capitolo 8^

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Passò così tanto tempo da quando mi distesi su quel letto, che quasi persi la concezione del tempo. Mi ritrovai completamente spalmato su di esso, con le testa immersa nel cuscino e l'autostima a solleticarmi le dita dei piedi.

Mi sentì profondamente umiliato e ferito nell'orgoglio; uno zerbino calpestato e deriso, senza un minimo di compassione o cuore, il tutto proprio dalla persona che teneva in ostaggio parte del mio cuore.

Era seriamente necessario trattarmi in questo modo? come fa ad essere così malvagio, irrispettoso e senza cuore?

Ma in fondo me l'ero cercata io. L'avrei dovuto allontanare, gli avrei dovuto rivelare quale fosse la mia vera identità ed invece ero stato solo capace di mentire, di fingermi qualcun'altro e questo mi era stato ripagato il giorno dopo.

Nell'arco della giornata, qualche ricordo era tornato a galla, alcuni più sfocati di altri eppure il tocco delle sue mani ancora ben vivido sulla mia pelle.

Sarei dovuto restare con jimin...

A quel punto un pensiero più importante, fece capolito tra i miei pensieri.

Ma dov'è jimin ora? Spero che almeno lui stia bene...

*****

Cercai di contattare Jimin per l'intera giornata, riempì il suo telefono così tanto che probabilmente sarebbe potuto esplorere a momenti. Avevo bisogno di parlare con lui, farmi spiegare almeno un minimo la situazione, eppure sembrava essersi dissolto nel nulla.

Non è possibile... Prima mi trascina a fare casini e poi scompare.

Mi armai di tutto il mio coraggio, per riuscire a mettere anche un singolo piede, fuori casa. Avevo il terrore di dover incrociare Jungkook per i corridoi e dover subire di nuovo una simile umiliazione, mi ero ormai rassegnato ad evitarlo per il reso della mia carriera scolastica, il che sarebbe stato complicato, ma necessario per la mia salute fisica e mentale.

Cosa avrei potuto mai dirgli, in un eventuale incontro? "scusami per l'altra sera, non era mia intenzione svegliarmi nel tuo letto, ma ero davvero tanto ubriaco."? Certo che no.

Con una miriade di pensieri ad avvolgermi la testa, mi incamminai a passo svelto verso la mia classe ed entrando ritrovai di fronte ai miei occhi una visione che mai mi sarei aspettato di vedere. O almeno non quel giorno.

Jimin era tranquillamente concentrato a conversare con un nostro compagno di classe, ignaro della mia figura ferma alle sue spalle, intento ad incenerirlo con lo sguardo.

Lo sto cercando da tutta ieri e lui cosa fa? Mi ignora. Non funziona cosi, assolutamente no.

Imbestialito, mi avvicinai, forse con un po troppa grinta, e lo afferrai di cattiveria per una spalla, trascinandolo con me verso il mio banco, lontando da orecchie indiscrete.

«ohh, Taehyung che cosa ti prende?! calmati!» disse alzando le mani in aria, con un'espressione sconvolta in viso.

«calmati un cazzo! non dirmi cosa devo o non devo fare! dove diavolo sei finito ieri, eh?! e l'altra sera? non sarei mai dovuto venire con te in quella fottutissima discoteca, cazzo!» gridai in preda alla rabbia, ringraziando mentalmemte il fatto che ci fosse parecchia confusione in classe, tanto da permettermi di passare tranquillamente, inosservato.

«ehy prenditi una camomilla Taetae. Ieri stavo così di merda da aver tenuto spento il telefono tutto il giorno, avevo un mal di testa tremendo. per il resto non lo so, non ricordo assolutamente niente dell'altra notte, so solo di essermi svegliato ieri pomeriggo, nel mio letto, in pigiama con le coperte rimboccate. Non so minimamente come io ci sia arrivato, sicuramente sarà stato il mio angelo custode. Seriamente, il mio cervello non riesce a pensare ad altre alternative. so solo che chiunque sia stato gli sarò immensamente grato a vita, non so altrimenti dove sarei ora. Tu piuttosto, come mai sei così alterato? cos'hai combinato?» disse con sguardo pensieroso, per poi finire con un'espressione preoccupata.

«Perchè non ammetti semplicemente di avermi abbandonato come un cretino lì dentro per andarti a fare i cazzi tuoi, eh?! cos'è questa storia dell'angelo custode? ti droghi?»risposi con tono decisamente arrabbiato, gesticolando come un pazzo.

«no tae giuro di essere serio. Non farmi domande su questa vicenda, sono già abbastanza confuso. Ora racconta.» iniziò a strofinarsi gli occhi, frustrato.

«va bene per questa volta farò finta di niente, ma sappi che la prossima volta che accadrà una cosa del genere, sarò pronto a farti il culo a strisce.» dissi indurendo il tono di voce,  minacciandolo, puntandogli un dito sul petto.

«wow,che fine ha fatto il piccolo e dolce Taehyung che ho conosciuto neanche due settimanane fa?»

«non mettere in mezzo il mio carattere, sono davvero incazzato, jimin. »

«devo ammettere che stai iniziando a mettermi paura...sembri un piccolo tigrotto arrabbiato. Non so se provo più paura o più voglia di coccolarti.» disse per poi scoppiare a ridere, scompigliandomi i capelli.

questa sua affermazione fece nascere un broncio sul mio viso, cosa che lo portò a ridere ancora di più. «sembri un tenero bimbo.»

«perché tu sicuramente sei quello adulto, giusto?» chiesi con tono ironico.

«dai zitto, comunque devi ancora dirmi cos'è successo l'altra sera, per renderti così tanto sconvolto.» Jimin tornò improvvisamente serio.

tentennai un po nel dirglielo, avevo seriamente paura della sua reazione.«se te lo dico poi ti senti male, lo so.»

«oddio, che cos'è successo? devo preoccuparmi?»iniziò ad agitarsi.

«beh forse...in poche parole ieri mattina mi sono svegliato in una stanza non mia, con affianco l'ultima persona sulla faccia della terra che mi sarei mai aspettato e... non berrò mai più, giuro.» dissi tutto d'un fiato.

<frena frena. Cosa?! di chi diavolo stai parlando? cosa hai fatto?!>iniziò a gesticolare preso dal panico.

«b-beh... quella persona p-potrebbe essere J-Jungkook.» dissi in un sussurro.

«frena! cos'avere fatto tu e Jungkook, insieme?!»

«niente... ho interrotto tutto prima che accadesse...vomitandogli addosso.»sussurrai volendomi sotterrare.

«Ahahah..! oddio non ci credo, seriamente?! cazzo ti amo, quello stronzo se lo meritava.» esclamò, continuando a ridere.

«ma sei scemo? ora come minimo vorrà ammazzarmi e tu ridi?» gli tirai uno schiaffo dietro la nuca.

«dai poi finirai di raccontarmi, ora andiamo a sederci, starà arrivando li professore.» disse Jimin trascinandomi a sedere.

che un'altra giornata abbia inizio...

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buonanotte. :)

dark dream || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora