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DICIASSETTE

DICIASSETTE

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jisung e chenle furono lasciati da soli nella sala prove, con il primo che colpiva l'altro ancora imbarazzato sul pavimento.

"lele. ehi, lele. sei vivo? l-"

"è un male che ogni volta che ti vedo il mio cuore inizia a battere molto forte e non riesco a fermarlo?"

considerate jisung scioccato da quell'improvvisa confessione.

"c-cosa?"

il giovane guardò chenle mentre si srotolava lentamente e si metteva a sedere, le gambe incrociate erano proprio davanti a lui. era ancora un po' arrossato ma carino, quindi non si lamentò.

"jisung... è un male che io adori davvero tanto tenerti per mano e che pensi a coccolarti quando provo a dormire la notte?" chiese, guardando il minore.

quest'ultimo era troppo sconvolto per comprendere il tutto. proprio mentre stava per dire qualcosa, chenle continuò "non so se hai baciato davvero quella ragazza oppure no, ma ero seriamente geloso, sai? non sapevo perché, lo ero e basta. chiamami egoista ma vorrei essere io l'unico ad avere il permesso di baciarti. è strano, lo so. ho appena superato una rottura ed eccomi qui, a pregare per dell'affetto più che mai? no. in realtà.. il tuo lo desidero da quando eravamo alle elementari, ma mi capita spesso di avere questa stupida paura che gli altri mi giudichino, quindi-"

chenle fu interrotto da jisung che si avventava su di lui, avvolgendolo in un forte abbraccio.

"non ti preoccupare, lele. va bene così, lo capisco. averti qui adesso è già abbastanza per me." sussurrò il più piccolo, abbastanza forte da farsi sentire dall'altro.

"l-lo so che già ti piaccio e tutto il resto, e volevo dirti che anche tu mi sei sempre piaciuto per tutto questo tempo. l'ho solo.. nascosto per un po'. ma dopo tutto ciò che hai fatto per me, dopo che mi sei rimasto vicino nonostante io non abbia fatto altro che ferirti in continuazione.. mi dispiace tanto." dopo aver realizzato i suoi sentimenti per il giovane, delle gocce salate cominciarono a pungergli gli occhi.

si sentì un respiro pesante da parte del maggiore e le lacrime gli offuscarono lentamente la vista.

"no, non piangere lele. onestamente preferirei farmi male da solo piuttosto che farne a te. certo, sono stato uno schifo, ma finché tu sei felice allora lo sono anch'io." ormai i due erano distesi sul pavimento, con il verde addosso al suo amico.

la faccia del maggiore fu sepolta nel petto di jisung, mentre questo accarezzava la sua testa attraverso le sfumature verdi - quasi sbiadite - nel tentativo di fermare il suo pianto. rimasero così per un po'; con le lacrime di chenle che macchiavano la maglietta di jisung e jisung che sussurrava parole dolci all'orecchio di chenle.

alla fine, il pianto cessò.

"lele?"

"mh?"

"ti amerò sempre, non importa cosa accada, okay? non dubitare mai di questo."

- 🐬 -

i sette ragazzi decisero di recarsi ad hongdae, città nota per le numerose esibizioni di busking che la caratterizzavano. mentre camminavano per le strade, ebbero la possibilità di osservare più spettacoli allo stesso tempo.

vagarono insieme finché non trovarono uno spazio vuoto in un parco, quel tanto che bastava loro per eseguire la performance. un lampione era vicino al centro posteriore della radura, con delle lucine appese ad esso e anche agli alberi circostanti.

dire che esteticamente l'ambiente era piacevole e carino, era dire poco, e i ragazzi ronzavano da un punto all'altro per l'eccitazione. avevano perfino annunciato la loro esibizione sui propri account social e stavano già vedendo arrivare alcune persone per vederli ballare.

"hai l'altoparlante?" chiese mark a jeno, mentre questo sollevava la cassa bluetooth con un pollice in su.

"okay, tutti pronti?" gli altri annuirono e iniziarono a riunirsi in un piccolo cerchio.

"YOOOOO DREAM!"

"쩔어 주자 퐈이 팅 !!"

tutti si misero al loro posto, con jeno che posava rapidamente l'altoparlante e andava nella sua posizione. quel bel ritmo familiare si fece strada tra le orecchie dei presenti per mescolarsi con i suoni della notte, i ragazzi avevano iniziato a ballare con sorrisi luminosi dipinti sui loro volti.

sempre più persone avevano iniziato a radunarsi attorno ai sette giovani, trovando la loro esibizione molto accattivante. loro si stavano divertendo e la folla si stava godendo lo spettacolo. era tutto fantastico.

chenle era felice di poterlo fare con i suoi migliori amici. le vite di ognuno stavano diventando sempre più affollate e il loro tempo insieme diminuiva gradualmente col passare dei giorni. era davvero contento di essere stato in grado di organizzare un evento del genere.

la performance si concluse e la folla riservò loro un grande e sincero applauso. si udirono urla su urla, e il gruppo di ragazzi non poté che esserne più felice.

mentre respiri irregolari lasciavano le labbra di ciascuno, si misero in fila e fecero un inchino, ringraziando e salutando la schiera che li circondava.

"ancora! ancora! ancora!" cantò la massa, facendo scambiare ai ragazzi delle espressioni d'intesa.

i ragazzi del 99' e del 00' condivisero un altro sguardo, uno più malizioso. mentre i chensung erano stati lasciati soli nella sala prove, gli altri cinque avevano elaborato un ulteriore piano da mettere in atto se avessero avuto successo.

jeno fece partire "1, 2, 3", una canzone scritta non molto tempo prima per un progetto di mark. una volta jisung l'aveva anche usata per per allenarsi. successivamente, i sette avevano approfittato di una giornata libera per incontrarsi e imparare la coreografia, insegnata loro dal più piccolo. e così, eccoli lì, a ballare ancora una volta.

"ehi shawty!" gridarono tutti quando arrivò quella battuta.

verso la fine, ci fu una parte in cui chenle e jisung erano al centro, gli altri inginocchiati davanti a loro in una formazione semicircolare.

quei secondi volarono veloci, ma agli occhi dei due più piccoli tutto andava a rallentatore. i maggiori avevano in tasca dei petali di fiori e li lanciarono ai due proprio in quel momento.

petali blu e gialli piovvero dal cielo, mentre questi ultimi esprimevano il loro lieve shock guardandosi l'un l'altro. fu allora che il tempo si fermò.

ciò che videro in quell'arco di un paio di secondi fu la bellezza più totale. i petali erano atterrati sulle loro teste, facendo sembrare che avessero piccoli fiori intrecciati nelle loro ciocche colorate.

chenle non poté fare a meno di soffocare con il proprio respiro. cavoli, da quando jisung era così tremendamente e maledettamente bello? le sue labbra imbronciate sembravano così baciabili da farlo impazzire, era quello ciò che si era perso mentre si preoccupava di nascondere le sue emozioni?

se quella era la realtà, allora fu contento di aver tirato fuori la grinta e aver accettato completamente i suoi sentimenti per il più giovane.

a volte la verità può essere davvero bella, ma altre volte è triste e crudele. chenle fu fortunato ad avere una verità che si rivelò essere la luce dei suoi occhi.

❝ 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐑𝐘 𝐊𝐈𝐒𝐒𝐄𝐒 ❞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora