(Devo fare questo avviso poiché ci saranno scene un po' forti, se siete sensibili vi prego di non leggere)
Mi trovavo in un luogo strano, era una stanza non tanto grande, al buio, non vedevo nulla
All'improvviso sentii delle urla, erano disperate, queste erano seguite da un pianto che sembrava non avere fine
Alle grida e al pianto si affiancarono delle urla di minaccia, queste sembravano appartenere ad un uomo mentre le prime a quelle di una donna
Continuavano, continuavano
Non riuscivo a vedere nulla, però poi improvvisamente si matrializzarono davanti ai miei occhi due figure
La prima la riconobbi subito, era quella di mia madre...
Era lei che piangeva disperata, e vedendo l'altra persona capii il perché
Quel bastardo di mio padre
La stava picchiando, le tirava i capelli, le urlava in faccia
Io non riuscivo a fare nulla, gridavo ma era come se non mi sentissiro
Successivamente poi, notai nell'angolo un piccolo bambino rannicchiato su se stesso
Piangeva anche lui vedendo quella scena
Poi si alzò e lì, vidi, ero io...
Il me piccolo e innocente
Quel bambino che ora non c'è più, dopo essersi alzato andò verso le due persone
Tentò di abbracciare la mamma ma, quel bastardo, con uno schiaffo lo fece letteralmente volare dall'altra parte della stanza
La mamma urlò ancora di più vedendo il suo bambino piangere dopo che quell'uomo, che considerava suo marito e padre di suo figlio,aveva alzato le mani su di lui
Tuttavia non era la prima volta
Eh già, era successo già altre volte, non solo alla mamma, ma anche al bambino
Quell'uomo era senza scrupoli, schiavo dell'alcol, della droga, della lussuria e dei soldi
Un tempo ci voleva bene, a me e... Alla mia mamma
Eravamo la sua vita, ci faceva continui regali ed io ero felice, non per questi, ma perché vedevo in lui una persona da stimare, da seguire, come se fosse un esempio, un eroe...
Poi però non è stato più così
Lui continuava a piacchiarla e nel mentre, faceva dei sorsi da quella cazzo di bottiglia, fin quando questa finì
A quel punto, guardò prima il bambino, poi lei e, davanti ai miei occhi, le spaccò la bottiglia in testa
Le mise mani al collo e non le tolse fin quando... la mia povera mamma non cessò di respirare
Dopo che il suo corpo cadde a terra privo di vita, si guardò le mani e prendendo pezzi di vetro della bottiglia rotta cominciò a tagliarsi, a farsi ferite sulle braccia e infine sulla gola, cadendo poi anche lui sul corpo morto di mia madre
Scoppiai a piangere, tanto, avevo visto quell'uomo ucciderla senza che io potessi fare nulla
Mi accasciai a terra, tremavo...
"JUNGKOOKIE TI PREGO SVEGLIATI"
Era lui...
Era la voce del mio angelo
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𝖄𝖔𝖚𝖗 𝕬𝖓𝖌𝖊𝖑
FanfictionDove Jimin è incaricato di far ritornare a vivere Jungkook "𝐽𝑖𝑚𝑖𝑛 𝑛𝑜! 𝑇𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑔𝑜"