Oggi la canzone potrete ascoltarla, se vorrete, dall'inizio del capitolo.
Buona lettura.Sono qui tra le sue braccia e penso che forse questo nuovo anno appena arrivato sarà uno di quelli che non dovrò dimenticare, perché non potrà essere come gli altri.
Adesso ho lei con me.
Forse non lo merito è vero, ma non voglio più che vada via.
Ci ho provato tanto a tenerla lontana da me.
Sono sparito.
L'ho solo guardata da lontano.
Avevo paura.
Di avvicinarmi.
Di toccarla
Di sporcarla.
Lei è stata quell'emozione che ho sempre aspettato ma in cui non speravo.
Ha visto il peggio di me ma ha sempre lottato convinta che il mio meglio fosse lì, pronto a regalarmi la persona che volevo essere.
E grazie a lei io l'ho vista quella persona.
Ha sofferto.
Ha pianto.
Ma ha amato.
Ha vissuto.
Poi qualcuno ha cercato di riportarmi indietro.
In un posto dove non volevo più essere.
Dove non sentivo.
Non parlavo.
Non vivevo.
E per poco quel non vivere non si è trasformato in una realtà immodificabile.
Credo non volessi farlo davvero, avevo solo bisogno che tutto il rumore di me che ricadevo in pezzi smettesse.
Non sarei riuscito a raccoglierli di nuovo.
Questa volta non avrei avuto nessuno con me.
Pensavo di averla persa Isabella.
Stava diventando troppo come me.
Non potevo permetterlo.Mi aveva mentito, come tutti.
Lo so però che lei davvero non voleva ferirmi.
Voleva proteggermi da una ferita che fa male da sempre.
Ma è questa la cosa che mi ha fatto più male.
Non dovrebbe essere così.
Non dovrebbe avere paura per me.
Non dovrebbe avere paura di vedermi cadere a pezzi.
Dovrebbe poter essere sincera e stare con me non per proteggermi da tutto ma per affrontare insieme a me la salita che è la vita.Invece quel giorno, in cui ho scoperto tutto, lei non era più accanto a me, mi aveva lasciato solo sulla salita ed io non sapevo più dove andare.
So che avrei dovuto cercarla.
Invece mi sono fermato di nuovo.
Lì, su quella salita.
Non ho fatto niente.
Ho lasciato che il tempo passasse.
Pensavo che Isa si meritasse di arrivare in cima senza di me.
Me che ho paura di tutto.
Me, che prima di lei, non ho mai vissuto davvero.Ma oggi quando me la sono trovata qui davanti, dopo mesi lontani, ho capito che sono stato io a lasciarla da sola.
Lì, su quella salita.
Lei non era più accanto a me perché io mi sono fermato.
Non ho fatto niente.
Ho lasciato che il tempo passasse.
Pensavo che Isa si meritasse di arrivare in cima senza di me.
Ma oggi quando me la sono trovata qui davanti, dopo mesi lontani, ho capito che lei era accanto a me.
Lì, su quella salita.
Non voleva arrivare in cima senza di me.
E allora si è fermata.
Mi ha aspettato.
E poi è tornata a prendermi.
Non vuole arrivare in cima senza di me.
Vuole stare con me non per proteggermi da tutto ma per affrontare insieme a me la salita che è la vita.
Lei è quell'emozione che ho sempre aspettato ma in cui non speravo.
Ha visto il peggio di me ma ha sempre lottato convinta che il mio meglio fosse lì, pronto a regalarmi la persona che volevo essere.
E grazie a lei io l'ho vista ancora quella persona.
Soffre.
Piange.
Ma ama.
Vive.
E come posso ora riuscire a stare senza chi mi ha insegnato come si fa a vivere?
Lei non può essere le mie gambe.
Devo camminare da solo.
Ma averla accanto a me può rendere la salita una delle fatiche più difficili ma nello stesso tempo più belle che possiamo provare a fare insieme."Mi sei mancato" mi dice non riuscendo a non abbracciarmi stretto.
"Anche tu"
"Allora perché sei stato lontano tutto questo tempo?"
"Isa non sono mai stato davvero lontano da te"
"Sì invece, in questi mesi mi hai lasciato da sola a credere che non volessi più vedermi"
"Invece io ti vedevo tutti i giorni"
E le accarezzo il volto che mi mostra quanto io l'abbia ferita con la mia assenza.
"Da lontano però e non hai permesso a me di vedere te. Perché?"
"Perché ne avevo bisogno"
"E a me? Non ci hai pensato?"
Si arrabbia Isa adesso.
So che è una risposta che può fare male ma credo che fosse davvero così. Ne avevo bisogno di stare lontano da lei.
Ne avevo bisogno per poter essere adesso qui con lei.
"Isa io ho pensato ogni giorno a te"
"No, tu sei stato egoista ogni giorno"
Si allontana da me ora, si infila la mia maglia ma si alza guardando la notte ancora in festa.
"Mi sono fermato di nuovo Isa. Ho lasciato che la verità mi travolgesse e mi facesse cadere di nuovo. Sono rimasto inerme a lasciarmi portare via anche te, non ho lottato, mentre tu ti meriti molto più di questo. Molto più di me"
"Lo sai una cosa? Tu vuoi fare sembrare quello che hai fatto come un gesto generoso da parte tua, come se visto che mi ami così tanto sei disposto a lasciarmi andare, a guardarmi da lontano, mentre io vivo la mia vita e tu stai qui a struggerti e distruggerti perché sei un male per me. Ma la verità non è questa, la verità è che tu sei stato un grande egoista perché se davvero mi amassi come dici allora mi lasceresti libera di scegliere. Non puoi decidere cosa sia meglio per me, non puoi decidere di sparire senza interpellarmi, non puoi decidere di lasciarmi per il mio bene perché tu non lo sai cosa è bene per me"
"Io vorrei solo sorrisi per te Isa ma non lo so se sarei in grado di darteli"
"Nessuno potrebbe Riccardo, nessuno potrebbe darmi solo sorrisi, le lacrime ci saranno sempre, è inevitabile"
"Ma non voglio esserne io la causa. Io ho ancora troppe cose da risolvere, troppe battaglie da affrontare e potrei non essere in grado di vincerle tutte"
"E allora ti arrendi? Così, senza provarci nemmeno a combatterle davvero. Ti arrendi e lasci passare il tempo come se questo potesse far passare tutto, ma non è così. Il tempo ti aiuta se sei tu per primo a farlo. Dici che non vuoi essere la causa delle mie lacrime ma in questi mesi passati senza di te ne ho versate tante Riccardo. Troppe. Se è vero che mi hai osservata lo hai visto che stavo male e non puoi essere stato davvero così stupido da pensare che era per il mio bene perché quel maledetto giorno in cui sei salito su quel terrazzo se te ne fossi andato io non sarei stata più me senza te.
Hai capito?
Io non sono più me senza te"
E piange la mia Isa.
Piange lacrime che su di lei non vorrei vedere mai.
La raggiungo e la stringo forte come mi sono impedito di fare in questi mesi.
"Io sono me solo con te"
"Non dirlo se poi te ne andrai di nuovo Riccardo. Non dirlo perché questa volta non lo so se avrei la forza di tornare da te"
"Questa volta non ti lascerò andare Isa"
"Lo hai già detto tempo fa ma poi sei andato via lo stesso"La guardo negli occhi che mi hanno sempre mostrato quello che lei vedeva di me, la parte migliore.
"Guardami Isa"
Ora voglio mostrarle quello che i miei hanno sempre visto di lei.
"Te lo ricordi quel giorno quando mi hai detto che non saresti mai uscita con me? Ho sempre detto a tutti, anche a me stesso, che lo avevo fatto solo per curiosità, solo per aggiungere un nome ai tanti che avevo avuto ma non era davvero così. È sono stato uno stronzo con te perché avevo paura. Tu mi facevi paura"
"Com'è possibile che tu avessi paura di me?"
"Perché sapevo che tu mi avresti visto davvero. Sapevo che con te nascondermi sarebbe stato impossibile. Tu hai questa rara empatia che ti porta a voler guardare oltre, ad ascoltare non quello che le labbra dicono ma quello che non dicono, quelle emozioni che a volte si nascondono dietro le parole. E quando ti ho avvicinato l'ho fatto per questo. Credo sperassi che tu le avresti potute ascoltare le emozioni che ho sempre nascosto dietro le parole"
"Ma io ti ho detto di no e dopo..."
"Dopo mi sono completamente perso, ma forse lo ero già allora"
"Forse se non ti avessi rrifiutato quel giorno tante cose non sarebbero successe..."
Le sfioro le labbra con le dita per non farla continuare.
"Non saremmo qui oggi se tu non l'avessi fatto Isabella. Non ero pronto ad essere visto davvero da te e la paura di quello che ero mi avrebbe portato ad odiarti perché non sarei riuscito ad amarti"
Toglie le mie dita dalle sue labbra e le intreccia alle sue."E ora? Riesci ad amarmi ora?"
"Ora ho paura"
"E questa paura potrebbe portarti ad odiarmi"
Lo dice con la voce ancora spezzata la mia Isa.
"Ho paura perché tu mi hai visto davvero. Perché con te nascondermi è impossibile. Tu hai questa rara empatia che ti porta a voler guardare oltre, ad ascoltare non quello che le labbra dicono ma quello che non dicono, quelle emozioni che a volte si nascondono dietro le parole. E quando ti ho rivisto quel giorno in estate, nonostante io ci abbia provato, non sono riuscito ad allontanarmi davvero da te e l'ho fatto perché sapevo che tu le avresti ascoltate le emozioni che nascondo dietro le parole"
"E quel giorno io non ti ho respinto e dopo..."
"Dopo mi sono completamente perso, ma forse lo ero già allora"
"Forse se ti avessi rifiutato tante cose non sarebbero successe..." Le sfioro le labbra con le dita per non farla continuare.
"Non saremmo qui oggi se tu l'avessi fatto Isabella. Ero pronto ad essere visto davvero da te, mi sono perso in te e la paura che ho adesso è di non riuscire a smettere di amarti perché io non posso odiarti"
Toglie le mie dita dalle sue labbra e le intreccia alle sue."Smetti di avere paura Riccardo perché neanche io posso odiarti e non provarci mai più a farmelo fare"
"Ho smesso Isa.
Ho smesso perché tu mi hai ridato me stesso.
Mi hai mostrato ciò che sono e lo hai preso con te.
E ci ho provato.
Ci ho provato davvero a lasciarti andare, ma non ci riesco.
Non voglio.
E tu hai ragione.
Io sono un egoista.
Perché ti amo e senza di te non ci voglio più stare.
Io sono me solo con te"
Piange Isa.
Non per me.
Ma per noi.
Stavolta però non sono lacrime amare le sue.
Stavolta le gocce che le bagnano il viso fanno da cornice ad un sorriso che non sarò in grado di dimenticare mai.
Un sorriso che mi ha regalato ciò che cercavo.
Me.
"Ed io non sono più me senza te"
E mi bacia Isa.
Mi bacia mentre io la tengo stretta.
Mi bacia in modo che io possa ricordarlo sempre chi sono io.
Cosa siamo insieme.
Il mondo oltre l'orizzonte.
Questo siamo.
Noi.
Insieme.
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C'È IL MONDO DENTRO I TUOI OCCHI
Romance"Riccardo, solo del mio nome ero sicuro, ma la verità è che io non so cosa e chi sono, non l'ho mai saputo davvero. Quando ero piccolo ero un bambino, ma è durato poco, perché mio padre ha deciso troppo presto di abbandonare me e mia madre. Credo n...