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DICIOTTO

DICIOTTO

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"USATE LE PROTEZIONI!" gridò jaemin, salendo sulla macchina di renjun mentre salutava i due più piccoli.

"HYUNG FINISCILA!" urlò jisung, imbarazzato da quell'osservazione.

i giovani stavano rincasando nei propri rispettivi condomini e jaemin decise di andare con jeno e renjun. il maknae sapeva già cosa sarebbe successo, quindi non lo mise nemmeno in discussione quando se lo sentì comunicare poco prima.

chenle era troppo stanco per tornare a casa, perciò decise di rimanere da jisung. ma in ogni caso non aveva strani pensieri come gli altri, semplicemente avevano molto di cui parlare dopo tutto ciò che era successo quel giorno.

i due ragazzi salutarono gli altri prima di entrare nella casa del minore; era ovvio che l'atmosfera sarebbe diventata subito tesa e imbarazzante, cosa che successe quando metabolizzarono il fatto di essere soli.

piccole visioni di ciò che era accaduto nella sala prove e durante l'esibizione, presero possesso della mente di entrambi. pensieri reciproci, per essere più specifici.

"vado in bagno, torno subito." disse chenle, e si precipitò nella stanzetta rifugiandosi subito tra i suoi pensieri incontrollabili.

gli occhi di jisung si posarono sul punto in cui, fino a qualche secondo prima, si trovava il verde.

tutto ciò che era accaduto era troppo surreale per lui. quella mezza confessione improvvisa, le lacrime, i fiori. chenle stesso.

si mise una mano sul petto, sentendo il suo cuore battere fuori controllo. quel solo pensiero lo faceva impazzire. era assurdo fino a che punto si fosse innamorato di zhong chenle, e comprendendo che anche quest'ultimo aveva dei sentimenti per lui, jisung era davvero rimasto senza parole.

nulla poteva essere paragonato a quanto si sentisse euforico e amato.

quando si liberò dei suoi pensieri, si rese conto di essere arrivato nella sua stanza. scosse la testa e arruffò le sue ciocche marroni-arancioni, facendo cadere alcuni petali di fiori sul pavimento della camera da letto.

guardarli gli ricordò il momento in cui aveva portato chenle nel giardino fiorito per tirarlo su di morale. ricordava anche come si erano distesi nel campo di quelli splendidi fiori policromatici. sospirò sognante, sorridendo al pensiero.

chenle era un gioiello, niente poteva essergli paragonato. tutto ciò che lo riguardava sembrava una fiaba. non poteva nemmeno iniziare a nominare le innumerevoli cose che amava di lui, che subito si agitava. dal primo momento in cui si erano incontrati quando erano piccoli, jisung sapeva già di essersi innamorato - solo non in modo romantico.

nel corso del tempo, i suoi sentimenti crebbero come i girasoli sbocciati per far sorridere il sole. e fu colpito dalla devastazione quando chenle iniziò a parlare di una ragazza che gli piaceva, jieun.

il problema fu che il giorno in cui chenle decise di confessarsi a lei, era lo stesso in cui anche jisung aveva deciso di farlo. con un mazzo di fiori in mano, dopo la scuola, aveva camminato verso l'armadietto dell'altro.

prima di riuscire a dire qualsiasi cosa, chenle gli aveva urlato che si sarebbe confessato a jieun poco dopo, e a dirla tutta, il cuore di jisung si spezzò all'istante. internamente era un casino di emozioni negative, esternamente un sorriso finto stampato sul suo viso.

il più grande gli chiese cosa nascondesse dietro la schiena, ma lui ridacchiò nervosamente pensando ad una risposta istantanea per camuffare il suo fallito tentativo.

"sono per te, da dare a jieun quando ti confesserai. sì, stavo per dirti di farlo, ma credo che tu mi abbia battuto." aveva detto con un'espressione agitata.

il ragazzo lo aveva ringraziato, un sorriso luminoso inciso sui suoi lineamenti mentre prendeva con gratitudine il mazzo di fiori che gli porgeva. jisung voleva urlargli che in realtà era per lui, non per jieun, ma non ne ebbe il coraggio.

quel giorno tornò a casa triste, qualcosa dentro di lui si era spezzato brutalmente.

di conseguenza, il pensiero di avere chenle per se stesso si era deteriorato col tempo, ormai esisteva solo nella sua immaginazione.

ecco perchè sentire chenle ammettere di provare qualcosa per lui, park jisung, era stata una notizia rivoluzionaria. non riusciva ancora a crederci.

"perché sei seduto sul pavimento a guardare i petali di fiori?" la voce del maggiore lo fece uscire dal suo milionesimo stordimento di quel giorno.

il giovane alzò lo sguardo e vide il più grande che lo guardava con aria interrogativa.

"sto solo pensando." rispose.

"a cosa?"

"a te."

con quell'affermazione, le guance di chenle si colorarono di un rosa acceso. portò lo sguardo altrove e si strofinò la nuca "sai davvero far sentire il mio cuore come se stesse per esplodere, eh?"

"suppongo di si." jisung si alzò, portando con sé alcuni petali.

rimase in piedi di fronte al ragazzo, prendendo nota di ogni dettaglio dipinto sul suo volto. le sue guance arrossate, i suoi occhi pieni di timidezza, l'abitudine nervosa di mordersi le labbra; proprio tutto.

"smettila di guardarmi ji." piagnucolò, coprendosi il viso con le mani.

"come potrei?" jisung rimosse delicatamente le mani che coprivano il viso dell'altro "ho voglia di guardarti liberamente per molto tempo, sai?"

chenle non sapeva come reagire.

"posso chiederti una cosa, hyung?" lo sguardo del grande si volse timidamente verso il più alto e, dannazione, si sentì sciogliere dentro.

"v-vai avanti." balbettò inconsapevolmente, era troppo imbarazzato.

"hai presente il modo in cui mi baci sempre sulle guance, sul naso, sulla fronte, eccetera?"

chenle rispose con un cenno del capo, non fidandosi della sua voce al momento.

"p-posso... posso fare lo stesso con te?"

il ragazzo impiegò un po' a comprendere quelle parole, poi una raffica di felicità gli esplose nel petto e riuscì a capire esattamente il perché. era quello che aveva sempre desiderato.

stare con jisung.

inondarlo col massimo dell'affetto che potesse offrire.

essere lì per lui quando avrebbe avuto bisogno di conforto o di un compagno.

amarlo incondizionatamente.

con occhi dolci, lasciò che gli angoli della sua bocca si sollevassero in un sorriso genuino, poi rispose "certo che puoi."

tra tutte quelle che sto leggendo, ho terminato da poco una markhyuck che mi ha letteralmente rubato il cuore, ho chiesto il permesso all'autrice e ho subito cominciato a tradurre. è diventata importante per me, perciò la vorrei pubblicare; spero che l'idea possa piacervi ;;

❝ 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐑𝐘 𝐊𝐈𝐒𝐒𝐄𝐒 ❞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora