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VENTITRE

VENTITRE

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"cosa c'è che non va?" osò chiedere jisung, gli occhi che già vacillavano.

"mi stai usando?"

"huh?"

"mi stai usando?" ripeté chenle, sollevando la testa in modo da poter guardare jisung negli occhi.

a dirla tutta, il maggiore sembrava così distrutto che il più piccolo voleva solo abbracciarlo e dirgli quanto fosse importante - ma sapeva che non lo avrebbe accettato.

"n-no, io.. non lo farei mai! lele, perché dovrei usarti?" jisung aveva le sopracciglia corrugate per la confusione.

"allora spiegami perché minyoung ha pubblicato una cosa del genere, e poi mi ha anche scritto in privato." chenle lanciò il suo telefono a jisung, che per fortuna lo afferrò dopo aver esitato per alcuni secondi.

sullo schermo c'era un post sull'account instagram di minyoung che diceva che lui, park fottuto jisung, era ufficialmente il suo ragazzo. l'immagine era di un tramonto, ma non solo; facendo scorrere il dito sullo schermo, rivelava false chat tra i due.

che, ovviamente, non erano mai avvenute.

i messaggi mostravano che jisung stava presumibilmente usando chenle per poi mettersi con minyoung. tutto era un completo disastro e il ragazzo non era solo nervoso, era fumante di rabbia.

proprio quando cercava di essere gentile con qualcuno, puntualmente gli si rivoltava tutto contro.

con un forte respiro, cambiò la schermata e cominciò a leggere la conversazione tra la ragazza e chenle. e si, se ne pentì subito dopo, dato che lo rese solo più arrabbiato.

minyoung aveva fondamentalmente minacciato il suo ragazzo, dicendo che avrebbe dovuto allontanarsi da jisung poiché adesso era solo suo. il giovane alzò gli occhi al cielo alle parole di minyoung.

'un bacio non significa che ci stiamo fottutamente frequentando in automatico-'

"sei arrabbiato ora che il tuo rapporto con lei è pubblico e che so che mi stavi solo usando?" sputò amaramente chenle, lacrime calde già gli riempivano gli occhi.

jisung scosse la testa quasi immediatamente, "no, chenle. sono arrabbiato perché quella pazza pensa che io stia uscendo con lei. le ho fatto un dannato favore per essere gentile e questo è ciò che ottengo in cambio? lele, sai bene che piaci, anzi che ti amo, fin dal primo giorno.

non ti farei mai del male intenzionalmente. sei troppo importante per me, è per questo che ho aspettato a confessarmi e tutto il resto. perché diavolo dovrei buttare tutto ciò che abbiamo costruito in questo modo barbaro?"

"quindi, quello che stai dicendo è che.. quella non è la verità?"

il minore sospirò e si inginocchiò per trovarsi faccia a faccia con chenle. appoggiò il telefono di quest'ultimo sulla panchina, prese a coppa le sue guance rosee e disse "no, ovviamente non lo è. la verità è che sono pazzo di te. sì, di te, zhong chenle. il bambino che ha incollato il telefono della sua insegnante sulla cattedra quand'era piccolo. il ragazzo che sembra un delfino ogni volta che ride. quello di cui, io, park jisung, mi sono innamorato."

"ji-"

"sta' zitto e baciami idiota."

e l'idiota baciò jisung.

chenle si incolpò per essere stato così stupido da credere ad una cosa del genere. suppose che a causa di jieun, la paura di essere usato persisteva ancora fortemente in lui. perciò, quando aveva visto il post e poi i messaggi, aveva subito immaginato il peggio.

ma era contento che fosse stato un malinteso. che jisung non lo stava davvero usando. che il ragazzo che conosceva da quando indossavano i pannolini lo amava tanto quanto lui.

- 🐬 -

"jisung, non devi affrontarla per me-"

"no, lo so. ma è stata lei ad averci fatto guadagnare una brutta reputazione e ad iniziare tutto questo casino." jisung stava marciando verso la scuola, chiaramente con passi agitati.

chenle lo seguì da vicino, trattenendo la sua mano come se ne dipendesse la sua vita.

proprio quando i due entrarono nell'edificio scolastico, sguardi e sussurri si erano già fatti strada su di loro. jisung, essendo ovviamente accecato dalla rabbia, non ci fece caso e proseguì senza sosta con il suo ragazzo di fianco.

i suoi capelli arruffati sembravano un nido per uccelli, ed ebbe l'ennesima conferma di essere un portento quando si parlava di chenle. ma gli importava in quel momento? no.

fece irruzione in classe, individuando il suo obiettivo parlare animatamente con le sue amiche.

"yah! minyoung!" la sua voce fragorosa spaventò immediatamente gli altri studenti, dopo essere riuscito ad attirare l'attenzione di tutti.

"oh merda, il tè sta per essere spillato ad opera di jisung pwark." mormorò donghyuck dal retro dell'aula guadagnandosi uno schiaffo dal suo compagno di banco, mark.

"si dolcezza?" rispose la ragazza, un'espressione innocente sul suo viso.

jisung rise "voglio far sapere, pubblicamente e ufficialmente, che sto frequentando e sono il fidanzato dell'unico e solo zhong chenle. non il tuo, minyoung. quel post non era altro che una bugia, e lo sai benissimo."

"cosa intendi? nulla in quel post era una bugia-"

"credi a ciò che vuoi, anche perché sei consapevole che sono abbastanza maturo per non scendere al tuo livello solo per ottenere quello che voglio. il mio cuore appartiene a zhong chenle e solo a zhong chenle, capito?" rivolgendole un'ultima occhiata penetrante, uscì da quell'aula nel giro di pochi secondi.

riuscì a sentire tutti iniziare a sussurrare una volta che lui e chenle se ne andarono, ma non gliene poteva fregare di meno di quello che pensavano. i suoi amici e il suo ragazzo gli avevano creduto, ed era tutto ciò di cui aveva bisogno.

"jisung, abbiamo altre lezioni.."

"oggi facciamo assenza, ed è la mia decisione definitiva."

chenle ridacchiò piano dietro di lui, ricordò quando quelle stesse parole uscirono dalla bocca del giovane pochi anni prima. avvenne il giorno in cui chenle ebbe la notizia che sua madre era stata dichiarata colpevole e condannata a cinque anni di prigione.

all'epoca erano in classe e chenle si sforzò così tanto di non crollare nel bel mezzo della lezione, che si sentiva morire. jisung se ne accorse, si scusò per entrambi e alla fine saltarono le lezioni in modo che chenle potesse prendere una pausa.

❝ 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐑𝐘 𝐊𝐈𝐒𝐒𝐄𝐒 ❞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora