Per leggere questo capitolo vorrei che la canzone la ascoltaste dal punto che vi dirò più avanti. Credo sia importante farlo perché questa canzone mi ha ispirato questa storia.
Buona lettura.Papà continua a guardarmi, non ci riesce a parlarmi senza farlo.
Forse vuole mostrarmi che non mente.
Vuole mostrarmi che ciò che ha scritto è ciò che ha sentito.
Vuole che mi fidi.
Vuole che ci creda nella sua verità."Che bello spettacolo. Davvero commuovente"
Mi giro di scatto al suono di quelle parole.
Non ci posso credere che lui sia qui.
L'uomo che più disprezzo è venuto a rovinarmi anche questo momento.
"Che cazzo ci fai tu qui? Vattene subito"
Non sono io a parlare ma mio padre.
"Che c'è? Ho interrotto il vostro tanto agognato incontro?"
E mio nonno lo sa bene come si fa a prendersi gioco dei sentimenti altrui.
È sempre stato un maestro a questo gioco.
"Non sei gradito qui dentro. Vattene prima che ti sbatta fuori con le mie mani"
"Non me ne andrò se prima mio nipote non verrà con me"
"Sei pazzo se pensi che io verrei mai con te"
Lui ride.
Si crede sempre superiore.
Crede di essere sempre un passo avanti a tutti.
Crede di poterci ferire pur di ottenere ciò che vuole.
"Hai sentito? Ora tu ed il tuo completo da pinguino potete uscire e non tornare""Credi davvero di potermi comandare come ti pare? Io non sono mia madre. Non sono mio padre. Non mi lascerò ricattare, non mi lascerò distruggere ancora da te"
"Non sarò io a farlo questa volta. Così come non sono stato io a farlo allora"
Non ho neanche il tempo di chiedermi che cosa voglia dire davvero che mio padre si avventa su di lui.
Lo prende dal colletto della camicia e lo porta dentro per sbatterlo contro il primo muro che trova.
"Non devi neanche parlarci con mio figlio te hai capito?"
"E perché non dovrei?"
"Hai già fatto abbastanza per diciotto anni. Ora hai finito di fare a pezzi la mia famiglia"
Mio nonno non prova neanche a liberarsi, non ci riuscirebbe.
Ma non è preoccupato.
Sembra divertito.
"Voi vi siete fatti a pezzi da soli. E ora questi pezzi si trovano sparsi. Non riuscirai a tenerli insieme Adriano. Non ci riuscirai"
E a quelle parole non ci vede più.
Lo colpisce.
Forte.
In pieno volto.
Gli gira la faccia al nonno.
Ma lui non si scompone neanche con il labbro sanguinante.
Ride.
Ride.
Ride.
"Questo non dovevi farlo. Io mi riprenderò di nuovo tutti i tuoi pezzi. Tutti quanti. A cominciare da tua figlia"
Mio padre cambia colore, mi guarda.
Mi guarda e poi colpisce.
Colpisce.
Colpisce."Adriano! Basta! Smettila! Cosa fai?"
E Marco Girardi a tentare di fermare mio padre.
Ed anche Isabella che si era allontanata per lasciarmi vivere il mio momento arriva.
Io invece sto fermo.
Immobile.
Solo una parola nella mia testa.
Figlia.
Quale figlia?
Che cosa vuol dire quello che ho sentito?
Che cosa significa?
Che cosa nasconde ancora la mia famiglia?
Bugie.
Solo bugie."Quale figlia?"
Tutti mi guardano.
Anche Isabella mi guarda.
Nessuno risponde.
Nessuno vuole farlo.
"Il tuo paparino non te lo ha detto? Tu hai una sorella. E la conosci bene anche. Vero Adriano?"
E se non fosse tenuto Adriano lo picchierebbe ancora fino a farlo stare zitto.
"Non spetta a te dirlo. Non spetta a te. Stai zitto. Lasciaci in pace"
"Chi è? Ditemi chi è"
Cerco risposte.
Ho paura di trovarle.
Ma ho bisogno di sentirle.
Guardo mio padre.
Ed è spaventato adesso.
Ha paura che la risposta gli tolga suo figlio ancora.
Ma lui questo vuole.
Per questo è venuto.
Per questo ha parlato."Vanessa. Lei è tua sorella"
Ed è la voce di mio padre a parlare.
Ed io non ci credo.
Vanessa.
La ragazza che ho usato.
Quella che non ho voluto.
Lei è mia sorella.
Lei che qui ho rivisto.
Qui dai Girardi.
E rido.
Ora so perché è successo.
E loro lo sapevano.
Tutti lo sapevano.
E di nuovo tutti mi hanno mentito.
Di nuovo tutto sta crollando.
E mi giro per trovare gli occhi dell'unica persona che non lo ha mai fatto.
Ma più li cerco e più non lì trovo.
E ho paura.
Paura che anche loro mi abbiano mentito.
Paura che se fosse vero sarei di nuovo solo.
Perso.
Vuoto.
"Isa?"
Solo questo dico.
Lei mi sente.
Esita.
Ma poi mi guarda.
Ed i suoi occhi sono lucidi.
Piange e non riesce a parlare.
Piange e non mi può mentire.
Anche lei sapeva.
E anche lei ha mentito.
E ho paura ancora.
Paura perché ora me ne andrò.
Senza mio padre.
Senza di lei.
Senza più niente.
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C'È IL MONDO DENTRO I TUOI OCCHI
Roman d'amour"Riccardo, solo del mio nome ero sicuro, ma la verità è che io non so cosa e chi sono, non l'ho mai saputo davvero. Quando ero piccolo ero un bambino, ma è durato poco, perché mio padre ha deciso troppo presto di abbandonare me e mia madre. Credo n...