Capitolo 15

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Stella

Un altro terribile abuso. Robero mi libera dalle cinghie e io corro in camera mia, mi rifugio come una bambina sotto le coperte.
Sento all'esterno una mano toccarmi e d'istinto afferro un polso.
"Mamma" dissi vedendo il suo volto famigliare.
"Mi spiace Stella, per tutto quello che è accaduto"
"È colpa tua! Io mi sarei difesa, li avrei feriti ma ho seguito le tue parole, avevo paura che mi avresti odiata a morte e allora ho lasciato che quella merda mi violentasse. Non voglio essere il loro giocattolo sessuale" le feci capire il mio stato emotivo e quanto mi aveva ferito sapere che chi era considerato un mostro, qui dentro ero io e non loro.
"Forse ho sbagliato..." scoppiò a piangere "non voglio che torni in carcere"
"Non ci finirò di nuovo. Questa volta sarebbe autodifesa e tu lo sai ma non vuoi perdere Carl, l'uomo che violenta te, me... Come puoi far passare una cosa simile?" chiesi
"Ho paura. Da quando è morto tuo padre, tutto è cambiato. Scusami piccola"
"Sai, stavo meglio in galera che qui con loro" dissi seria guardandola negli occhi colmi di lacrime.
"Non dire così"
"Tu non hai idea di cosa mi facessero là dentro. E se ho detto una cosa così è perché qui la situazione è grave" chiarii "io non starò al loro gioco. D'ora in poi mi difenderò, sono una donna e vedrà di cosa sono capace"
"Tu non sei solo una donna... Sei un mostro assetato di vendetta"
"Questa frase mi spezza il cuore mamma. So che lo stai dicendo per farmi sentire in colpa se mai attaccherò Carl e suo figlio ma ho deciso e non torno indietro. Ora puoi andare, domani farò quello che è giusto fare" dissi posando la testa sul cuscino e addormentandomi.
La notte passò veloce e in totale avremo dormito 3 ore ciascuno. Mi alzo presto ma noto che sono già tutti in cucina a preparare la colazione.
"Buongiorno Stellina" mi salutò Carl
"Buongiorno" risposi vogliosa di carne

CANNIBAL  -segreto di sangue-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora