CAPITOLO IV

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Jimin

Dopo quel discorso non disse più niente, rimase in silenzio, prese una tazza, del latte dal frigo, dei cereali e si mise a mangiare

"Vuoi mangiare?" mi chiese

"Non c'è bisogno" dissi io

"Come non c'è bisogno, non mangi mai?" mi domandò incredulo

"No, o meglio, lì - guardai in alto- non ne avevo bisogno, qui non saprei, per ora non ho l'appetito che voi esseri umani possedete"

"Strano" disse lui continuando a mangiare

"No guarda, lassù mangiamo sempre hamburger e patatine  sai?" dissi con ironia

"Ma come se simpatico" disse infastidito

"Comunque, non vai a scuola?" gli domandai

"Oggi no" rispose semplicemente

"Perché?"

"Perché stamattina un certo ragazzo, vestito come se fosse ricoverato in un ospedale è sbucato e caduto sul mio letto dicendo di essere-"

"Il tuo Angelo"  continuai io con un sorriso

"Che ridi?"

Serafini aiutatemi voi per favore, ora lo strozzo

"Ritieniti fortunato che sono un angelo e sto chiedendo aiuto ai piani alti per mantere la calma" gli dissi

"Piani alti?" domandò posando la tazza sporca nel lavello della cucina

"Sì" risposi io

Nel frattempo si sedette sul divano e così feci pure io

"E chi sarebbero?"

"I Serafini, i Cherubini e i Troni"

"Eh? Non sto capendo"

"Allora, ci sono tre gerarchie, io appartengo alla terza mentre i tre che ti ho nominato sono della prima, i Supremi" gli spiegai

"E tu perché sei qui?"

"Te l'ho già detto il perché"

"Ma non potevano mandarmi qualcun altro invece di un ragazzino come te?"

Io lo strangolo, basta

"Ragazzino sei tu, io ho centotrentatré  anni, chiaro? E poi mi hanno messo in prova, se riesco a superarla divento come loro" risposi cercando di mantenere la calma ed evitare veramente di strozzarlo

"Hai centotrentatré anni? Ma se sembri un ragazzino di sedici"

"Ha parlato lui che ne ha diciassette"

"Ma comunque sembro più grande di te e sono anche più alto, nano" rispose con un ghigno

"Ragazzino, nano a chi mh?"

"A te" continuò ancora ghignando

"Ma con tanti esseri umani, proprio tu mi dovevi capitare? Brutto arrogante e antipatico" risposi io oramai esasperato

"Brutto? Guarda che io sono stupendo a differenza tua nano"

Calmati Jimin, calmati

"Ma per favore"

"Guarda che sono le  ragazze che me lo ripetono in continuazione e anche i ragazzi" disse

Prima o poi quel ghigno glielo strappo dalle labbra

"Allora non conoscono la vera bellezza" risposi io

Brutto non è, ma di certo non glielo dirò

"Senti-" iniziò lui

"Jimin, chiamami Jimin" lo interruppi

"Nano"

Portatemi via di qui

"Sei nato angelo o lo sei diventato?" mi domandò

"In realtà non lo so"

"Come?"

"Penso di esserlo diventato, ma non ho la certezza perché non ricordo niente, solo che ero più piccolo anche fisicamente quando mi ritrovai insieme agli altri angeli" dissi

"E perché sembri un ragazzino di sedici anni se ne hai centotrentatrè?" mi domandò

"Gli Angeli non invecchiano, o meglio, raggiungono un determinato aspetto e  rimangono così per sempre, per questo sono cresciuto e sono rimasto in questa forma"

" Mi sa che saresti dovuto crescere un altro po' in altezza, nano"

"Sei impossibile!"

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Spero che vi piaccia
Al prossimo capitolo 😊

Un bacino❤️

𝖄𝖔𝖚𝖗 𝕬𝖓𝖌𝖊𝖑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora