CINQUE
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"chi ha detto che non fai parte della mia felicità, jisung? se non fosse stato per te non avrei nemmeno avuto le palle di chiedere a jieun di uscire. cavolo, non penso che potrei davvero funzionare senza di te, significhi troppo per me. sì, jieun è importante, ma tu per me ci sei sempre stato, da una vita. onestamente non sarei arrivato così lontano senza di te jisungie." chenle non sapeva nemmeno esattamente cosa stava dicendo.
espose solo quello che aveva nel cuore, e tra l'altro jisung ne fu molto toccato. i suoi occhi si spalancarono ad ogni frase che usciva dalla bocca dell'altro.
"quindi non dirmi che dare al mio migliore amico un po' di affetto è sbagliato, perché non lo è. gli amici lo fanno sempre e jieun lo capisce. ne sono sicuro." anche se lo disse sorridendo, dentro sentì una sensazione straziante.
come se qualcosa fosse terribilmente spento.
"ma-"
"smetti di essere un preoccupato, ji. abbiamo ancora venti minuti, andiamo a prendere un gelato, ti va?"
e con ciò, i due ragazzi se ne andarono per fare una bella merenda fredda.
mentre jisung stava mangiando il suo gelato, continuava a pensare a ciò che chenle gli aveva detto poco prima. di sicuro gli fece battere il cuore e vibrare il petto, ma quella maledetta parola lasciò cadere tutto in una fossa di disperazione.
amico.
quanto malamente poteva essere stato friendzonato? davvero tanto. e il fatto che il più grande la facesse sembrare una specie di confessione d'amore, aveva peggiorato ancora di più le cose per lui. adesso era arrivato al punto di disprezzare completamente le farfalle che fluttuavano distrattamente nel suo stomaco. odiava il battito cardiaco accelerato e irregolare. rifiutava il colore scarlatto che gli dipingeva le guance, e anche il formicolio di felicità e di eccitazione che gli si spargeva in corpo.
odiava se stesso.
jisung voleva solo che quei suoi stupidi sentimenti sparissero, per poter essere il migliore amico di chenle e nient'altro. ma non tutto può andare per la strada giusta, ed era terribile sentire il dolore attraversare il suo cuore a ritmi allarmanti.
chiamate il ragazzo 'drammatico', ma era così che si sentiva.
voleva amare liberamente chenle così tanto. così tanto.
voleva riempire l'altro con tutto l'affetto che poteva offrire. voleva assaggiare e sentire quelle labbra sulle sue. voleva tenerlo tra le sue braccia e non lasciarlo mai andare. voleva essere la causa dei sorrisi più brillanti di chenle.
ma non poteva e non lo era.
- 🐬 -
jisung sospirò mentre si muoveva lentamente avanti e indietro sull'altalena. la spinta stava pian piano volgendo al termine e sentì la leggera brezza baciargli il naso e le guance. gli piaceva l'aria fresca che lo circondava, per qualche motivo era rilassante.
stava fissando un punto indefinito dello spazio ascoltando in silenzio i cigolii provenienti dalla vecchia giostra, fino a quando non udì un altro rumore. guardò di lato e riconobbe jaemin che gli sorrideva dolcemente.
tuttavia, i suoi occhi non corrispondevano al suo sorriso.
"cosa c'è che non va nana-hyung?" chiese, un'espressione preoccupata che gli ricopriva i lineamenti.
fu allora che notò il livido abbastanza prominente sulla sua guancia sinistra. solo allora si precipitò sull'altalena su cui, nel frattempo, si era seduto l'amico.
"che è successo?"
"mia madre. ha scoperto che sono gay e abbiamo litigato, poi una cosa ha portato ad un'altra ed è finita così. ora sono sostanzialmente senza tetto." riassunse jaemin, dopo un lungo sospiro.
"puoi sempre sistemarti a casa mia hyung. i miei genitori non ci sono mai in ogni caso." offrì jisung.
"grazie mille ji. sei come il fratellino che non ho mai avuto, sempre lì per sostenermi quando i tempi diventano di merda." il grande arruffò i capelli del giovane, sorridendo dolcemente.
"voglio dire, fai lo stesso per me hyung." il minore ricambiò il sorriso.
era grato di avere un amico così importante come jaemin, lo avrebbe sicuramente aiutato a legare con renjun e jeno. non che avrebbe dovuto fare molto in realtà, dato che i due sembrano già avere una cotta per il ragazzo dai capelli rosa.
jisung tornò alla sua altalena e cominciò a oscillare avanti e indietro come prima, ma ora chiacchierava felicemente con il suo hyung.
a poca distanza, chenle stava tornando a casa dopo aver riportato jieun alla sua. voleva fermarsi al parco per un po' di tempo e stare tranquillo, da solo, ma mentre entrava attraverso i cancelli, vide i due ragazzi interagire felicemente tra loro.
al giovane dai capelli verdi sembravano essere nel loro piccolo mondo, semplicemente se stessi, godendo la reciproca compagnia. e non sapeva perché, ma percepì di nuovo il nodo allo stomaco.
si sentì sconvolto guardando la scena di fronte a lui. perché? jisung non era in alcun modo di sua proprietà o altro.
ma il suo istinto gli stava dicendo diversamente, sentì una forte sensazione prendere il sopravvento. voleva essere l'unico a stare dove sedeva jaemin, parlare con jisung di cose irrilevanti e ridere a crepapelle insieme a lui.
era tutto così strano. chenle corrugò le sopracciglia confuso, si trattava di gelosia? non l'aveva mai percepita così intensa in tutta la sua intera vita, nemmeno quando jieun andava in giro con i suoi amici.
merda. era normale?
il cinese si morse il labbro superiore, mentre cercava di pensare ad una possibile ragione per la sua reazione. rifletteva così profondamente che non si accorse nemmeno dei due giovani che gli agitavano le mani davanti al viso, mentre chiamavano il suo nome.
"chenle."
"lele."
"ehi? terra chiama delfino?"
"h-huh?" alla fine chenle uscì di scatto dalla sua trance, gli occhi che sfrecciavano sui volti perplessi di jisung e jaemin.
"ti abbiamo visto fissare intensamente quell'albero." cominciò jaemin, rivolgendo il pollice in direzione di un albero vicino alle altalene.
chenle notò il grande segno viola sul viso del maggiore e chiese immediatamente all'altro se stesse bene.
"sto bene chenle. non devi preoccuparti per me, dovresti invece curarti dei sentimenti di un certo ragazzo." dichiarò senza mezzi termini, strizzando la guancia del più giovane tra tutti.
"i sentimenti di un certo ragazzo? cosa intendi con questo jaemin-hyung?" la testa di chenle si inclinò leggermente di lato, il viso presentava un'espressione perplessa.
d'altra parte, gli occhi di jisung si spalancarono improvvisamente e pizzicò il fianco del suo hyung con precisione. sapeva esattamente cosa stesse facendo jaemin ed era sicuro che avrebbe preferito trasferirsi in alaska piuttosto che rimanere ad ascoltare.
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❝ 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐑𝐘 𝐊𝐈𝐒𝐒𝐄𝐒 ❞
Fanfiction✎ . . . ❝ chensung ! ❞ ☏ ㅡ in cui jisung non ne ha mai abbastanza dei baci di chenle. ✄ ㅡ traduzione italiana della storia originale, tutti i diritti e crediti vanno all'autrice @flowersofepiphany start ➳ 08.04.20 end ➳ 29.08.20