CAPITOLO XIV

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Jimin

Okay, lo ammetto, non me n'ero veramente andato, ho solo usato un piccolo trucchetto...

Quelli avevano detto che non potevo usare i miei poteri, ossia quelli con gli occhi, ma non sull'invisibilità, quindi non stavo infrangendo le regole, eh

Quel giorno, dopo che me ne andai, all' inizio pensai di farlo per davvero, però poi pensai che non l'avrebbe avuta vinta quel ragazzino dei miei stivali

Lo avrei stuzzicato in ogni possibile maniera, fin a quando non mi chiedesse di tornare

Cominciai il mio piano già quando andò il giorno dopo a scuola

A dire la verità, mi sorprese molto per come si rivolse al suo professore, però ne ero felice, forse stava cominciando a capire...

Riuscii anche ad apparirgli in sogno e si arrabbiò tantissimo poi, quando si svegliò

L'aveva voluta lui, non di certo io

Successivamente si rimise di nuovo a dormire e io decisi di lasciarlo stare, almeno per quella notte

[...]

Passarono circa cinque giorni in cui non facevo nulla, lo osservavo solamente, non parlai più dopo quella volta, volevo vedere come se la cavava senza di me, risultato?

Si era ammalato perché il deficiente aveva avuto la brillante idea di andare a  correre di notte, sotto la pioggia, prendendo così febbre e raffreddore...

Quella sera infatti, ritornato a casa, dopo essersi lavato e asciugato andò subito a dormire

Stava molto male... sudava e si muoveva in continuazione

Mi sedetti vicino a lui e cercai di calmarlo accarezzandogli i capelli, in quel momento però non ero invisibile dato che dormiva

Man a mano che continuavo ad accarezzarlo si calmò, anche se la fronte era bollente,così presi il termometro che si trovava in un cassetto del suo comodino e gli misurai la febbre

Nel frattempo andai così in cucina a prendere qualche panno , poi in bagno dove presi la bacinella con acqua fredda, quella che utilizza la prima volta per svegliarlo

Pensando a questo mi venne da sorridere

Mentre dormiva era davvero carino, sembrava così dolce...

Jimin, a che pensi dai

Gli poggiai il panno bagnato sulla fronte, così da cercare di fargli abbassare la febbre

Gli tolsi il termometro, arrivava quasi a quaranta

Anche se non avrei dovuto farlo, decisi di infrangere quella regola, utilizzando i miei poteri, non degli occhi, ma per guarire le persone

Presi ancora la sua mano e la strinsi forte, assorbii un po' del suo malessere, anche se non resistetti a lungo poiché diventai debole ed era meglio accudirlo da sano, piuttosto che così

Infatti quando gli misurai la febbre questa scese a trentotto, magari avrei potuto aiutarlo ancora in futuro

Si tranquillizzò molto ed io ne approfittai per dormire un po' dato che ero stanco a causa di ciò che avevo fatto, ma almeno ne era valsa la pena

Mi stesi anche io sul letto, accanto a lui e mentre stavo per addormentarmi continuai ad accarezzargli i capelli

[...]

I raggi del sole entrarono dalla finestra, così mi svegliai e dato che avevo riacquistato le forze diventai di nuovo invisibile per evitare che mi vedesse, infatti quando si svegliò cominciò a guardarsi intorno, mentre intanto io ero seduto sul suo letto, proprio di fronte a lui

𝖄𝖔𝖚𝖗 𝕬𝖓𝖌𝖊𝖑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora