CAPITOLO XXV

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Third person pov

Mentre il piccolo angelo Jimin volava nel buio della notte con le sue ali, senza una meta, senza sapere dove andare, accompagnato solamente dalle sue calde lacrime e dalla sua tristezza, Jungkook si trovava a casa

Aveva deciso di mettersi a letto per cercare di chiudere occhio, ma ogni volta che provava, gli tornava in mente l'immagine di Jimin che lo guardava con occhi disgustati per ciò che aveva fatto

Si girava e rigirava nel letto poiché non era riuscito a trovarlo e in quel momento aveva paura, molta paura

Dato che non era ritornato e lui non riusciva a dormire, decise di uscire da quella maledetta casa che oramai era sommersa dal profumo dolce dell'angelo

Uscì di casa e cominciò a correre per le strade buie della città

Non c'era nessuno, solo lui e qualche macchina che passava

All'improvviso Jungkook sentì delle gocce che bagnavano il suo viso, pensò che stesse piovendo, ma poi si rese conto che quelle provenivano dai suoi occhi

Era forse la prima volta che piangeva dopo la morte di sua madre, non l'aveva mai più fatto, né per lui, quando si sentiva male, né per nessun altro, eppure per quel piccolo ragazzo dai capelli biondi era scoppiato in lacrime

Nenache Jungkook sapeva il perché di quella tristezza, così come Jimin, entrambi erano confusi

Il corvino all'improvviso cominciò a correre più veloce, non riusciva a vedere neanche dove stesse andando dato che aveva la vista offuscata a causa delle sue lacrime

Quella era stata la serata più brutta per i due ragazzi soprattutto perché entrambi erano così ciechi da non capire che forse tra di loro era nato un qualcosa...

Un qualcosa di strano, ma bello, di forte, ma anche doloroso

Jimin, nel frattempo, volava ancora come una farfalla nel cielo scuro e alle sue spalle le stelle e la luna che luccucicavano risaltavano ancor di più il suo viso angelico che in quel momento era sommerso di trsitezza

L'angelo all'improvviso sentì una stretta al cuore, come se qualcosa stesse per succedere, infatti nonostante la sua collera volò subito verso casa del suo Kookie

Jungkookie però, non si trovava lì, purtroppo

Era ancora per le strade di Seoul a correre per cercare di sentirsi meno in colpa

Il ragazzo però, era immerso tra i suoi pensieri per accorgersi che stava per accadere qualcosa di inaspettato

Il cuore di Jimin batteva, batteva...

Batteva così forte che il piccolo angelo pensava di stare per sentirsi male poiché questo gli stringeva forte

Quando arrivò a casa, entrò subito per vedere se il suo Kookie stesse bene, solamente che lui non era lì

Lo aveva cercato per tutta la casa, ma niente, non c'era sua traccia

Andò nella sua stanza, vide il letto sfatto ma lui non era neanche lì

Dove sarà? Starà bene?

Queste erano le domande che si poneva , ma  non potevano essere risposte in quel momento

Jimin non capiva più niente, credeva di stare impazzendo

All'improvviso il dolore al suo piccolo cuoricino aumentò sempre di più, scoppiò in lacrime e si accasciò a terra urlando forte il nome del suo piccolo

"KOOKIE!"

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Che cosa sarà successo? Perché Jimin ha urlato il nome di Jungkook?

Per saperlo vi aspetto al prossimo capitolo

Un bacino ❤️

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