#24 I just want Peace

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La ferita sul ventre di Acronix, era profonda e le cure e le medicazioni Yoru, non erano state sufficienti a risanarlo.
Certo, aveva fatto del suo meglio, ma ora la situazione era critica. Il Maestro del Tempo non parlava, a momenti non respirava. Il suo volto aveva assunto il colore dell'alabastro, le labbra erano viola, così come gli aloni attorno ai suoi occhi. Yoru aveva deciso di chiamare aiuto, quando il cuore di Acronix aveva smesso per qualche secondo di battere.
E quel qualcuno si trovava lì, con lui. L'inventore, miliardario, paraplegico più famoso di Ninjago City. Cyrus Borg.
Calmo e paziente, armeggiava con la ferita di Acronix. L'aveva riaperta, sciogliendo i punti di sutura.
Con due morsetti di ferro, appositi, la teneva aperta, gli organi scoperti.
Borg li osservava con la fronte aggrottata, cupo in volto.
La parte bassa dello stomaco era tagliata e così, anche la zona superiore dell'intestino. Il Maestro del Tempo, non si lasciò scappare un fiato, che fosse uno.
"Dovrei ricucirti lo stomaco e l'intestino- Commentò il miliardario esaminando la ferita -La carne è strappata in maniera irregolare, ci metterò un po', ma starai bene."
Lo guardò, sorridendogli. Acronix, spostò gli occhi su di lui. "P...perchè mi vuoi aiutare..?" La sua voce era un sussurro, quasi inudibile. Debole e spaventato, aveva quasi paura di parlare. "Perchè non dovrei?- Ribattè Borg, senza alzare lo sguardo dalla ferita -Ti sei forse dimenticato di ciò che è successo quando mi avete portato via?"
"Temo di no.- Ammise debolmente l'uomo dai capelli corvini -M...ma se sei qui, se non mi stai uccidendo, deve essere stato una cosa positiva. No?"
Borg annuì con un sorriso e le sue guance si tinsero di un lieve color porpora. "Direi molto positiva. Ma...mi dispiace che non la ricordi." Borg iniziò a cucire lo stomaco. "Pe...perchè...non provi a spiegarmela?- Domandò piano Acronix -O...O a rifarla, se puoi." L'inventore ridacchiò, a quel richiesta. "Ci vuole l'atmosfera giusta, per certe cose.- Passò a cucire l'intestino -Ma, se mi dai il tempo di finire, sarò...felice di mostrarti ciò che chiedi."
Acronix non capiva una parola di ciò che l'altro gli diceva. E per quanto si sforzasse, comprendeva una parola, su quattro. Gli pesava la testa e le palpebre. Non riusciva a tenere gli occhi aperti. Era come se non dormisse da giorni e la sola cosa che voleva era riposare e...non svegliarsi più. Era troppo sforzo, troppa fatica.
"No!- L'urlo di Borg, lo fece sussultare -Non chiudere gli occhi! Guardami, concentrati su di me! Hai capito? Concentrati su di me!"
Acronix si sforzava, eccome se si sforzava. Voleva guardare Borg. Il suo viso, i suoi occhi. Le sue mani che lo curavano. Gentili, non brusche come avrebbe fatto chiunque altro. Quasi non lo toccava e non sentiva l'ago entrare e uscire nella sua carne.
Armeggio per circa quindici minuti, venti al massimo. Fasciò il suo ventre e si avvicinò a lui.
Aveva riacquisito il suo colorito normale e gli sorrideva.
Le labbra erano rosa pesca, non viola. Gli aloni attorno agli occhi erano sbiaditi e stavano pian piano sparendo. "Cosa volevi mostrarmi?" Domandò, curioso, ma al contempo spaventato. Fu sorpreso a dire poco, quando la mano di Cyrus, iniziò ad accarezzargli i capelli. Lentamente. "Davvero non ricordi nulla?"
Acronix ebbe un flash, ma non era certo che fosse la stessa cosa di cui parlava il miliardario.

"Forse...forse ricordo."
"Cosa ricordi?"
"Ricordo...non lo so. È tutto confuso, però ricordo che...mi hai baciato, credo."

Borg annuì piano. "E...-Continuò il Maestro del Tempo -Mi era piaciuto."
Borg attendeva quella frase. Quel momento. Si chinò su di lui e lo baciò sulla fronte. "Abbiamo bisogno del tuo aiuto.- Gli disse serio -Non possiamo,vivere così. Non possiamo nasconderci per timore di essere uccisi."

"Nemmeno io voglio questo, Borg. Ma mi ucciderebbero se vi aiutassi."

"L...lo hai...lo hai già fatto." Ronin attirò l'attenzione di entrambi. "Da quanto sei entrato?" Chiese in panico l'inventore.

"Non da molto. Non ho visto che lo baciavi."
"Oh...cosa intendi con..."
"Ha fatto uscire me. Potevo stare lì dentro...chissà quanto ancora. E chissà cosa mi avrebbero potuto fare...mi ha aiutato. Mi ha salvato!"

"So come far finire tutto quanto.- Confessò Acronix -Sotto la torre, c'è un labirinto. Al centro si trova il libro di Clouse. Trovate quel libro e rispediteci tutti da dove siamo venuti."
Ronin scosse il capo. "Sì, nel Regno Maledetto?- Sbottò -Non esiste."

"Ronin..."
"Non lo dico per me! Non solo. Ma anche per voi! Borg, sei davvero disposto a vederlo andare via e non tornare mai più?"

Il miliardario socchiuse la bocca e scosse il capo. "No.- Sussurrò -Mi rifiutò di lasciarti andare via. Ma ci sarà un incantesimo per esiliarne una parte e non tutti."
Il ladro si grattò il mento, con la mano sana. "Si può tentare.- Riflettè ad alta voce -Ma dubito che potremmo andare tutti quanti. Mettiamo assieme una squadra e andiamo a spaccargli il culo!"
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"Allora è deciso!- Esordì Lloyd, una volta chiarita la situazione. - Io, Kai, Jay, Cole e Zane andremo, assieme a Yoru."

"Fammi venire con voi!- Lo pregò Ronin -Ti prego!"

"Ronin, lo farei. Ma sei ferito e..."
"E cosa? Me lo hai promesso! Hai promesso che me ne sarei vendicato, allora lascia che mi vendichi."

Il Ninja deglutì. "Va bene.- Disse piano -Hai ragione. Vieni con noi! Ma ci saremo, per difenderti! Su questo puoi contarci!"
Ronin sorrise e, afferrate le katane, le ripose nei foderi sulla schiena. "Quando vuoi, io sono pronto!"
Si scambiarono un sorriso di intesa e uscirono dalla fabbrica. O meglio, fecero per uscire, perché Morro afferrò la mano di Ronin, costringendolo a voltarsi. Lo abbracciò, il viso affondato nel suo collo. Stava...piangendo.
"Non voglio che vai, non voglio che mi lasci da solo.- Singhiozzò -Ti prego."

"Non ti lascerò da solo. Tornerò, ma voglio mettere fine a tutto questo circo."
"Perchè oggi? Perchè ora? Dai tempo al tuo corpo di guarire, Ron."

Sollevò lo sguardo verso il castano, gli occhi gonfi e lucidi. "Ti prometto che tornerò.- Ronin gli sorrise e lo baciò in fronte. -Andrà tutto bene. Fidati di me."
Faceva male.
Ma dovette farlo.
Sciolse la stretta e si allontanò.
I loro cuori battevano all'unisono, uno chiamava l'altro. Era solo il corpo ad allontanarsi, l'anima e la mente erano una con l'altra. Incatenati, in un legame indissolubile. "Ron!- Morro lo chiamò un'ultima volta -Ti amo!"

Ninjago - Be AntimatterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora