#20 Safe

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"Lo avete trovato!?" Lloyd afferrò il Maestro del Fulmine per le spalle. Jay trasalì a quella reazione. "Sì.- Rispose cupo Cole -E...no." Il ragazzo biondo socchiuse la bocca. "Cosa vuol dire!?"
Cole gli fece cenno di seguirlo, nel cortile. "Guarda laggiù.- Disse piano, indicando la torre nera che spiccava al centro della città. -È lì dentro..." Il Maestro della Terra rabbrividì e prese un profondo respiro. "A...Abbiamo visto cosa gli stavano facendo. Non siamo potuti entrare, troppe guardie. Ma è...orribile."

"Cosa gli hanno fatto?" Cole scosse la testa. "Non chiedermelo.- Supplicò -Non chiedermi ciò che abbiamo visto. Nemmeno tuo padre, nelle piene facoltà malvagie sarebbe stato in grado di farlgli certe cose. Ti dico solo che, se fossi in lui, pregherei di morire." Lloyd sentì il cuore salirgli in gola e un nodo allo stomaco.

"Dobbiamo andare a prenderlo!"
"Da soli? Impossibile. Siamo pochi."
"Pochi? In undici!?"
"Lloyd, è come se ogni minaccia che abbiamo affrontato, fosse tornata in vita. Nindroidi, scheletri, Fantasmi, Guerrieri di Pietra. Tutti. Anche le nostre versioni malvagie. Troviamo Griffin, Ash e Invizable. Saremo quattordici."

Cole rientrò e si avvicinò a Zane. "Tutto bene?" Il nindroide sedeva in un angolo, da solo. Il Maestro della Terra prese posto al suo fianco e Zane, posò la testa alla sua spalla, gli occhi chiusi.
Lloyd rimase all'esterno. La bocca chiusa e gli occhi lucidi.
È vero. Ronin gli aveva dato tanti problemi, ma...era pur sempre un fratello. Li aveva aiutati più volte e aveva rischiato di morire per loro. Come stava accadendo in quel esatto istante. E lui non stava facendo niente. Lo sentiva nelle viscere: Ronin stava certamente subendo torture inimmaginabili.

Skip 10 days

Ash e Invizable avevano preso parte al gruppo. E così aveva fatto Griffin. Il primo giorno, aveva passato buone due ore, a cercare di scusarsi con Yoru. La più giovane, inizialmente si era finta offesa, ma poi, non aveva più potuto tenere il muso a quegli occhi blu, distrutti, sconvolti. Si era lanciata sulle labbra di Turner, tappandogli la bocca.
"Ti amo, scemo!" Mormorò, giocherellando con i capelli del castano.
"RAGAZZI!" Jay, con un urlo isterico, tipico del suo genere, spezzò il bacio dei due Maestri e attirò l'attenzione degli altri. Quando si voltarono congelarono sul posto. Zane afferrò la mano di Cole, istintivamente, spaventato da ciò che vide. Il Maestro del Fulmine sosteneva Ronin, grondante sangue. Era visibilmente incapace di camminare, da solo. Su quasi tutto il suo corpo, erano state inferte ferite. Alcune più profonde di altre.
Il suo sguardo era puntato nel vuoto. Pareva morto. Non respirava e dalla sua bocca non scappava neanche il più piccolo dei lamenti. La sua testa si muoveva a scatti lenti, come se dissentisse ogni volta.
Lloyd corse verso di loro, sorreggendo l'uomo dal lato opposto. Ronin trasalì, quando gli afferrò il braccio, per passarlo attorno alle proprie spalle. "Non ti farò male, nessuno te ne farà più. Sei al sicuro, ora." Il castano si lasciò scappare una lacrima. Questa scivolò lungo il suo viso e si impastò con il sangue fresco che continuava a colare e gocciolare a terra.
Lloyd e Jay lo aiutarono a sedersi appoggiato al muro. "Ronin, Yoru ti aiuterà.- Gli disse il biondo -Grazie, per quello che hai fatto per tutti quanti."
Gli sorrise e si alzò. Ma Ronin gli afferrò il polso, con la mano sana. Le dita della mano destra erano quasi tutte fratturate, coperte di tagli e sanguinanti. Il suo sguardo bastò, per convincere Lloyd a non andarsene. "Jay, chiama Yoru." Domandò il Ninja Verde, asciugando il sangue che colava nell'occhio del ladro. "Sono già qui, Lloyd!- La ragazza si inginocchiò davanti a Ronin, sorridendogli. -Andrà tutto bene. Non ti farò male, fidati."
L'uomo tremava davanti a lei, incapace di proferire parola. Yoru ripulì il volto dell'uomo dal sangue e ricucì le ferite.
Ricucì e steccò le tre dita della mano destra. Le gambe erano perfettamente sane. La Maestra dell'Antimateria gli sorrise. "Ronin, ti devo togliere l'armatura e la camicia.- Il castano deglutì. -Se hai ferite sulla schiena, sul ventre le devo chiudere."
Ronin spostò lo sguardo su Lloyd, spaventato. "Non ti vuole fare del male.- Lo rassicurò, posandogli una mano sulla spalla -Ti aiuterà. Andrà bene."
Lloyd sganciò l'armatura dal petto dell'uomo e la posò a terra, accanto a sè. La camicia era ridotta a brandelli. La strappò, senza tanti complimenti esponendo il petto di Ronin. Tre tagli, paralleli, attraversavano il suo petto, da parte a parte e il sangue colava fino all'addome.
E parlando di addome. Coperto di lividi violacei.
Yoru fasciò i tre tagli e gli spostò una ciocca di capelli dal volto. La schiena era intoccata. "Ho finito." Ronin deglutì e non riuscì a trattenere le lacrime. Scoppiò a piangere, coprendosi il viso con le mani. "Hey, va tutto bene."
L'uomo strinse le ginocchia al petto, terrorizzato a morte.
Tremava come una foglia, come se avesse fatto una doccia gelida.
Non voleva farlo, non voleva piangere. Ma era troppo. Era troppo tutto ciò che gli avevano fatto.
Lloyd sospirò e fece qualcosa che solo un vero fratello avrebbe fatto. Si mise seduto al suo fianco e lo cinse alle spalle, per confortarlo. Fargli sentire che lui c'era. "Ti vendicherai di questo, te lo giuro. Hai bisogno di riposare. Ma va tutto bene, sei al sicuro."
Ronin lo guardò, sforzando un sorriso.
"Grazie, Lloyd." La sua voce era rauca e grattava sulle pareti della sua gola. Si voltò verso la ragazza. "Grazie anche a te." Yoru sorrise. "È stato un piacere."
Detto ciò, riportò il kit di pronto soccorso al suo posto.

Ninjago - Be AntimatterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora