Cole e Zane trascinarono Krux all'interno della fabbrica e lasciarono che cadesse a terra e battesse la fronte.
Il Maestro della Terra lo rivoltò con un calcio e gli posò un piede sul petto. "Cosa vuoi!?" Tuonò, svegliando tutti, ma sbattendosene altamente.
Il Mastro del Tempo alzò le mani, come a proteggersi il viso. "N...non sono in cerca di rogne.- Disse, la voce tremante -Io...io so che mio fratello è qui. Come sta..?""Perchè ti importa?! Lo hai quasi ucciso, è quasi morto, a causa tua!"
"Lo...lo so. È per questo che sono qui...ti prego, dimmi come sta.""S...sto bene, fratello..." Acronix gli si avvicinò, lento. Quasi timidamente. "Davvero, sto bene..." Cole lasciò andare l'uomo. Krux si alzò e si avvicinò al fratello. "Oh, Dio, mi dispiace.- Si mortificò -Non avrei mai voluto che accadesse." Le mani del più vecchio tremavano, mentre teneva il viso di Acronix. "Sto...sto bene, davvero?"
Ma Krux non era convinto. "Sei bianco come un morto!- Si allarmò, senza riuscire per un secondo a staccargli gli occhi di dosso -Cosa ti sta succedendo?"
Acronix ridacchiò. "Rilassati, sto solo...usando i miei poteri per rallentare la deteriorazione dei tessuti di un loro amico."
Krux inorridì. "Ma sei matto?!- Lo afferrò, prima che cadesse a terra -Guarda come ti riduce, farlo! Non stai in piedi, sei troppo debole. Da quanto lo stai tenendo così?"
Il gemello si tenne a lui. "Credo...due, tre ore al massimo. Ma sto bene, davvero." Krux lo fece sedere accanto alla parete. "Le sai le conseguenze di questa cosa, sul tuo corpo, no?-
Acronix annuì. -Allora perchè lo fai?! Ti fa male. Hai già rischiato di morire una volta, facendo così!""Rischiavi di morire, Krux."
"E allora!? Lo sai che preferisco che accada qualcosa a me, piuttosto che a te!"Il minore ridacchiò. "Mi fai ridere, fratello.- Prese un respiro profondo -Ma...cosa ti è successo? Perchè hai cercato di uccidermi?"
"È colpa di Clouse e di quel libro."
"Eri sotto il suo controllo?"
"Quasi. Non distinguevo più chi dovevo o non dovevo uccidere. L'importante era uccidere."
"Ma hai cercato di uccidere solo me. Perchè gli altri no?"
"Sapevo di dover uccidere solo la ragazza. Solo una persona. Ero convinto di avere ucciso te, il mio compito era concluso."
"Be', sono vivo."
"Non era programmato che tu sopravvivessi. È stata una fortuna, una coincidenza."Acronix ridacchiò. "No, non è stata una coincidenza. Tu...volevi farmi male?"
"Una parte di me lo voleva."
"E...e l'altra?"
"L'altra no. Avrebbe preferito che morisse chiunque altro, piuttosto che te."
"Quella parte ha lottato per non uccidermi, fratello."Il minore si rimise in piedi. "Krux, tu puoi fare di più.- Disse piano -Manda indietro il tempo. Riporta indietro il loro amico. Per favore."
"Non è possibile."
"Fallo per me, per favore."
"Acronix, non posso. Manderei indietro tutta la giornata e...""Fallo!- Esordì Yoru, allontanatosi da Griffin. -Rimanda il tempo indietro! Riprenderò il libro, eviteremo che...Ronin muoia."
"Non...non è semplice.- Si mortificò il Maestro del Tempo - Ho...abbiamo sempre accelerato, rallentato e riavvolto il tempo, solo per pochi minuti. Ma farlo anche solo per quanti riguarda due, tre ore...è sfiancante. Acronix è più giovane di quarant'anni, rispetto a me e guarda come lo riduce, fare questa cosa. Rischierei di morire, se ci provassi."
Yoru era irremovibile e incredibilmente testarda. "Ci serve quel maledetto libro.- Sibilò -E non solamente per riportare indietro Ronin! Ma per mettere fine a questo macello e riportare tutto come prima!"
Krux socchiuse la bocca, impallidendo. "Io...ti ho già vista, in giro.- Disse, quasi sussurrando -Tanti anni fa. Eri diversa da ora."
"Di che cosa stai parlando?" Detestava quando la gente faceva così. Girava attorno agli argomenti e le discussioni che la riguardavano, impiegando seimila anni a raggiungere il punto e Krux stava facendo esattamente così. Quindi ripetè: "Di cosa stai parlando?!"
Gli si avvicinò minacciosamente. Nelle sue mani, puntate verso il basso, si stavano formando delle piccole sfere nere e viola, pulsanti di energia.
"Credo...credo do essere io la causa di tutto il tuo dolore. O almeno di una parte."
La Maestra dell'Antimateria inclinò la testa da un lato. Poi, il più anziano fece una domanda inaspettata. "Descrivimi tua madre."
La giovane rimase un attimo confusa. Ma poi iniziò a raccontare.
A ricordare.
"Aveva gli occhi azzurri.- Spiegò -I capelli lunghissimi, colore delle nocciole. Non erano ricci, ma nemmeno lisci. Erano tante piccole onde che si snodavano lungo la schiena.""Quando...quando è morta, cosa indossava?"
"Un abito bianco. Glielo avevo regalato io, per il compleanno. Senza le maniche, lungo fino alle caviglie."Krux le si avvicinò. "Ho...qualcosa da confessarti.- Ammise -Ma...ti prego, siediti."
"Sedermi?"
"Ti prego. So chi...chi guidava l'autobus che l'ha uccisa."Yoru aggrottò la fronte. "Come...- Si bloccò un secondo - Come sai che è morta investita da un autobus?"
Si avvicinava lentamente, sempre di più, tremando.
Il perché non lo sapeva nemmeno lei.
Era arrabbiata? Forse.
Forse era solo triste, perchè l'avevano costretta a rivangare il passato.
Anche il resto del gruppo si era avvicinato, sotto consiglio di Skylor. La rossa sapeva quando Yoru si arrabbiava e sapeva che stava accadendo, esattamente in quel momento. "Griffin!- Il Maestro la guardò -Se dovesse cercare di attaccarlo, fermala, ad ogni costo. Hai capito?"
Il Maestro della Velocità annuì e guardò la ragazza, stando a distanza di sicurezza. "Perchè sai così tante cose su come è morta?- Sibilò a Krux, che nel frattempo si era fatto ancora più pallido -Cosa sai, che io non so?""È importante per te saperlo. Ma credimi, se ti dico che è meglio che tu ti sieda."
Yoru gli si avvicinò, tanto da averlo ad un centimetro dal proprio naso. "Dimmi, come sai che è stata investita?"
Non poteva, non doveva mentirle. Non aveva il diritto. Krux chiuse gli occhi. "Perchè l'ho uccisa io."
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Ninjago - Be Antimatter
FanfictionSkylor, la Maestra dell'Ambra, riunisce i Maestri Elementali per un Torneo. Tra loro invita anche un'amica d'infanzia, Yoru, Maestra dell'Antimateria. Ragazza forte, ma dal carattere instabile.