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OTTO

OTTO

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mentre jisung usciva dal suo bagno con un asciugamano avvolto intorno alla vita e praticamente nudo, non si aspettava di trovare un ospite seduto proprio sul suo letto. che tra l'altro stava fissando il suo fisico, arrossendo disastrosamente.

così, per una volta tanto che si presentava l'occasione, jisung ci scherzò su "ti piace quello che vedi lele?"

chenle deglutì visibilmente "v-va a metterti qualcosa addosso, che diamine."

il maggiore avrebbe mentito se avesse detto che, mentre usciva dal bagno leggermente fumante, il minore non gli era sembrato per niente hot. distolse lo sguardo da qualche altra parte, evitando di fissarlo ancora.

"oh andiamo, abbiamo letteralmente fatto il bagno insieme quando eravamo piccoli. questo non dovrebbe spaventarti." commentò jisung, avvicinandosi al suo armadio per scegliere un pigiama.

"q-quello era quando eravamo piccoli jisung! ora... siamo piuttosto grandi e abbastanza consapevoli di queste cose." il verde si fece piccolo piccolo mentre parlava.

"quali cose, lele?" chiese il più giovane, prima di tornare nel suo bagno per cambiarsi.

"siamo adolescenti ormonati, tu che dici?" rispose chenle cercando di farsi sentire.

pochi secondi dopo il ragazzo uscì dal bagno adeguatamente vestito, e l'amico gliene fu grato.

"allora, cosa sei venuto a fare? pensavo che avessi un appuntamento con jieun per festeggiare i vostri sei mesi insieme." chiese jisung sedendosi sulla sua sedia girevole, di fronte all'altro, che invece era adagiato sul bordo del letto.

"ha detto che aveva un'emergenza familiare di cui occuparsi." rispose lui casualmente, e all'altro parve che la ragazza del suo migliore amico stesse inventando fin troppe scuse negli ultimi tempi. soprattutto per quanto riguardava il tempo da passare con il fidanzato.

"lele, sarò sincero con te, okay? ecco, penso... penso che jieun potrebbe non essere leale come dice. non trovi strano il fatto che continui a ripetere di essere occupata ogni volta che le chiedi di passare del tempo insieme?" i due si fissarono intensamente negli occhi.

"oh jisung, so che sei protettivo, ma dubito che lei mi farebbe mai una cosa del genere." proprio mentre chenle finiva la frase, il suo telefono si illuminò segnalando l'arrivo di un messaggio.

prese il cellulare dalla tasca posteriore e aprì la notifica inviata da un numero sconosciuto. era un messaggio vocale con un testo sottostante: la vuoi ancora adesso?

jisung corrugò le sopracciglia e si avvicinò all'altro, incuriosito da ciò che stava osservando.

"cos'è quello?" chiese.

"non lo so?" e subito dopo cliccò su 'riproduci'.

ci fu silenzio per un po' e jisung stava per distendersi sulla sua sedia girevole, quando un lamento poco casto si diffuse nella stanza attraverso l'altoparlante del telefono. si riuscivano a sentire parole sussurrate tra un maschio e una femmina dalla voce molto familiare. i rumori peccaminosi riempirono il silenzio della camera, mettendo i due ragazzi molto a disagio.

"non dirmi che-"

"il mio ragazzo non è neanche lontanamente comparabile a te."

tutto ridivenne silenzioso quando la riproduzione del messaggio terminò, era ormai chiaro che quella era sicuramente jieun. senza alcun dubbio. era lei.

"perché avrebbe dovuto farlo?" si domandò jisung ad alta voce, non avrebbe mai pensato che si sarebbe spinta così lontano.

"s-sono così p-pessimo come fidanzato, jisung?" chiese chenle, sentendosi gli occhi colmi di lacrime fino all'orlo.

il minore non era furioso, di più. perché jieun aveva fatto qualcosa di così orribile? e soprattutto, perchè nei confronti di qualcuno che si era sempre preoccupato molto per lei e che faceva di tutto pur di passare del tempo insieme?

"no, no, certo che no lele. sei un grande fidanzato, è solo che lei... non lo so. immagino che non riesca a vedere tutti gli sforzi che stai facendo." disse il giovane.

non era il massimo consolatore, ma fece del suo meglio. le parole non erano il suo forte.

"allora perché d-dovrebbe fare questo?" jisung vide che le lacrime gocciolavano lentamente sulle guance arrossate dell'altro. gli faceva male vederlo in quello stato.

quindi prese il telefono dalla mano di chenle e lo posò sulla scrivania dietro di sé, poi si voltò di nuovo verso di lui e lo tirò in un grande abbraccio caloroso. mentre era ancora seduto sulla sedia, se lo sistemò meglio in grembo per farlo stare più comodo.

chenle scoppiò in singhiozzi spezzati mentre si aggrappava al tessuto di cotone della camicia del minore. l'abbraccio di jisung era caldo, pensò nella sua mente. si sentiva al sicuro tra quelle braccia, ma la sensazione di cuore spezzato che stava provando in quel'istante era inspiegabilmente e brutalmente dolorosa.

tuttavia quel dolore si attenuò con il tocco gentile di jisung e le sue parole confortanti. sentiva il cuore distruggersi ma battere veloce allo stesso tempo, cos'era quella sensazione?

i suoi singhiozzi si ridussero a piccoli sospiri, mentre jisung continuava a disegnare cerchi immaginari sulla sua schiena.

"so che questo sarà difficile da superare, ma so anche che sarò con te in ogni momento lele."

passarono alcuni minuti prima che fu pronunciata una risposta "grazie, jisung. grazie davvero."

chenle voleva dire anche un'altra cosa, ma aveva paura di farlo. il sentirsi amato di nuovo era una sensazione bellissima per lui, ne aveva proprio bisogno dopo aver scoperto che la sua ragazza lo tradiva.

era contento che il piccolo fosse lì con lui. sapete, c'era sempre stato qualcosa che sentiva nei suoi confronti ma che non aveva mai provato con nessun altro. era amore? forse platonico? o magari era romantico?

doveva capirlo da solo.

"vuoi della cioccolata calda? posso andare a farne un po' per te." si offrì jisung.

"sì grazie." detto questo, jisung accarezzò il fianco di chenle per invitarlo a farlo scendere dalle sue gambe, cosa che fece (con riluttanza).

mentre lui lasciava la stanza, chenle rimase seduto sul letto del giovane sentendosi vuoto e freddo. la ragazza che un tempo amava - poteva anche solo chiamarlo amore? - l'aveva pugnalato alle spalle. non era forse abbastanza?

non era tutto quello che lei diceva di volere?

un milione di domande si aprirono una scia nella mente del ragazzo, ad ogni quesito si sentiva sempre peggio. in quel momento voleva solo che jisung tornasse e lo confortasse di nuovo.

confidava nel fatto di poterlo superare con il giusto aiuto, ma non poteva fare a meno di sentirsi un completo idiota. come aveva fatto a non accorgersene prima?

❝ 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐑𝐘 𝐊𝐈𝐒𝐒𝐄𝐒 ❞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora