DIECI
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"ti ho detto di stare zitto stupido."
era la prima volta che chenle lo baciava sulle labbra e, a dirla tutta, jisung non avrebbe mai pensato che questo giorno sarebbe arrivato. eppure era successo, e non era affatto pronto.
proprio mentre si stava abituando ai soliti baci sulle guance, fronte, naso e così via, chenle arrivò all'improvviso e lo sorprese in questo modo.
"n-non c'era bisogno di b-baciarmi però." stava incespicando sulle sue stesse parole mentre le guance gli si colorarono di rosso.
"in realtà ti ho baciato molte volte prima d'ora."
"sì, ma mai sulle labbra!"
"non ti è piaciuto?" chiese innocentemente il verde.
"i-io..." jisung non sapeva cosa rispondere.
voleva dire di sì, gli era piaciuto. così tanto che voleva farlo di nuovo.
chenle vide quanto fosse in conflitto con se stesso e decise di fermarlo lì "non devi rispondermi ji. se ti ho messo a disagio, mi dispiace, non lo farò più."
'no. voglio che tu lo faccia di nuovo.'
"allora, park jisung. tornando a noi... io ti piaccio?"
il giovane si era completamente dimenticato di aver appena esposto la sua grande cotta per l'altro, mentre pronunciava quel piccolo discorso su quanto quest'ultimo fosse speciale.
"no! non mi piaci" negò.
"non puoi prendermi in giro jisung. ho sentito ciò che ho sentito, ed è chiaro che hai detto che ti piaccio."
"..okay. mi hai beccato. non ho mai voluto ammetterlo però, soprattutto in un momento come questo." jisung sapeva che non aveva più senso negarlo. qualunque cosa era stata detta, ormai il danno era fatto e non era più possibile cancellarlo.
"ora dimmi. da quanto tempo ti faccio del male, ji?" chiese il ragazzo.
"non mi hai fatto del male."
"smettila di mentire, non ha più senso."
il più alto emise un sospiro sconfitto "da tipo.. non so, il secondo anno di scuola media?"
gli occhi di chenle si spalancarono un po' "ti piaccio da così tanto tempo? io- mi dispiace tanto per non averlo notato, ji."
"non essere dispiaciuto lele, non è stata affatto colpa tua. niente di tutto questo è colpa tua, okay? siamo stati io e i miei stupidi sentimenti, e sicuramente non voglio che tu ti senta obbligato a ricambiarli; certo, all'inizio farà un male cane, ma alla fine prometto che lo supererò. sarebbe bello se questo non influisse sulla nostra amicizia, anzi, penso che sia meglio se ci dimentichiamo tutto ciò che ho detto. anche perchè onestamente-"
"stai farneticando di nuovo ji." disse dolcemente chenle.
"oh, mi dispiace. n-non volevo."
"va tutto bene, e non preoccuparti, dopo questo non ti tratterò in modo diverso."
'vorrei tanto che tu lo facessi, però.'
- 🐬 -
"perché sei così stordito oggi?" jisung lanciò uno sguardo strano all'amico più grande, mentre si sedeva sul divano accanto a lui.
"noren. ecco perché." sospirò lui sognante, un sorriso pigro stuccato sul suo viso.
"che cosa è successo quando ti hanno parlato?"
"parlato? direi più inondato di affetto. in questo momento mi sento il ragazzo più fortunato dell'intero universo."
"te l'avevo che gli piacevi! ma no, hai deciso di essere testardo e di non credermi." disse jisung, sottolineando il 'non' mentre alzava gli occhi e incrociava le braccia sul petto.
"oh, stai zitto feto. comunque, com'è andata alla fine tra jieun e chenle? si è deciso a lasciare la cagna?" chiese jaemin di fronte al giovane.
"sì, l'ha fatto. sembra che lei sia uscita con lele solo per la sua popolarità." rispose lui, ancora arrabbiato al pensiero.
"quella vipera, giuro che..."
"no, nana-hyung."
jaemin sospirò "va bene."
"ho fatto un gran casino, però." ammise il più piccolo, sprofondando sempre di più nei cuscini.
"cosa? ti sei confessato accidentalmente o qualcosa del genere?" scherzò jaemin, non credendoci davvero.
"bingo."
"aspetta cOSA? IO STAVO- CERCAVO SOLO DI IRONIZZARE, OH MY NOREN." il grande era sbalordito. "cosa ha risposto?"
"sostanzialmente ha detto che non c'è problema e che non mi tratterà diversamente." recitò lui.
"a mio parere sembra un codice per dire 'mi piaci anche tu'." mormorò il rosa sottovoce, ma jisung lo sentì comunque rispondendogli con uno schiaffo sul braccio.
"si è davvero preso cura di lei nana-hyung. non sarà facile superarla, e sono sicuro come la morte, chenle non potrà mai innamorarsi di me così in fretta." ragionò jisung, la realtà della situazione lo colpì così forte che per un attimo trattenne il respiro.
"non così veloce mh? sono sicuro che alla fine lo capirà. voglio dire, chi lascia la propria ragazza solo per andare a cercare il proprio migliore amico?" jaemin rievocò gli eventi del festival della città a cui si erano recati entrambi.
lui aveva visto con i suoi occhi quanto si era profondamente preoccupato il verde quando si era precipitato al suo fianco, quel giorno. la sua ragazza non era neanche con lui, quindi aveva pensato che le avesse detto semplicemente di andare a casa o l'avesse piantata in asso. sperava in qualche modo per quest'ultima opzione.
"non chenle, questo lo so per certo." rispose jisung, abbassando le spalle.
"onestamente credo che a questo punto tu sia fuso tanto quanto lui."
"e cosa dovrebbe significare?"
il più grande ridacchiò e arruffò i capelli del ragazzo prima di alzarsi "buonanotte jisung."
dopo che se ne andò nella sua stanza, il minore rimase solo nel soggiorno con un milione di pensieri che gli turbinavano in testa. era davvero così fuso?
cosa non riusciva a vedere?
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❝ 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐑𝐘 𝐊𝐈𝐒𝐒𝐄𝐒 ❞
Fanfiction✎ . . . ❝ chensung ! ❞ ☏ ㅡ in cui jisung non ne ha mai abbastanza dei baci di chenle. ✄ ㅡ traduzione italiana della storia originale, tutti i diritti e crediti vanno all'autrice @flowersofepiphany start ➳ 08.04.20 end ➳ 29.08.20