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QUATTORDICI

QUATTORDICI

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il sorriso.

qualcosa di chenle che jisung adorava assolutamente, non avrebbe mai voluto che svanisse dai suoi ricordi. l'energia luminosa che irradiava lo faceva impazzire, gli faceva venire voglia di sorridere finché i suoi muscoli facciali non gli facevano male.

in quel momento, il minore vide l'altro che fissava le sue scarpe con uno sguardo dolce. si ricordò di quando, la mattina di natale, si erano ritrovati insieme, circondati da un ricco assortimento di pennarelli, mentre si disegnavano l'un l'altro sulle scarpe.

era un prezioso ricordo che jisung teneva molto a cuore perché non solo aveva trascorso tanto tempo con chenle, aveva anche fatto una mossa audace scrivendo un piccolo messaggio sul retro della sua scarpa. fu il suo primo suggerimento in assoluto per lasciar intendere la sua grande cotta per quest'ultimo.

si chiese se lui l'avesse mai visto, e se lo avesse fatto, lo considerava un gesto platonico? lo aveva mai notato?

"ehi ji?" parlò piano il maggiore, guadagnando la sua piena attenzione.

"si?"

"io- uhm, puoi..?- possiamo-" era un disastro, nervoso e balbettante, le sue guance dipinte di un delicato rosa mentre si mordicchiava il labbro inferiore. "possiamo tenerci per mano più spesso?"

un calore piacevole si diffuse nel cuore di jisung alle parole dell'altro. erano sincere ma timide, una vista che mandava uwu incondizionatamente nel suo petto.

il suo pollice accarezzò la parte superiore della mano di chenle che era ancora intrecciata alla sua. sollevò le loro mani unite e poggiò un bacio casto sulla pelle delicata del verde.

"certo che possiamo."

- 🐬 -

chenle non riusciva a smettere di pensare a jisung.

i pensieri relativi al ragazzo più giovane lo avevano tenuto sveglio per la maggior parte del tempo notturno, tutto ciò a cui riuscì a pensare era jisung, jisung, jisung, per ore e ore.

gli mancava il suo calore, il freddo che penetrava dall'esterno iniziava a giungere nella sua stanza. certo, aveva il suo enorme piumino soffice a coprirlo, ma non era abbastanza.

la sua mente vagò su come sarebbe stato coccolarsi con lui. poteva già immaginarlo: le braccia avvolte intorno alla sua vita con la propria testa appoggiata sul petto del giovane, respirando con ritmo costante nel cuore della notte, mentre si crogiolavano nel calore reciproco.

era qualcosa che il verde aveva sempre desiderato e ora bramava ancora più di prima, rendendolo più ansioso che mai. si aggrappò al peluche a forma di delfino che il piccolo aveva preso per lui, le sue labbra strisciavano delicatamente contro il materiale morbido.

non sapeva perché era stato così stupido da respingere quei preziosi sentimenti che provava per il minore, ma poi ricordò. aveva paura.

la stessa paura che aveva preso il controllo del modo in cui si comportava e si esprimeva. era troppo preoccupato riguardo ciò che gli altri pensavano di lui, si sentiva così stupido, ma non poteva evitarlo.

se jisung gli aveva insegnato una cosa sull'avere una cotta, era che si voleva sempre stare con quella persona. vederla sorridere ed essere felice, trascorrere del tempo insieme era il momento saliente della propria giornata, e quando quella era giù, si sarebbe fatto di tutto per farla sentire meglio.

quello era ciò che il più giovane aveva sempre fatto per lui, era rimasto al suo fianco anche se sapeva che aveva una ragazza. in quel momento chenle ne fu estremamente contento, perché, finalmente, era pronto ad innamorarsi di nuovo di park jisung. e questa volta non avrebbe lasciato che stupide bugie o il giudizio delle persone si sarebbero messi in mezzo ai suoi sentimenti.

- 🐬 -

"pOI MI HA CHIESTO DI TENERCI LE MANI PIU' SPESSO! CAZZO STO URLANDO!" strillò jisung, rotolandosi sul letto mentre jaemin lo guardava con disapprovazione.

"sono le 3 del mattino dannato jisung, mi fanno male le orecchie e anche il-"

"culo?"

"esat- asPETTA, DI CHE DIAVOLO STAI PARLANDO? PERCHÉ IL MIO CULO DOVREBBE FARE MALE?" chiese il rosa, in preda al panico.

"beh, vedi.. oggi siamo tornati a casa prima del previsto e sono entrato in un momento poco opportuno. per favore, dimmi che non l'avete fatto sul divano, è il mio preferito jaemin-hyung."

ormai il ragazzo più grande era diventato rosa come i suoi capelli. era così preso dal momento, che non si era accorto di nulla.

"c-chenle ha visto qualcosa?"

"fortunatamente no, ma sa cos'è successo." disse jisung, facendo sospirare di sollievo jaemin.

"perché sospiri? sono il più giovane, non dovresti essere più preoccupato che l'abbia visto io?"

"mmh, sei top quindi non importa." rispose lui, con nonchalance.

"top? che è un top? un giocattolo? perché l'ultima volta che ho controllato, non ero fatto di plastica o legno."

jaemin guardò il minore in modo assente. caspita, era davvero innocente.

"sai cosa, dimenticalo. lo scoprirai presto."

non volendo davvero sapere cosa avrebbe risposto il maggiore in seguito, ignorò semplicemente l'argomento.

"ehi, nana-hyung."

"mh?"

"pensi che sarò mai in grado di avere una relazione con lele?" chiese jisung, inclinando la testa verso il soffitto.

mentre i suoi occhi tracciavano il bagliore esterno proveniente dalle stelle scure, jaemin parlò.

"sì, credo di sì. ad essere sinceri sembra che chenle si innamori di te ogni giorno che passa." pronunciò onestamente.

"sei sicuro che non è solo perché gli manca jieun e ha bisogno di qualcuno che lo ami per sostituirla? come un rimpiazzo."

"lo dubito jisung. conoscendolo, sappiamo entrambi che ha sempre buone intenzioni per tutto. ti conosce da sempre, so che non ti farà del male intenzionalmente in quel modo." rassicurò lui.

"per davvero?"

"per davvero."

❝ 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐑𝐘 𝐊𝐈𝐒𝐒𝐄𝐒 ❞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora