1# An old friend

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Il battello dondolava lento, cullato dolcemente dalle onde del mare, che colpivano le fiancate dell'imbarcazione.
La luna si rifletteva vanitosa nello specchio, nero a causa della notte e così facevano le stelle. Piccoli diamanti che trapuntavano la volta celeste e l'immensa distesa d'acqua.
Una ragazza camminava sul ponte. Il lunghi capelli color fiamma, erano legati in una coda di cavallo, che si muoveva lenta, ad ogni suo passo.
La ragazza, Skylor, indossava un completo arancione. Una specie di kimono, chiuso in vita da una cinta di cuoio marrone.
Si trovava sola, sull'imbarcazione.
Aprì una porta, opposta a quella della sala comandi e scese, lungo una scaletta di legno, fino in coperta.
Lì, si mise seduto ad un piccolo tavolino. Sulla superficie ruvida erano posati un foglio, una penna e una candela, quasi completamente sciolta. Aveva lasciato che la fiamma ardesse sullo stoppino e la cera bianca era colata lungo il corpo cilindrico, fino al sostegno.
Skylor scrisse poche semplici righe, sul foglio. Era una lettera, per una sua vecchia amica.
Vivevano nell'epoca della tecnologia, ma aveva perso i contatti con lei, da anni ormai e non sapeva come rintracciarla.
Casualmente, aveva scoperto che frequentava spesso il vecchio locale di suo padre, il Maestro Chen. Avrebbe consegnato la lettera al cassiere e gli avrebbe chiesto di darla a lei.
Quando terminò di scrivere, riflesse rapida, per assicurarsi di aver inserito tutto e la piegò in quattro, infilandola nella tasca del kimono.
Spense la candela, con un soffio e salì in coperta.
L'aria fredda della notte sulla pelle, la fece rabbrividire. Ma non le dava fastidio, anzi. Le dava quasi un senso di libertà.
Si avvicinò al parapetto e vi si appoggiò, respirando l'aria frizzante e ammirando, con nostalgia, le luci di Ninjago City, che si avvicinavano.
"Mi sei mancata, Ninjago." Mormorò la ragazza, mentre attraccava in porto.
Assicurò una cima del battello al pontile lì vicino e scese a terra.
Si guardò in giro. Il porto e la spiaggia erano vuoti, fatta eccezione per un vecchio pescatore, che dormiva nella sua barchetta, probabilmente dopo una giornata di pesca.
Skylor raggiunse rapidamente il centro e fu come essere catapultati in un altro mondo.
Le auto, lanciate a gran velocità sull'asfalto, quasi rischiavano di investirla.
I locali, sparpagliati lungo la via, erano aperti e le persone andavano e venivano, ridendo, parlando tra di loro o al telefono.
La giovane alzò lo sguardo verso l'insegna di un locale. Un gigantesco uomo, con in mani una ciotola di Noodles, incitava le persone a varcare la soglia del ristorante. "Sono di nuovo qui, papà." Skylor superò la porta ed entrò.
"Ciao, Sky!- La salutò il cassiere -Come ti butta?"
La rossa gli sorrise. "Ciao, Tim. È bello vederti." Il ragazzo si sistemò la cresta in stile Moicano verde e sorrise, incrociando le braccia davanti alla t-shirt azzurra. "Ti serviva qualcosa?" Domandò il giovane. Skylor si fece immediatamente seria. La lettera che aveva scritto le saltò in mente. "Oh, sì!- Ammise- Ricordi quella ragazza di cui ti avevo parlato? Quella mia vecchia amica?" Il cassiere annuì. "Parli di Yoru, no?- Indicò un tavolo, in fondo al locale. Il più isolato e tetro. -Credo si trovi laggiù. Non ne sono certo, ma dare un'occhiata non costa nulla, no?"
Con una risatina, piuttosto forzata, Skylor attraversò il locale, diretta al tavolino solitario, occupato da un unica persona. "Hey, scusami, sei Yoru?" La ragazza alzò gli occhi su di lei. "Sì, sono io. E tu chi sei?" Skylor la osservò, prima di rispondere.
L'ultima volta che l'aveva vista, indossava una t-shirt troppo grande per lei, verde e un paio di jeans. I suoi capelli erano super corti, nascosti dal cappuccio della felpa che indossava sopra alla maglietta.
Ricordava quei giorni. Yoru aveva dodici anni, lei ne aveva diciassette. Sembrava così innocente e timida.
Ma la Yoru che si trovava davanti ora, era molto diversa.
Indossava una canottiera nera. Sul petto era cucita una toppa con la scritta "Notte" in giapponese. Portava dei pantaloni morbidi, dello stesso colore. In vita, indossava una cintura con una fibbia di acciaio.
I suoi occhi, una volta sprizzavano gioia e divertimento. Ora erano solo due grandi biglie di vetro color nocciola.
Finalmente, Skylor, poteva vedere i suoi capelli. Biondo cenere, sparati ovunque, come se avesse avuto il gel.
Posò lo sguardo sul braccio e sul polso destro, fasciati. "Quando hai finito di guardarmi, mi rispondi?" Il tono di Yoru era freddo, tagliente. "Oh, sì, scusa. Sono Skylor, Maestra Elementale dell'Ambra. Ti ricordi di me?"
Lo sguardo torvo di Yoru si distese, a quel nome. Un lieve, minuscolo sorriso comparve sul suo volto. "Sei davvero tu?" Chiese. Era incredula. Quanti anni erano passati dall'ultimo incontro? La Maestra dell'Ambra si accomodò nella sedia libera e le sorrise.

"È bello rivederti."
"Anche per me, Sky. Come stai?"
"Sto bene. Sono successe molte cose in questi anni. Ho...ho sentito dei tuoi genitori. Mi dispiace davvero tanto."

La ragazza di fronte a lei si incupì. Ricordava bene come erano morti i suoi genitori. Lo rivedeva, come se fosse appena accaduto.
Sua madre stava tornando dalla spesa ed era stata investita da un autobus. Morta sul colpo.
Suo padre, invece, fu vittima di un incidente in fabbrica. Venne trasportato in ospedale con urgenza. Morì dopo appena due giorni di ricovero.
Sky si pentì immediatamente di ciò che aveva detto e cercò di sviare la discussione verso....qualunque altra cosa. "A...Allora- Balbettò la Maestra dell'Ambra, rossa per l'imbarazzo -È...è vero che hai trovato il tuo potere elementale?"
Gli angoli della bocca di Yoru, si arricciarono compiaciuti, il massimo del sorriso che riusciva a fare, alzò gli occhi sulla Maestra di fronte a lei. "Sì!- Disse orgogliosa di sé -L'ho trovato!"
Anche Skylor si fece raggiante. I suoi occhi si illuminarono. "Davvero? E di che cosa si tratta? Che potere è? Cosa puoi fare?"
Fu come se fosse tornata bambina. Quando qualcuno si fidanzava e volevi sapere tutti i dettagli, dopo la loro prima uscita assieme. "Sono Maestra dell'Antimateria!" Esordì Yoru, soddisfatta. Alzò la mano aperta e sul suo palmo, iniziò a formarsi una sfera nera, che sembrava come avvolta da un fumo viola. "Ti farei vedere come funziona!- Disse, richiudendo il pugno e facendo sparire la sfera -Ma ti distruggerei il locale."
Da raggiante che era, la ragazza dai capelli rossi rabbrividì. Il potere dell'Antimateria era senz'altro uno dei poteri più pericolosi...e letali che avesse mai conosciuto. "E...che altro sai fare?" Chiese, turbata.
Yoru condusse Skylor sul retro del locale. In un vicolo cieco, dove si trovavano solo i cassonetti.
La Maestra dell'Anitmateria si avvicinò alla parete.
Entrambe le sue mani, assunsero una tonalità nera a striature viola, come se fossero appena state immerse in un barattolo di vernice. "Stai indietro, Sky!" Avvertì.
La Maestra dell'Ambra indietreggiò un passo. La ragazza più giovane colpì il muro, distruggendolo. I mattoni, la calce e la polvere volarono ovunque.
Il petto di Yoru si alzava e abbassava lentamente, mentre i suoi pugni assumevano la tonalità pelle normale e Sky spalanca la bocca, esterrefatta. "È...è stato....FANTASTICO!" Skylor iniziò a saltellare, era la migliore dimostrazione che avesse mai visto. Meglio della sua, meglio di quella di Shade o di qualunque altro Maestro Elementale. "Ora che ci penso!- Yoru si voltò verso Skylor, ripulendosi dalla polvere del muro -Come mai sei qui?"
Come se se ne fosse ricordata, di nuovo, solo in quel momento, la ragazza dai capelli rossi porse la lettera a Yoru. "Questo è per te." La Maestra dell'Antimateria aggrottò la fronte e spiegò il foglio, iniziando a leggere e distogliendo gli occhi dalla ragazza accanto a lei. "Spero che accetterai e che ci rivedremo presto." La sentì dire.

Mia cara Yoru,
Ti scrivo queste poche righe per invitarti ad un Torneo degli Elementi.
Mi piacerebbe che partecipasti. Vorrei rivederti.
Sono anni ormai che ci siamo allontanate e rivederti, sarebbe meraviglioso.
Se vorrai accettare questo invito, ti aspetto al molo a mezzanotte fra due giorni.

Skylor

Quando Yoru alzò lo sguardo dalla lettera, Skylor era sparita. Parlava di un torneo, quindi combattimento. La ragazza sorrise. "Accetto, Sky. Sarà divertente."

Ninjago - Be AntimatterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora