✎ . . . ❝ chensung ! ❞ ☏ ㅡ in cui jisung non ne ha mai abbastanza dei baci di chenle.
✄ ㅡ traduzione italiana della storia originale, tutti i diritti e crediti vanno all'autrice @flowersofepiphany
start ➳ 08.04.20
end ➳ 29.08.20
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al momento, sia chenle che jisung erano semplicemente sdraiati sul letto del più giovane a giocare ad idenity v - mentre jaemin era subito uscito a fare la spesa dopo aver visto quanto era vuoto il frigorifero del piccolo. questo gli aveva risposto che non era un problema e che poteva semplicemente ordinare qualcosa online, ma jaemin si era rifiutato ed era uscito comunque.
"oh mio dio, è di nuovo quella pazza della geisha! sono fottuto, jisung dove sei? ho bisogno del mio cavaliere e di un'armatura splendente per difendermi da lei!" il grande stava cercando di trovare una macchina da decodificare, quando all'improvviso il cuore del suo personaggio aveva iniziato a lampeggiare.
jisung arrossì per come chenle lo aveva chiamato e quasi mancò una calibrazione, eppure non successe ed emise un sospiro di sollievo.
"vuoi che invii un messaggio?" chiese jisung, ancora semi concentrato sulla sua decodifica.
"sì per favore, non riesco a trovare un posto per nascondermi da nessuna parte." e così il più giovane toccò il pulsante del messaggio sul lato destro dello schermo e fece clic su 'casuale'.
una freccia spuntò sul radar di chenle, così lo seguì finché non trovò il personaggio del suo compagno "yey, finalmente riuniti!"
entrambi stavano decodificando una macchina ma improvvisamente videro i cuori dei loro personaggi brillare di nuovo di un colore viola rosato, il suono del battito cardiaco si fece più forte. i due si morsero le labbra tentando di scappare.
la decodifica della macchina terminò ed entrambi corsero fuori di lì, visto che la geisha si trovava a un paio di metri da loro.
"nonono! cavolo, perché è così dannatamente veloce?" urlò chenle, cercando di schivare gli attacchi dell'hunter "oH SAI CHE C'È, FOTTITI GEISHA!" era appena stato catturato e ora stava picchiettando furiosamente sul suo schermo in modo da potersi liberare.
jisung si soffocò da solo per quello che aveva appena sentito. a differenza di chenle era fuggito con successo, trovando un altra macchina su cui lavorare.
"la geisha può ingoiare un grosso vecchio cactus e soffocarsi." fumò di rabbia il maggiore, gettando il telefono sul letto.
jisung diede una sbirciatina allo schermo dell'altro per vedere che era stato appena legato ad una sedia, la geisha che si aggirava attorno a lui. ridacchiò leggermente e tornò alla decodifica "cosa ti ridi?" chenle gli lanciò un'occhiataccia, le labbra formavano un adorabile broncio.
"non sarà questa la tua diciottesima sconfitta consecutiva?" il piccolo aveva un'espressione compiaciuta sul viso, divertendosi a prendere in giro il ragazzo più grande.
"non è colpa mia se questi dannati hunter vanno sempre da me o mi trovano per primo." ora chenle era proprio arrabbiato, mentre il suo personaggio veniva fatto esplodere, indicando che aveva perso.
jisung era sdraiato sul letto, la metà superiore appoggiata alla testiera, concentrato sul decodificare. tutt'un tratto chenle si lasciò cadere addosso a lui, appoggiando la testa sul suo stomaco. ciò lo fece sussultare e mancò una calibrazione "merda. lele, mi hai fatto perdere una calibrazione! ora mi devo spostare di nuovo." piagnucolò.
un'idea si aprì nella mente del grande, uno scintillio birichino nei suoi occhi mentre guardava il ragazzo distratto sopra di lui. allungò piano le mani verso i fianchi di jisung e cominciò a muoverle, facendo smuovere l'amico e lasciando cadere il telefono al suo fianco.
"f-fermo! l-lele, i-io--" jisung scoppiò in una risata mentre chenle continuava a solleticare la sua pelle.
si stava contorcendo cercando di allontanarsi, ma senza successo. tutto quello che si poteva sentire nella stanza era un mucchio di urla e risate, abbastanza forte da indurre i vicini a chiedersi cosa stesse succedendo lì dentro.
"l-lele!" all'improvviso jisung ebbe la forza di cambiare posizione, con l'altro bloccato sotto di lui.
tutte le risatine si spensero quando i due iniziarono a notare quanto fossero vicini l'un l'altro: un minimo movimento e le loro labbra si sarebbe scontrate. jisung sbatté le palpebre un paio di volte, resistendo all'impulso di cedere ai suoi istinti.
chenle era una meraviglia. una bellezza che doveva essere ammirata da lontano, perchè se osservata da troppo vicino poteva diventare insopportabile. avrebbe potuto far fare cose folli a chiunque, compreso jisung.
lui infatti si piegò inconsciamente, quasi chiudendo lo spazio tra le loro labbra. ma ovviamente, l'unico e solo na jaemin entrò all'improvviso nella stanza per dire ai due che la cena era pronta.
"bambini il cibo è- OH MY JENO, IT'S HAPPENING!" (*) jisung si alzò di scatto dalla sua posizione e si allontanò da chenle, che era ancora in preda al terrore.
non riuscì nemmeno a scendere correttamente dal letto, perché il suo piede rimase impigliato nella coperta e lo fece cadere a terra con un forte tonfo. jaemin sussultò "oof, questo l'ho sentito."
mentre jisung gli stava spiegando frettolosamente la situazione, cercando di convincerlo che non fosse ciò che sembrava, chenle rimase semplicemente stordito sul letto. i suoi occhi erano fissi sul soffitto sopra di lui, le sue orecchie cancellavano ogni rumore nella camera - erano solo lui e i suoi pensieri confusi.
continuava a rivedere la scena precedente più e più volte nella sua testa, cercando di dare un senso a quella sensazione alla bocca dello stomaco. il ragazzo alzò distrattamente la mano sulle labbra, sfiorando la pelle con le dita.
se solo jaemin non avesse fatto irruzione, di lì a poco avrebbe assaggiato le labbra di jisung. non sapeva perché, ma era piuttosto seccato per l'entrata di quell'idiota di nana.
quindi, i suoi occhi si spalancarono.
'tu hai una ragazza! perché volevi che il tuo migliore amico ti baciasse?! dai, metti la testa apposto chenle.' si rimproverò mentalmente.
peccato che quei sentimenti sarebbero diventati troppo schiaccianti per nasconderli.
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* questa battuta ho pensato di lasciarla in lingua originale, rende molto di più