CAPITOLO XX

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Jimin

Era quasi una settimana che mi evitava, non parlava più con me, non mi raccontava nulla...

Non sapevo il perché di quel cambiamento, ma a me stava facendo male quella situazione

Insomma, comunque dopo un mese mi ero affezionato a quel ragazzino

Già, un mese

Il tempo era passato così in fretta che in pochi giorni già era trascorso tutto quel tempo, e io non avevo fatto progressi, anzi, lui non li aveva fatti

"Jungkook si può sapere che ti prende? È più di una settimana che mi eviti, che ti ho fatto?" gli chiesi all'improvviso  mentre stava facendo colazione, che io gli avevo preparato, come ogni cavolo di giorno

"Niente, Jimin" mi rispose lui guardando la tazza e non me

"E allora perché non mi parli più? Come faccio ad aiutarti io se non ci diciamo una parola?"

"Quindi tu vuoi solo aiutarmi giusto?" mi chiese lui arrabbiato

"Sono stato mandato per questo" dissi io confuso

"Già solo per questo..." rispose abbassando la voce

"Jungkookie che ti prende?" gli chiesi andandogli vicino

"Nulla..."

Non mi convinceva, non mi guardava negli occhi

"Kookie..." dissi io poi

Si girò verso di me di scatto

"Non mi chiamare Kookie! Hai capito?" sbraitò lui

"Ma perch-"

"Non mi devi chiamare così, porca puttana"

Si alzò scaraventando la razza in cui poco prima stava mangiando, a terra

Mi stava facendo paura...

"Jungkook calmati... Scusami, ma perché? " dissi io piano

"Perché no, cazzo! Hai capito?" mi guardava con gli occhi iniettati di sangue

"Scusami" dissi io guardando in basso, mi stavano uscendo delle lacrime dagli occhi e non sapevo neanche io il perché

"Vado di sopra" dissi a bassa voce non guardandolo

Corsi in camera mia e dopo aver chiuso la porta, scoppiai a piangere

Non capivo il motivo, non avevo mai pianto prima e quel ragazzino  era riuscito a farmelo fare

Non sapevo che gli desse così fastidio, non l'avrei mai chiamato così sennò

Mi aveva messo troppa paura, sembrava che mi stesse per picchiare e non sapevo il motivo

Mentre le lacrime salate continuavano a scendere dai miei occhi, la porta si aprì d'improvviso

Lo guardai, probabilmente con gli occhi rossi

"Jungk-" tentai di dire, ma lui fece una cosa che mi scioccò parecchio

Mi prese per il braccio e mi spinse verso di sé, comprendomi interamente con il suo corpo

Inizialmente non sapevo cosa fare, poi però circondai la sua vita con le mie piccole braccia

Rimanemmo così per qualche minuto, mi piaceva quella sensazione, per la prima volta mi sentivo io quello protetto

"Mia madre mi chiamava così" sussurrò all'improvviso

Capii che si siferiva alla discussione di prima

"Scusami..." dissi io

"No, scusami tu, non potevi saperlo e ho reagito troppo male"

Mi staccati guardandolo negli occhi

"Mi hai fatto paura" dissi tirando su col naso

"Scusami, non dovevi, ho esagerato" disse lui guardando il pavimento

Gli andai vicino alzandogli il mento

"Non fa nulla Jungkookie, è passato, ma perché mi hai trattati così in questi giorni?

"Non lo so... Sono uno stronzo lo so"

"Un po' lo sei, però quando hai qualche problema, parlane con me, affronteremo tutti insieme, non mi allontanare, ti prego"

Lui annuì ancora non tanto convinto

"Però..." cominciò a dire

"Però?"

"Mi è piaciuto"

"Cosa?"

"Quando mi hai chiamato Kookie"

Non risposi, ero rimasto imbambolato

"Quindi, tu hai il permesso di chiamarmi così nano, solo tu però"  disse prendendomi e abbracciandomi di nuovo...

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Eccomi di nuovo!

Piaciuto il capitolo? 😌

Al prossimo

Un bacino ♥️

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