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VENTICINQUE

VENTICINQUE

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"odio la mia fottuta esistenza. dov'è satana quando ho bisogno che mi prenda e mi trascini all'inferno?" jisung rimpianse le sue scelte di vita mentre si sedeva a gambe incrociate sul pavimento della sua stanza. i suoi amici lo stavano tutti prendendo in giro, trattandolo come un neonato.

alla fine aveva perso la scommessa, perciò l'avevano conciato con orecchie da gatto color zenzero poste sulla sua testa e un collare rosso sul collo. non aveva mai odiato una macchina da karaoke, decisamente truccata, così tanto in tutta la sua vita.

tra tutti, aveva ottenuto 70 come punteggio.

"oh mio dio, è così carino, non ce la faccio! BASTA! QUESTA È LA VOLTA BUONA CHE LANCIO UWUS DA TUTTE LE PARTI!" strillò jaemin drammaticamente, mentre cadeva sul pavimento in moquette e cominciava a rotolarci sopra.

d'altra parte, chenle era uscito dalla stanza prima della trasformazione di jisung perché aveva estremamente bisogno di farsi una doccia. erano stati chiusi in una piccola stanza a ballare e cantare a squarciagola per ore, era ovvio che avrebbe sudato tanto.

dopo aver finito, indossò la felpa con cappuccio e gli shorts da basket che aveva rubato a jisung. probabilmente non se ne sarebbe accorto.

una volta terminato, uscì e sentì grida e urla fragorose provenire dalla stanza del suo ragazzo. emise una leggera risatina immaginando quanto il minore stesse odiando gli altri in quel momento.

proprio quando aprì la porta, tutti si rivolsero verso di lui. un paio di occhi si spalancarono e jisung cercò subito di evitare lo sguardo del più grande, sentendo le guance scaldarsi.

"aye~ il tuo fidanzato è finalmente arrivato!" scherzò jeno, facendo un sorrisetto furbo.

jisung non rispose verbalmente. in realtà, si era appena avvicinato alle spalle di jaemin per nascondersi. ma ovviamente, le orecchie di peluche sporgenti da dietro le spalle del rosa, erano ancora visibili.

"il nostro jisungie è timido?" chiese donghyuck, sollevando le sopracciglia.

"c-chi l'ha detto?! semplicemente, in questo momento trovo che la schiena di nana-hyung sia davvero interessante." disse lui di fretta, rannicchiandosi ancora di più dietro il suo hyung.

il più giovane sperava davvero che chenle fosse rimasto più tempo sotto la doccia, ma no, non era andata così. e adesso si sentiva tutto timido e agitato, il che era assolutamente inaspettato, persino sorprendente.

"sapete cosa, si sta facendo tardi, io e gli altri ci congederemo ora." annunciò renjun, trascinando da terra sia jaemin che jeno.

"giusto!" anche donghyuck si alzò e poggiò le braccia sulle spalle di mark.

"aspettate ragazzi, mi lascerete così?!" sibilò piano il maknae, tirando il braccio di jaemin.

"oh dai jisung, non comportarti così. mancano solo trenta minuti, starai bene." il rosa gli sorrise e gli diede una pacca sulla testa, prima di seguire i suoi compagni fuori dalla camera.

"speriamo che chenle non sviluppi uno strano kink come renjun dopo questo." borbottò donghyuck, un leggero ghigno che gli lasciava le labbra.

chenle sentì benissimo e gli diede uno schiaffo sul braccio, prima che lasciasse completamente la stanza insieme agli altri.

una volta che questa fu liberata, i due fidanzati vennero lasciati soli all'interno. il più giovane evitò lo sguardo dell'altro come se, se l'avesse guardato dritto negli occhi, si sarebbe trasformato in polvere.

"ji, sono solo orecchie da gatto e un collare. niente di cui essere imbarazzati." disse il verde con calma, nella speranza che il suo ragazzo si rilassasse un po'.

"invece è imbarazzante!" piagnucolò jisung, armeggiando con le orecchie di peluche.

"sei letteralmente uscito dalla porta del tuo bagno, quasi nudo aggiungerei, con solo un asciugamano in vita. poi mi hai chiesto se mi piaceva quello che vedevo. come può essere, questo, più imbarazzante di una situazione del genere?"

"è diverso!" replicò jisung, poi gemette seppellendo il viso tra i palmi delle mani.

alzando gli occhi al cielo, chenle si sedette sul pavimento di fronte al più piccolo e gli spostò delicatamente le mani dalla faccia "ehi."

"mh?" proprio quando jisung rispose, chenle accarezzò con due dita il colletto rosso e lo avvicinò a sé.

"sei carino, okay? non devi sentirti in imbarazzo quando stai con me." lo rassicurò, poggiando un bacio casto sul suo naso, poi arruffò le sue morbide ciocche prima di allontanarsi.

prima che potesse distaccarsi completamente, jisung lo ritirò indietro baciandogli le labbra. colse chenle alla sprovvista, ma in poco tempo si sciolsero entrambi. quella volta il bacio fu piuttosto acceso, trasformando l'atmosfera in qualcosa di più intimo.

chenle emise un piccolo gemito sentendo tutti i muscoli rilassarsi. salì in grembo a jisung senza interrompere il contatto, fino a quando non cominciò a poggiare dolci baci lungo la mascella del più giovane.

brontolando per il collare che ostacolava i suoi baci, glielo tolse e lo gettò da qualche parte continuando il suo lavoro. la pelle di jisung solleticava, facendolo ridere come un bambino.

"m-mi fai il solletico-"

ridacchiando anche lui, chenle posò un ultimo bacio sulla guancia del minore, prima di rilassare la testa su una delle sue spalle. strinse le braccia attorno al busto di jisung e gli si rannicchiò più vicino, sospirando felice.

jisung arrossì sorridendo, una sensazione di forti palpitazioni che gli provenivano dal petto. anche se ormai stavano ufficialmente insieme, le farfalle nel suo stomaco non erano volate via né scomparse. il suo cuore batteva ancora come quello di un pazzo, e si rese conto che non aveva mai amato nessuno come amava chenle.

sembrava tutto così irreale. i baci, l'intimità, i sentimenti, l'amore.

ai suoi occhi erano sempre sembrate cose così lontane, ma in quel momento, aveva tra le braccia tutto ciò di cui aveva bisogno.

"lele?"

"mh?"

"ti amo."

chenle lasciò che una risatina innocente gli sfuggì dalle labbra, prima di rispondere "ti amo anche io park jisung, e non me ne pentirò mai."

❝ 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐑𝐘 𝐊𝐈𝐒𝐒𝐄𝐒 ❞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora