Capitolo 30^

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Quel giorno all'uscita trovai Minho ad aspettarmi,era venuto a prendermi prima di andare al lavoro.

Non glie l'avevo nemmeno chiesto, me lo ritrovai semplicemente davanti al cancello di scuola, con un casco in più in mano ed un sorriso smagliante dipinto in volto.

«minho! Cosa ci fai qui?»dissi camminando velocemente da lui, sorridendogli.

«sono venuto a prenderti, che domande! So che non hai nessun mezzo di trasporto e non mi andava che tornassi a casa con il bus stracolmo di persone.»disse sorridendo e grattandosi la nuca imbarazzato.

Mi si scaldò il cuore.

«ma non era necessario, davvero! Ormai sono abituato, non mi fa ne caldo ne freddo. Non voglio farti perdere tempo... Da quanto sei qui?»chiesi mortificato.

«tae, non sei assolutamente una perdita di tempo. Comunque non da molto, ho chiesto a tuo fratello a che ora saresti uscito da scuola, volevo farti una sorpresa. Spero di non aver fatto un buco nell'acqua...non sei arrabbiato, vero? »tenero.

«oh no no, assolutamente! Mi fa piacere, ma davvero, non era necessario.»dissi arrossendo ed abbassando la testa.

Mise due dita sotto il mio mento e lo tirò su, facendo incontrare i nostri occhi. Mi accarezzò la guancia lentamente e sorrise. «certo che era necessario e poi volevo vederti. Sei bellissimo quando arrossisci.»

Cristo.
Non dire cazzate.
Non dire cazzate.
Non dire caz-

«a-anche tu.» fanculo!

Mi accorsi troppo tardi delle mie parole, esattamente quando lui iniziò a ridere di gusto. Merda.

«cioè no! No no cioè, tu sei bello, ma non quando arrossisci. No aspetta sei sempre bellissimo ma-»balbettai in ansia.

Venni interrotto dalla risata di minho che man mano diventava sempre più forte. «tae tranquillo, ho capito! Comunque sono felice che tu pensi che io sia bello, anzi bellissimo.» disse, marcando l'ultima parola ridendo ancora.

Vado a seppellirmi vivo, addio.

Misi il broncio ed incrociai le  braccia per poi guardarlo male.

Minho smise di ridere e mi guardò preoccupato. «non ti sarai mica offeso, vero?»

non risposi e mi voltai dall'altra parte guardando verso scuola.
Iniziai a squadrare le persone nel piazzale, finché il mio sguardo non ricadde sulla figura di jungkook, che con sguardo ferito guardava tutta la scena.

Distolsi lo sguardo, sentendomi di nuovo in colpa.

«dai tae, perdonami! »le braccia di minho tornarono a stringermi come quella mattina. Mi avvolsero i fianchi e con la schiena toccai il suo petto.
La testa finì nell'incavo del mio collo, respirò il mio profumo per poi rilasciare un mugolio. «quanto amo il tuo odore, sai di vaniglia. »disse per poi lasciare un semplice e tenero bacio sulla mia guancia.

Senza volere il mio sguardo tornò in quello di jungkook, che amareggiato guardava tutta la scena, scuotendo la testa deluso.
Il mio cuore fu come attraversato da violene scheggie di vetro e velocemente mi rigirai verso minho,che era ancora intento ad accoccolarsi su di me.

Nascosi il dolore dietro un sorriso e velocemente presi il casco, che aveva momentaneamente appoggiato sulla sella del motorimo, e lo infilai.

«andiamo?»chiesi sorridendogli.

Mi rivolse uno sguardo strano e confuso chiese. «quindi non sei arrabbiato con me?»

«ma certo che no! Stavo solo scherzando, ci sei cascato in pieno eh?»e finsi una risata.

Minho tornò a sorridere e mi abbracciò. «Sono felice che non te la sia presa.»

Non ora ti prego, lo sto facendo solo soffrire. Nonostante se lo meriti, non riesco a convivere con questo peso sullo stomaco. Pensai, riferendomi a Jungkook che ancora guardava.

Minho si staccò e prese il suo casco, indossandolo. «bene!»disse per poi salire in sella con me al seguito.

«si parte, reggiti forte!» esclamò per poi partire e sfrecciare in strada, allontanandosi sempre di più da jungkook. Allontanandosi sempre di più dal mio cuore.

****

Se n'era andato.
Di nuovo.

Ormai mi sembrava di vedere solo quello.
Spariva continuamente, si allontanava scappava, era sempre più lontano da me.

Ed era colpa mia.

Ormai non ero più neanche sicuro che sarebbe tornato tra le mie braccia, che motivo avrebbe avuto per farlo? Ormai aveva quel tizio. Non ricordavo neanche il nome, non che mi importasse, ovviamente.

Vedere la propria anima gemella -perché si, ormai ero convinto che lo fosse- tra le braccia di un altro, era una pugnalata dritta al cuore.

Avrei dovuto pensarci prima, decisamente.

Il vero problema era che tra le varie emozioni che continuavo a provare, c'era anche la rabbia ed era troppo potente per essere contenuta in un unico corpo.

Mi sentivo esplodere.

Non sapevo cosa fare, avrei spaccato qualsiasi cosa, ma non potevo.

Dovevo accettarlo, ormai mi restava solo quello da fare.
Se taehyung era felice, dovevo mettermi l'anima in pace e lasciarlo andare.

Presi il telefono e preso dalla rabbia e dalla tristezza lancinante, e velocemente scrissi un messaggio.

A taetae💕

Con quanta velocità mi hai dimenticato... Davvero tae? Seriamente? Non è passanto neanche un mese e già ti fai toccare così da un altro? Da quanto lo conosci, eh? Una settimana? Wow, davvero.
Magari non te n'è mai fregato un cazzo di me. Magari stavi solo cercando una scusa per lasciarmi e allontanarti definitivamente da me facendomi sentire una merda. Complimenti, ci sei riuscito alla grande. Goditi quel ragazzino con le guance molli. Jungkook ha chiuso.

Consegnato.

_____

Hey hey~
Come va?

Spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere se vi va~

Al prossimo capitolo~

dark dream || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora