#16 Help

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Far Away

"Abbiano bisogno di aiuto!" Lloyd sbattè il pugno, sul bancone di legno marcio di un Banco dei Pegni. "Calma, Ninja Verde.- Il proprietario del Banco impallidì a quell'accesso di rabbia -Vi ho sempre aiutati. Non c'è bisogno di esplodere così!"

"Allora qual è il problema nel farlo questa volta?"
"Senti, Lloyd, io vi aiuterei, davvero, se ci fosse almeno un tre percento di possibilità di sopravvivenza!"

Cole si sporse oltre il bancone e afferrò l'uomo per il collo, tirandolo a sè. "Stammi a sentire, maledetto ladro!- Ringhiò -Con tutto l'aiuto che noi abbiamo dato a te, dovresti andare senza fare domande, mi hai capito, Ronin!?"
Il Maestro del Ghiaccio trattenne il ragazzo dai capelli neri, con un sospiro. "Non ne vale la pena, Cole." Questo lasciò la presa e incrociò le braccia. "State a sentire, ragazzi, mi avete parlato di questa minaccia. E Samukai è una cosa, ma Cryptor e Kozu, un'altra. Io non ho alcuna intenzione di morire, squartato e appeso. Chiaro? Mi dispiace."
Jay, Cole, Lloyd e Zane uscirono dalla baracca. "Pensavo fossimo una famiglia, per te.- Disse calmo Kai -Pensavamo davvero di contare qualcosa per te. Forse sbagliavamo."
Così, anche lui gli voltò le spalle. "Kai, aspetta.- Ronin gli prese la spalla, facendolo voltare verso di sè -Hai ragione, vi aiuterò. È...è vero, per me siete come una famiglia, forse la sola che ho mai avuto. Non lo nego, ho fatto fatica a fidarmi di voi e talvolta, non riesco a farlo nemmeno adesso. Forse perchè quando passi la vita a rubare e a venire denunciato da chi credi amico...inizi ad isolarti. E a non fidarti più nemmeno di te stesso. Dimmi cosa devo fare, vi voglio aiutare."
Il Maestro del Fuoco sorrise soddisfatto. Non era quello ciò che voleva sentire da Ronin, ma gli aveva fatto piacere. "Vieni- Gli tese la mano -Mettiamo fine a questo inferno, insieme." Ronin sorrise e prese la mano del ragazzo davanti a lui.
"Grazie, Ronin.- Lloyd gli sorrise, appena li vide uscire dalla baracca -È bello sapere che possiamo contare su di te."
Con un sorriso, l'uomo condusse il gruppo di Ninja verso quello che sembrava un garage, interamente di legno.
Ronin aprì la porticina della baracca, senza finestre. "Entrate, svelti!" Intimò ai ragazzi. Questi eseguirono e, una volta dentro, Ronin sbattè la porta alle loro spalle.
Fece scattare un piccolo interruttore e un fascio di luce, si rigettò nella struttura.
Era proiettato da una lampadina, quasi del tutto fulminata. Emetteva un ronzio insopportabile. I quattro ninja si avvicinarono sbalorditi agli scaffali, addossati alla parete.
Erano stipati di ogni genere di arma. Katane, Shuriken, Konai, Nunchaku. Di tutto. Bombe lacrimogene, fumogeni, dinamite.
Lloyd prese un piccolo anello, con una punta. "Hey, Ronin, che cos'è questo?" Il prescelto, porse al ladro un anello nero, con uno spuntone nero, verso l'esterno. "Oh, è un'arma simpatica!- Commentò l'uomo, rigirandosi l'anello fra le dita -Certo, non è da usare in guerra. Devo indossare l'anello, tenendo la punta verso il palmo. Ti avvicini in silenzio alla vittima e, rapidamente, lo pianti nel suo collo, avvelendandolo."
Lloyd rimise l'anello a posto. "Scegliete bene la vostra arma.- La voce di Ronin si fece cupa, mentre afferrava una katana, sospirando. -Queta volta, non dovrete risparmiare colpi. Se ci sarà da uccidere, voi uccidete."
I cinque ragazzi, lo guardarono, gli occhi sgranati. "Cosa?- Jay impallidì -Ma come sarebbe a dire!?"
Lloyd si frappose fra i suoi amici, in procinto di aggredire l'uomo. "Ronin, noi non facciamo questo. Non possiamo!"

"Lo so, ma, Lloyd, stammi a sentire, loro hanno mai risparmiato colpi con voi?"
"No. Ma non...non c'è mai stato bisogno di ucciderli."
"Forse avreste dovuto farlo. Perchè una minaccia è gestibile, ma tutte le minacce che avete affrontato, unite dall'odio che provano per voi e dal desiderio che hanno di uccidervi, le rende pericolose. Mortali."

Il castano sospirò e afferrò due katane, infilandole nei foderi sulle spalle. "State a sentire, sarò più che felice di liberare i vostri amici, basta che mi diciate dove si trovano."
Zane gli sorrise e prese possesso di due shuriken. "Non c'è alcun problema. Neuro ha un microchip. Un piccolo radar, diciamo. Ci vorrà un secondo per scoprirlo."
Il nindroide aprì un piccolo scomparto sull'avambraccio e digitò una sequenza, tramite un tastierino accanto ad uno schermo.
Dopo qualche secondo, su quest'ultimo comparvero delle coordinate, per un luogo.
Zane aggrottò la fronte. "Qualcosa non va?" Ronin si affiancò al Maestro del Ghiaccio, senza capire. Ma dopo uno sguardo alle coordinate, anche la sua espressione si incupì. "È pericoloso.- Ammise a bassa voce -Ma...ho promesso di aiutarvi. Non venite con me, lavoro da solo. Almeno per questa cosa."
"Niente da fare.- Cole gli si piazzò davanti, impedendogli di raggiungere la porta -Noi veniamo con te. Non lasciamo un compagno, specie in una missione suicida. Noi veniamo con te!"
Ronin sospirò, ma si arrese. "Va bene."
Acconsentì e i Ninja lo seguirono lungo le stradine malfamati di Stiix, fino ad uscire dalla città, tranquillamente.

Ninjago - Be AntimatterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora