Apro gli occhi e non vorrei farlo, è fresco sulla mia pelle il momento trascorso. È dolce il suo sapore, intenso il suo ricordo. Non voglio che passi e ho paura di svegliarmi, di aprire gli occhi e rendermi conto che tutto sia stato solo un momento. Un attimo destinato a diventare solo un ricordo.
Poi il telefono squilla, la realtà bussa, il braccio si tende, la mano si apre, le palpebre si alzano e afferro il cellulare.
Sono sveglio e nonostante la verità che ieri mi ha ferito, nonostante l'insolazione che mi ha colpito, oggi sto meglio.
Oggi è un giorno diverso.
Io sono diverso.
Oggi so di non essere solo in tutto questo.
Qualcuno ha deciso di starmi accanto.
Qualcuno ha deciso che io valgo la pena.
Qualcuno mi ha scelto.
Qualcuno mi ha amato."Lo so, sono appena le sette ed io già ti sto scrivendo (per cui ti capirei se pensassi di aver trovato sulla tua strada una stalker da evitare come la peste) ma volevo solo dirti che di ieri sera non cambierei nulla, che puoi anche non crederci ma io non ho intenzione di andare da nessuna parte.
Le tue braccia mi mancano, tutta la notte mi sono mancate. Sono il posto che non mi sono aspettata, quello che non sai se arriverà mai, quello che spaventa, ma di una paura bella, che ti fa sentire che sei viva.
Solo questo volevo dirti.
Ora torna pure a dormire.
Ci vediamo stasera.
Ti abbraccio.
Isa"Viva.
Una parola.
Un enorme significato.
Non tutti lo sono.
Molti si svegliano.
Si alzano.
Camminano.
Corrono.
Respirano.
Sorridono.
Ma non vivono.
Sono spenti.
Ed essere spenti mentre si è vivi è il peggior dolore che ti possa capitare.
Perché ci sei, ma non davvero.
Perché respiri, ma non davvero.
Perché cammini, ma non davvero.
Perché sorridi, ma non davvero.
Tutto vedi.
Ma niente importa.
Neanche tu importi.
E fa male.
Troppo.
Tanto.
Per questo essere vivi, ma esserlo davvero, è un dono grande.
Ti svegli.
Ti alzi.
Cammini.
Corri.
Respiri.
Sorridi.
Ami.
Ed è importante.
Tu sei importante.
Viva.
Una parola.
Un enorme significato.
Lei è viva.
Lei ama.
Lei è importante.
Io sono importante.
Vivi.
Questo siamo.
Vivi.
Insieme noi siamo vivi.E sorrido.
Sorrido in questo oggi diverso.
Sorrido per uno stupido messaggio.
Sorrido pensando che sono io il suo primo pensiero in questo nuovo inizio.
Sorrido perché forse dovrei dirglielo che io mica voglio aspettare fino a stasera per rivederla.
Sorrido perchè solo ora mi ricordo dell'insolazione che ho avuto e che ho ancora, ma i giramenti di testa, i brividi e la temperatura alta sono scomparsi di fronte al momento vissuto.
Sorrido perché non l'ho mai fatto davvero.
Sorrido mentre scrivo.
Sorrido quando invio..."Lo so, sono appena le sette e cinque ed io già ti sto rispondendo (per cui lo capirei se pensassi di aver trovato sulla tua strada uno stalker da evitare come la peste) ma volevo solo dirti che di ieri sera non cambierei nulla, che puoi anche non crederci ma io non voglio che tu vada da nessuna parte.
Le tue braccia mi mancano, tutta la notte mi sono mancate. Sono il posto che ho sempre aspettato, quello che credevo non sarebbe arrivato mai, quello che mi terrorizza ma che per la prima volta mi fa sentire vivo, ma vivo davvero.
Lo sai Isabella che essere vivi è un dono grande?
Ti svegli.
Ti alzi.
Cammini.
Corri.
Respiri.
Sorridi.
Ami.
Ed è importante.
Tu sei importante.
Ci vediamo stasera.
Ti aspetto.
Riccardo"E chiudo gli occhi nella consapevolezza che quando li aprirò di nuovo, non sarò più solo, che il mio attimo, è vero, diventerà un ricordo, ma sarà solo il primo di tanti.
Dopo un tempo che mi sembra troppo poco delle voci provenienti dalla cucina mi svegliano e non mi ci vuole tanto per riconoscerle.
Sapevo che il mio non tornare a casa non sarebbe passato inosservato, ma speravo di avere più tempo, di poter stare lontano ancora più a lungo, di non dover affrontare quel che resta della mia famiglia adesso.
Ma invece non è così.
Lei è qui.
Qui a cercare me.
Qui a darmi spiegazioni.
Qui a dirmi che non volevano, che non sapevano.
Ma ero io quello che non sapeva.
Quello che voleva una famiglia.
Una famiglia che ho scoperto essere bugiarda.
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C'È IL MONDO DENTRO I TUOI OCCHI
Romansa"Riccardo, solo del mio nome ero sicuro, ma la verità è che io non so cosa e chi sono, non l'ho mai saputo davvero. Quando ero piccolo ero un bambino, ma è durato poco, perché mio padre ha deciso troppo presto di abbandonare me e mia madre. Credo n...