Prologo

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(Premessa) Ricorda:《Ti pare di essere solo. Circondato, scortato solo da quel vuoto, quel fottutissimo vuoto. Un buco, nero sotto ai piedi, nel petto, nel cielo. E avresti voluto solo raggiungerlo, quell'azzurro, e sfiorarle, quelle soffici nuvole bianche. E ti manca il fiato, ti sembra di soffocare, di essere schiacciato... di morire.'Vivi, vivi, vivi', ti ripeti imperterrito provando a risollevarti. E crolli di nuovo. In trappola, gabbia di squarci maledetti e dolori dannati, nido di acre odore di turpida, inesorabile spietatezza, flebile colore sbiadito di vento pressante e soffocante. Ti sembra di annegare tra i tuoi stessi respiri, ti opprimono, senti quell'intollerabile nausea accrescersi, la gola si serra seccandosi, le lacrime rigano il volto, fiumi che scorrono in quegli avvalli e tu, cadi.'Resisti, resisti, resisti', incassi colpi nel cuore arrugginito, nello stomaco deteriorato; la testa... scoppia. Ascolti quelle urla che esplodono nel cervello oramai spento. E si risollevano, quelle mura. Mattoni, corazza che ti separa dal timoroso pianeta. Pareti che si occludono accerchiandoti inamovibili. Ti accovacci con le gambe al petto, le stringi forte abbracciandoti in cerca di quell'irraggiungibile conforto. Solo. Poi arriva. Una calorosa mano che si tende, un semplice sorriso regalato, due splendidi occhi vividi, un favoloso fiore sbocciato. E piomba nella vita una catastrofe infinita.
'Alzati' senti un flebile, poco percettibile sussurro. E, allora, ti pare di spiccare il volo, e lo raggiungi, quell'azzurro》

"E il deputato è giudicato...colpevole"

Colpevole. Una parola. La parola che segna questa dannata vita. Quella che condanna l'innocenza infinita.

Perchè il mondo è questo.
Poichè nel mondo, il crimine è corretto. È strano, cazzo se è strano. Viviamo con la tranquillità di una vita falsa. Camminiamo con l'illusione di una giustizia inesistente. E quando abbiamo bisogno di aiuto, non arriva. Quando abbiamo bisogno di qualcuno, non si avvicina. Quando vorremmo solo urlare, ci è negato. Quando vorremmo provare a sorridere, ci è impedito. Quando scendono lacrime amare, ci bocciano. Siamo chiusi in una vita senza senso, qui, circondati dal vuoto, in attesa solo di un qualunque consenso. Consenso di chi, consenso di cosa? Solo di iniziare a vivere sul serio. Perchè qui, noi, stiamo solo esistendo. Perchè qui, noi, stiamo solo sopravvivendo.

E prova pure a negare, cerca di cambiare questa mia lugubre idea. Sarà tutto inutile, non servirà a niente.

E sono qui, solo, oggi in questa sala troppo grande. Sono colpevole, colpevole di una vita insignificante.

"Non potete! No"

"Silenzio in aula, silenzio" tra le urla di due genitori disperati, c'è il vano tentativo di impedire una catastrofe ormai segnata. Un destino, forse, troppo torpido e crudele, un fato che racchiude tra le sue immense ragnatele qualsiasi sentimento positivo, lasciando vagare i pensieri più orridi.

Con ammanettate queste due mani dietro la schiena, cammino per i lunghi e rumorosi corridoi seguito da due possenti agenti. Tutti i suoni giungono alle mie orecchie ovattati. E rifiutamdomi di ascoltare il niente più irrazionale e profondo, con gambe magari fin troppo pesanti, avanzo cercando di ignorare tutti quegl'occhi che mi scrutano attenti. Occhi che giudicano, occhi, ora, compassionevoli. Sguardi che non riescono a intendere, non si capacitano del vero più ragionevole e si limitano a leggere i tratti più superflui.

"Fermatevi, non potete! Non potete!"

Una madre in lascrime, un padre incredulo.
Bloccati da una mandria di poliziotti in divisa. Le urla, le lacrime, il dolore... la sofferenza, questa è l'unica cosa condivisa.

"Silenzio!" Quel martello batte ripetutamente sul tavolo, producendo un rumore potente e deciso, forse amplificato dalla mia mente spenta da tempo. Ma non importa nulla. Avanzo silenzioso accompagnato da questi due uomini robusti. Viviamo in un mondo di merda, dove a pagarne sono proprio i giusti.

Ovviamente questo, essendo il prologo, è abbastanza corto, i capitoli saranno molto più lunghi.

E quando ti senti morire, continua a vivere.

.....

Commento Jer:
Minchia Sara, che sta succedendo?
Eh chi lo sa!
Tu!
Cosa io?
Tu lo sai!
C'hanno scoperto, stacca stacca!
Ma io sono colui che può, devi dirmelo
Shh

| Nalu | Non ti credo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora