Capitolo 20

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Stella

Rimasi interdetta e lui lo notò subito
"Tranquilla non ti faccio nulla, come ti ho detto prima voglio solo parlare"
"Con un mostro? Sei strano forte" dissi
"Grazie del complimento. Io non vedo nessun mostro"
"Scusa non volevo offenderti nel dirti che sei 'strano' solo..."
"Non ti preoccupare. Un pò è vero ma io mi piaccio così, se fossi diverso non sarei Timmy ne un falco"
"Hai ragione ma non mentirmi" dissi
"Perché dovrei mentirti?"
"Perché sono una ragazza e non vuoi essere scortese. Tutti sanno che sono un mostro, persino mia madre che mi ha appena cacciata di casa perché beh, ho mangiato il suo nuovo compagno e ho ucciso il figlio di lui, impedendole di avere un nuovo futuro. Scusa, non so perché ti sto raccontando tutto questo" risi nervosa
"Non ti preoccupare, è perché ti è appena capitato e hai bisogno di sfogarti. Nessuno è gentile con te da anni perché tutti criticano e si fermano all'apparenza e alle voci di corridoio. Essere cannibali è strano, è folle, chi dice il contrario ma tu sei così e non si può cambiare. Non ci sono medici affidabili dove farsi curare e se lo dicessi ora come ora in una clinica, ti metterebbero in un ospedale psichiatrico"
"Tutto quello che dici, pensi è nuovo per me, ho un passato difficile dentro al carcere e anche fuori ma ora posso dare una svolta alla mia vita. Grazie Timmy" dissi sorridendogli
"Lo capisco, gli abusi in carcere li ho subiti anch'io che sono un maschio e sono stati brutali. Fuori da lì, ho imparato da solo e sulla mia pelle a sopravvivere"
"E ora dove stai?" chiesi
"In giro. Tu dove pensi di andare?"
"Rimarrò qui nei boschi. Non è prudente ma almeno non ho gli occhi addosso"
"Mhh... Dai vieni con me"
"Dove?" chiedo
"Ti porto in un posto dove almeno hai un letto per dormire" dice e prendendo il borsone lo seguo.

CANNIBAL  -segreto di sangue-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora