t r a c k 0 4

834 82 12
                                    

QUATTRO

QUATTRO

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

dire che in quel momento jisung era un casino, era un eufemismo. era più di questo.

il giovane non riusciva a smettere di pensare all'incidente accaduto solo un paio di giorni prima. i loro volti erano stati a pochi centimetri di distanza.

le loro labbra erano state a pochi centimetri di distanza.

non riusciva neanche a concentrarsi sul suo test di chimica, i suoi pensieri erano tutti offuscati da un certo ragazzo di nome zhong chenle. situazione fastidiosa, sì, ma non poteva evitarla.

in realtà le cose stavano degenerando; aveva perfino scritto il nome di chenle sul compito invece del proprio. era così vicino ad abbandonare la prova sulla cattedra e precipitarsi fuori dalla stanza, per poi cercare jaemin, trascinarlo fuori dalla sua classe e raccontargli del suo amore incondizionato per il migliore amico davanti ad un bubble tea.

così vicino.

ma aveva sopportato, ed era riuscito a rispondere alla maggior parte delle domande presenti sul suo test. appoggiò la matita sul banco e seppellì la testa tra le braccia incrociate.

come avrebbe dovuto nascondere i suoi sentimenti adesso? se quel piccolo gesto lo stava facendo impazzire così tanto, allora era sicuro di spifferare involontariamente la sua cotta per il più grande alla prima occasione. ecco perché negli ultimi tempi aveva 'discretamente' evitato chenle. in modo che i suoi stupidi sentimenti non crescessero e che potesse imparare a controllarli. tenerli calmi e nascosti.

cosa poteva esserci di peggio? jieun era la sua compagna di banco durante la lezione di chimica, quindi stava vedendo tutto ciò accadere proprio di fronte a lei. beccò anche il ragazzo mentre scriveva accidentalmente il nome di chenle invece del suo.

capii che stava sicuramente accadendo qualcosa a jisung, e ancora più sicuramente c'entrava il suo fidanzato.

strappando un pezzo di carta dal suo blocco per gli appunti, jieun iniziò a scrivere qualcosa.

'ehi, stai bene?'

toccò delicatamente la spalla del giovane e gli passò il foglio.

quest'ultimo alzò un po' la testa quando la ragazza gli diede un colpetto, dando un'occhiata al pezzo di carta che gli era stato passato. gli ci vollero alcuni secondi per comprendere le poche parole scritte su quel foglio.

sollevando la matita, scrisse a jieun, quindi lo rispedì alla mittente.

'si, sto bene. sono solo stanco.'

jieun guardò il messaggio, quindi ne scrisse un altro sotto di esso.

'abbastanza stanco da scrivere il nome di chenle al posto del tuo?'

quando jisung lesse la frase, le sue guance iniziarono a diventare rosa chiaro. aveva notato il suo errore? oh merda.

'suppongo di si.'

lo passò all'amica e per il resto della prova continuarono a scambiarsi piccole note. quando la lezione finì, il loro pezzo di carta era riempito con messaggi casuali.

diciamo solo che jisung stava quasi per essere scoperto, ci mancava davvero poco, ma grazie a dio era suonata la campanella. il giovane si precipitò fuori dall'aula in fretta, lasciando dietro di sé la ragazza scettica.

era così concentrato su come fuggire che si scontrò accidentalmente con qualcuno, mandandolo giù sul duro pavimento fatto di piastrelle.

"mi dispiace così tanto! stai bene...? chenle?" l'unica persona che non voleva vedere in quel momento.

jisung si affrettò ad alzarsi, aiutando anche l'altro. non poté fare a meno di ricordare la posizione in cui si trovavano un paio di secondi prima, mentre un colore rosa gli dipingeva le guance.

"perchè vai di fretta ji?" chiese chenle, rispolverandosi e piazzandosi al lato del corridoio.

"faccio tardi a lezione." jisung si inventò una scusa di punto in bianco.

"la tua classe è letteralmente lì." il grande si fermò, indicando con un dito un'aula a un paio di metri da loro.

"beh, immagino di essere impaziente di conoscere la storia del nostro paese."

"jisung. tu odi la storia con tutto te stesso."

'perché devi conoscermi così bene lele?'

"ora dimmi, perché sembri così preso dal panico? dobbiamo ancora parlare dell'incidente dell'altro giorno, quando ti sei arrabbiato per la carta di credito." ormai gli studenti avevano lasciato il corridoio, permettendo ai due di parlare da soli.

"lele, dobbiamo andare in classe-"

"non ascolti comunque la lezione di storia, quindi qual è il punto? qdesso ho anche un'ora buca, perciò parliamo un po' ok?" prima che jisung potesse declinare in qualche modo, chenle lo aveva già trascinato fuori nel cortile della scuola.

il grande era un po' seccato dal modo in cui il minore si stava comportando di recente. in primo luogo l'episodio della carta, poi il suo evitare qualsiasi, se non tutti, i tipi di contatto o di interazione con lui. onestamente gli urtava e non poco, voleva arrivare fino in fondo a quella questione.

chenle vide una panchina deserta e trascinò jisung verso di essa, dicendogli di sedersi prima di farlo anche lui.

"allora, di cosa volevi parlare?" chiese stancamente jisung, quasi scattando pur di lasciare uno spazio su quella panchina tra lui e il verde.

questo si girò verso di lui, fissando il suo sguardo vuoto dritto negli occhi "perché ti comporti in questo modo verso di me, ji? ho fatto qualcosa di sbagliato?"

"cosa intendi lele? sono sempre lo stesso." si difese jisung.

"oh davvero? allora perché non mi lasci più baciarti? nè abbracciarti? nè fare qualsiasi cosa con te?" chenle ammise a se stesso che gli mancava davvero, davvero molto jisung.

nei giorni precedenti con l'assenza dell'amico, il ragazzo non aveva potuto fare a meno di sentirsi solo. certo, aveva la ragazza dei suoi sogni proprio di fronte a lui, pronta a dargli tutto l'amore e le attenzioni possibili, ma non sembrava che gli bastasse. era a dir poco confuso.

pensò che semplicemente gli mancava avere il suo migliore amico attorno a lui.

"perché è sbagliato chenle. tutte quelle cose dovrebbero essere riservate a jieun e solo a jieun, la ami e tutta la tua attenzione dovrebbe essere rivolta a lei, non a me. sono solo il tuo migliore amico, e con te che fai tutte quelle cose con me, jieun potrebbe ingelosirsi e accusarti di qualcosa che in realtà non hai fatto. voglio solo che tu sia felice lele, e jieun ti rende la persona più felice al mondo da quello che vedo. non voglio che tu perda questa felicità a causa mia, il tuo stupido migliore amico." ogni parola che usciva dalla bocca di jisung gli faceva spezzare ancora di più il cuore. in realtà voleva dirgli che desiderava solo stare con lui, senza jieun o altre ragazze intorno.

ma era egoistico da parte sua. la vita era di chenle, le decisioni erano di chenle.

"chi ha detto che non fai parte della mia felicità, jisung?"

❝ 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐑𝐘 𝐊𝐈𝐒𝐒𝐄𝐒 ❞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora