Capitolo 5^

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Era ormai passata più di una settimana da quell'avvenimento spiacevole.

Dopo la fantastica -quanto pericolosa- uscita di Jimin,  inizialmente Yoongi rimase abbastanza  sconcertato, ma in seguito si fece rosso in viso per la rabbia, risultando anche molto comico, se solo non fosse per lo scatto con cui si lanciò quasi addosso a Jimin per strangolarlo, ma fortunatamente gli altri due lo fermarono in tempo, trascinandoselo dietro di forza.

Arrivammo finalmente a venerdì per la felicità di Jimin, che era a dir poco euforico per quello che sarebbe successo il giorno a venire. Già, saremmo andati a ballare. O almeno lui lo avrebbe fatto, io mi sarei sicuramente ritrovato buttato da qualche parte aspettando che la serata arrivasse al termine. O almeno così pensavo.

Saremmo dovuti andare il sabato precedente, ma essendosi trasferiti da poco, doveva sistemare casa insieme alla sua famiglia e la madre aveva insistito purché non andasse.

Il mio amico continuò a saltare frenetico in tondo per almeno i cinque minuti successivi, preso dalla grande euforia.

«e dai Jimin, piantala. Mi stai facendo venire il mal di testa!» esclamai, innervosito.

«come faccio a calmarmi?! Non esco da troppo, ho bisogno di sfogarmi. Piuttosto, tu cosa metterai domani?» domandò con ancora gli occhi che luccicavano d'emozione. Sembrava di vedere il personaggio di un cartone animato, incredibile.

«bah, non lo so... Jeans e t-shirt? Tanto non ballerò, mi siederò da qualche parte ed aspetterò che la serata finis-...»piano piano la mia voce si affievolì, notando l'occhiata di fuoco rivoltami da Jimin. «...Cos'è quello sguardo...?» chiesi titubante.

«e me lo chiedi anche? Smettila di sparare stronzate, tu domani devi vestirti bene, altrimenti giuro che ti taglio le mani. Hai seriamente intenzione di mollarmi e farmi divertire da solo mentre tu pensi a fissare la carta da parati attaccata alle pareti del locale?! Non devi mica venire per farmi da badante, guardandomi da lontano! Devi venire a divertirti, idiota!» sbottò.

«scusa...?»mormorai con incertezza. «Jimin perdonami okay?! Non è per cattiveria, ti adoro e tutto, ma odio questo genere di cose. mi sento terribilmente a disagio e fuori posto qui, come pensi potrei sentirmi, circondato da gente che non conosco, buttato su una pista da ballo, muovendomi come un tacchino, appiccicato ad altri tizi puzzolenti di sudore e alcool e per di più arrapati come conigli?!»dissi tutto velocemente, scaricando la tensione con un sospiro.

Dopo il mio discorso notai l'espressione di Jimin rilassarsi notevolmente, rivolgendomi un sorriso dolce. «hey, Taetae, ci sono io con te no? Prometto che ti divertirai, in fondo dobbiamo festeggiare per la mancata rottura, di quelle tre palle al piede nell'ultima settimana no? Li ho seriamente spaventati con quella minaccia. Dovresti amarmi! Comunque se proprio ci va male potremmo anche buttarci sull'alcool domani sera, che ne dici? Così ci aiuta a scioglierci e poi ci buttiamo in pista, no? Ed ora che ci penso, l'idea mi attira molto... Si, domani ho intenzione di bere come una spugna.»

A quelle parole sgranai gli occhi, quasi terrorizzato. «che cosa?! No no, io me lo sento, domani finisce malissimo. Come diavolo ci torniamo a casa a fine serata, eh? Io non reggo per niente l'alcool, le uniche due volte che ho provato a bere, mi trovavo a delle cene di famiglia, inutile dire che dopo due bicchieri di vino mi sono ritrovato a ridere come un cretino. Non voglio fare la stessa fine. No.» esclamai con convinzione.

«ah... Mio piccolo e caro Taetae...»mormorò con tono cantilenante. «ma noi non berremo due miseri bicchieri, berremo molto di più. E poi non è essenziale tornare a casa, un modo lo troveremo, ci basta restare insieme.» lanciandomi uno sguardo furbo.

«Jimin...cos'hai in mente?»iniziai ad avere paura di quel ragazzo, la sua impulsività poteva rivelarsi un serio problema. Era decisamente troppo impulsivo.

dark dream || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora