Paura di me...

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(La canzone se volete potete  ascoltarla dal punto che vi dirò dopo)

Ero stato tutto la mattina a svuotare scatoloni con i miei giochi da bambino, non mi ero mosso da lì dopo aver incontrato Isabella ed essermi scontrato con il suo disprezzo. Non lo aveva detto chiaramente ma lo avevo capito da solo, mi guardava con diffidenza e non mi ha fatto avvicinare neanche per prenderle due stupide buste della spesa. Mi ha trattato come un qualcosa da evitare a tutti i costi, come se il solo starmi accanto fosse insopportabile. Fa male, lo fa sempre, ma lo capisco, anche io starei lontano da chi è come me. Non posso sorprendermi e non posso neanche restarci male. Lo so che è così, eppure ogni tanto lo sento il desiderio che qualcuno mi guardi e veda me, che abbia voglia di scoprire la persona e che non si fermi solo a quello che tutti sanno di me, un sapere che poi non è niente.
Mi sento imprigionato in quell'apparenza di me che tutti vedono, ma che io non sono più e vorrei tanto mostrarlo a qualcuno la persona che vorrei essere. Lo so che non me lo merito, ma sono stanco di sentirmi vuoto.

"Riccardo vieni, è ora di pranzo" mi dice Arianna.
"Quando sei arrivata?" Non mi ero accorto fosse venuta qui in garage.
"Ti osservo da dieci minuti, ma eri così preso da chissà quale strano pensiero che ti frulla in testa da non esserti accorto della mia presenza"
"Hai ragione non ti ho sentita, ero distratto, comunque vai pure tu a mangiare io non ho fame"
Le vedo fare un cenno di dissenso con la testa.
"Riccardo, non puoi continuare così"
"Così come?" Le domando, anche se immagino già dove voglia arrivare.
"Stai sempre chiuso a casa e anche qui stai sempre per i fatti tuoi, mangi troppo poco e dormi ancora meno"
"Sto bene" le rispondo, anche se non è vero.
"Lo sappiamo entrambi che è una bugia. Se continui così ti ammalerai"
Arianna mi si avvicina e mi accarezza il volto con dolcezza, come fosse lei mia mamma.
"Sto bene Arianna. Il mio fisico sta bene, stai tranquilla"
"È quello che hai dentro a preoccuparmi" dice indicando il mio cuore.
Abbasso lo sguardo e non so cosa risponderle, vorrei essere in grado di non farla preoccupare per me, ma non ci riesco e non posso dirle che dentro di me è il vuoto che occupa il posto principale.
"Quel giorno quando vidi Alexandria e Matteo pensai che quello potesse essere un nuovo inizio anche per te. Ma lo vedo che non è così"
Per me quel giorno è stato fondamentale, è arrivato un sollievo che non mi aspettavo, un perdono sperato ed una possibilità che non meritavo. Ma nonostante questo lo so anche io che qualcosa non va. Non riesco a prendere quella possibilità è farla mia davvero, non riesco ad andare avanti come vorrei, a vivere come dovrei.
"Mi dispiace Arianna, ma non so come fare per iniziare tutto da capo"
"Dalle piccole cose, inizia a uscire dal mondo in cui ti sei rinchiuso. La persona che sei falla vedere"
"Non so che persona sono"
Arianna sorride e mi guarda.
"Io lo so e solo vivendo davvero la scoprirai anche tu"
Se solo sapessi come si fa a vivere davvero lo farei, ma ho paura di non essere in grado di combattere questa lotta continua che è la vita.
"Ora vado a pranzare con gli altri, ti aspetto"
Guardo Arianna tornare dentro e penso che probabilmente non li raggiungerò per pranzo. Mi dispiace di non riuscire a mostrarle quello che lei vorrebbe vedere.

Mentre sistemo tutto e riporto gli scatoloni in macchina, credo che ci serviranno per portare il resto che abbiamo lasciato a casa, noto nel bagagliaio una custodia per CD a forma di palla da calcio, è di gomma e colorata di bianco e verde. Deve essermi caduta mentre portavo tutto dentro. La prendo e non me la ricordo, sorrido amaro al pensiero di tutti queste cose che avevo ma odiavo.
Guardo la cerniera e la apro, dentro c'è solo un CD, non c'è scritto nulla.
Noto però un pezzo di carta ripiegato. Lo prendo e lo apro, vedo una frase scritta con una  grafia che non ho mai visto.

Lei sta bene.
Ti prego dalle questo.

Credo proprio che questo porta CD non sia mai stato mio, le parole appena lette non si riferiscono di certo a me, ma sono rivolte ad una ragazza. E forse anche questo CD è rivolto a lei. Non ho idea di chi lo abbia scritto e tanto meno a chi sia rivolto. Forse è di Arianna, sarà rivolto a lei, ma quel "dalle" mi fa pensare che potrei sbagliarmi e poi questo non spiegherebbe come sia finito tra le cose da portare qui.
Prendo il porta CD, chiudo il bagagliaio e curioso vado verso la portiera della macchina, voglio ascoltare il CD, magari da lì potrò capire qualcosa in più.
Mentre mi siedo vedo Isabella uscire dalla porta della casa famiglia, con una piccola busta bianca in mano.
Mi aspetto che entri in macchina e vada via, ma lei non lo fa, inaspettatamente viene verso la mia macchina, mi guarda e si ferma un istante. La vedo prendere un bel respiro e poi raggiungermi.
Si ferma accanto alla portiera della macchina che ho lasciato aperta e mi porge la busta bianca.

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