Capitolo 16

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Stella

Mi fecero sedere comoda su una sedia, dovetti avere il consenso di Carl in casa mia.
"Sai ci sono delle regole qui dentro da rispettare" iniziò a parlare Roberto
"Non mi interessano" dissi "io vivo a modo mio"
"Purtroppo qui non lo farai, seguirai noi. Io e mio padre dettiamo legge nelle vostre vite"
"Ahahahah questa è bellissima" risi a crepapelle "non ho ben capito"
"Non fare la smorfiosetta ragazzina, ti zittirà Roberto sta mattina" disse Carl.
Non feci in tempo a reagire che il figlio mi prese con violenza e mi costrinse a fargli un pompino di fronte a tutti.
Colsi l'occasione al volo, lo feci spogliare e una volta che il suo pene fu dentro la mia bocca, invece di succhiarlo lo morsi. Lo feci talmente forte da lasciargli il segno su quel piccolo salsicciotto.
"Cosa cazzo fai!?" sbotta infuriato.
"Quello che avrei dovuto fare fin da subito" dissi "attaccare" mi fiondai verso di lui e lo morsi al braccio. Il padre venne in suo soccorso ma gli diedi un calcio nei coglioni e dovette accasciarsi a terra. Presi un coltello da cucina e glielo conficcai in gola a Roberto ma prima che potesse morire gli strappai i genitali con i denti. Non lo mangiai crudo, lo avrei pulito e poi cotto.
Il padre era straziato dal dolore ma per lui in riserbo avevo un piano migliore. Lo presi per i capelli come lui aveva fatto con me, lo legai al letto velocemente e lo spogliai.
Mia madre cercò di impedirmi di fargli del male ma la spinsi a terra e chiusi la porta della camera da letto a chiave.
"Bene feccia umana. Ora siamo solo io e te. Contento?" chiesi con il coltello ancora tra le mie mani.
"Maledetta puttana!" urlò
"Non fare così, voglio solo restituirti il dolore che mi hai inflitto ma per te sarà fatale"

CANNIBAL  -segreto di sangue-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora