t r a c k 0 3

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TRE

TRE

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"lele, basta."

"perché?"

"perché sto cercando di lavorare e mi stai distraendo."

"ma sono annoiato!" piagnucolò chenle, posando la metà superiore del suo corpo sul bancone.

"vai a cercare jieun e disturba lei. sto tentando di non perdere il mio lavoro stavolta." disse jisung, asciugando una tazza e mettendola sotto la caffettiera.

"voglio disturbare te però. è più divertente."

il piccolo sospirò "senti lele, non so quanto tu te ne intenda di relazioni ma dovresti davvero passare del tempo con jieun. quasi tutta la tua attenzione dovrebbe essere su di lei poiché è 'la luce dei tuoi occhi', giusto? sono abbastanza sicuro che si stia chiedendo perché il suo stesso ragazzo sta trascorrendo più tempo con il suo amico che con la sua fidanzata."

gli faceva davvero male dire tutto ciò, era una sensazione che odiava. avrebbe tanto voluto tenere chenle solo per se stesso. ma no, quest'ultimo aveva scelto jieun, ed essendo il buon amico che era, jisung aveva deciso di rispettare la scelta del più grande.

chenle non era suo e probabilmente non lo sarebbe mai stato. doveva solo accontentarsi, proprio come dicevano gli altri.

"hai ragione. ma in questi giorni è stata davvero impegnata con il lavoro del suo club e non voglio essere un peso per lei." chenle si alzò di nuovo e distolse lo sguardo dalle dita dell'altro.

"anche io sono impegnato con il lavoro ma non mi lascerai in pace lo stesso."

"sai una cosa? odio quando hai ragione, mi fa arrabbiare." il grande sbuffò e incrociò le braccia, internamente jisung pensò che fosse adorabile.

"ti fa arrabbiare abbastanza da lasciarmi in pace?"

chenle fece un sorrisetto scherzoso al giovane "nope."

"fottiti zhong chenle."

"ti piacerebbe."

- 🐬 -

chenle non aveva ancora lasciato il posto di lavoro di jisung, alla panetteria. il ragazzo più grande era ora seduto ad uno dei tavoli più vicini al bancone.

"non posso credere che doyoung-hyung non ti abbia ancora cacciato." dichiarò jisung, bevendo un sorso dal suo bicchiere di carta pieno di cioccolata calda.

"è perché mi ama." rispose chenle, sorridendo compiaciuto.

"non posso farcela con te." proprio quando jisung finì la frase, il tintinnio delle campanelle attirò l'attenzione del giovane verso la porta.

"benvenuta al do's cakes, come posso aiutarla?" recitò il minore, come tutte le milioni di volte precedenti. ormai era un'abitudine.

"oh, ciao jisung!" salutò la donna, agitando la mano.

"hey ji-"

"jieun!" chenle si alzò di scatto dal suo posto e si diresse verso la ragazza, avvolgendola in un caldo abbraccio.

si allontanò per un secondo e le posò un lungo bacio sulle labbra.

il cuore di jisung si spezzò lentamente, fece così male assistere a quella scena che avrebbe preferito morire. sembrava che dozzine di spille e aghi gli stessero pungendo il cuore. visibilmente si accigliò alla vista dei due, mentre distolse lo sguardo altrove incapace di guardarli ancora.

erano momenti come quello che lo facevano sentire un completo rifiuto, gli facevano rendere conto ancora una volta che chenle non sarebbe mai stato suo. era un costante promemoria per lui, e lo odiava dal profondo.

"jisung, possiamo ordinare un po' della vostra famosa torta red velvet?" chiese educatamente jieun.

"eh? oh sì, certo. sono dodici dollari e sessanta centesimi. due fette giusto?"

"no, va bene una sola." rispose lei mentre consegnava i soldi, ma chenle la fermò tirando fuori la sua carta di credito.

"questo consideralo un appuntamento per recuperare il tempo che abbiamo perso. è la mia sorpresa." insistette il ragazzo, facendo arrossire la fidanzata lusingata dalla sua offerta.

jisung alzò gli occhi al cielo e fece scorrere la carta di chenle sul bancomat, in seguito lanciandogliela piuttosto sgarbatamente. non si poteva davvero incolpare il ragazzo per le sue azioni, era molto geloso e il suo cuore si stava pian piano sgretolando.

chenle notò il suo cambiamento di umore ma decise di salvare la conversazione un'altra volta, dato che al momento aveva un appuntamento a cui partecipare.

una volta che i due piccioncini si furono sistemati a un tavolo, jisung andò a malincuore a prendere la loro fetta di torta. tirò fuori il dolce già affettato nella teca e lo posò sul bancone posteriore, quindi estrasse un piatto da uno degli armadietti sopra di lui.

mentre posizionava la fetta sul piatto, poteva praticamente sentire le risate dei due echeggiare attraverso le pareti del panificio, quasi vuoto. sembravano così felici l'uno con l'altro, invece jisung stava affogando nei suoi stessi dolori.

se apparentemente essere innamorati significava sentirsi così, lo disprezzava con tutto se stesso.

"ecco la vostra torta, divertitevi voi due." disse, mentre posava il piatto e due forchette.

c'era sicuramente una sorta di amarezza nel suo tono, ma aveva fatto bene a nasconderlo il più possibile.

prima che potesse tornare a sistemare le sue cose dato che il suo turno stava per finire, chenle lo trattenne.

"aspetta, prima di andare dai un morso anche tu jisungie!" il grande prese un piccolo pezzo di torta sulla forchetta, facendogli cenno di mangiarlo.

"no, va bene lele. non dovrebbe prendere il primo boccone jieun al posto mio?" per quanto volesse mangiarlo, non poteva permetterselo.

"sì, non dovrei avere io il primo morso?" udì la ragazza dire sottovoce.

"sai che non ti lascerò andare fino a quando non mi ascolterai." affermò chenle ostinatamente.

quindi, jisung non ebbe altra scelta se non chinarsi e mangiare il piccolo pezzo di torta dalla forchetta.

"ecco, sei felice adesso?" chiese jisung, alzando un sopracciglio.

"non proprio, hai qualcosa sulle labbra" disse l'altro, indicando un'area sulla bocca del ragazzo.

jisung pensò che l'amico si riferisse ad un lato del viso, quindi continuò a strofinarsi invano. con la sua risposta dopo l'inutile tentativo, immaginò di aver sbagliato completamente.

"aspetta, vado a prendere un fazzoletto dal bancone, sono tutto-" il giovane fu interrotto bruscamente quando chenle lo prese per il colletto e lo tirò giù fino alla sua altezza.

"è proprio qui, stupido." con il pollice pulì la piccola quantità di crema sull'angolo della bocca del più piccolo.

la faccia di jisung si colorò in più sfumature di rosso, poiché non si aspettava di essere arrivato così vicino all'altro.

jieun, d'altra parte, fissò i due. non voleva ammetterlo ma sembravano fatti l'uno per l'altro - per quanto lo odiasse, era vero.

non poté fare a meno di provare una grande gelosia ovunque, vedendo che chenle guardava jisung con tale affetto e tenerezza.

❝ 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐑𝐘 𝐊𝐈𝐒𝐒𝐄𝐒 ❞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora