Capitolo 24

532 36 604
                                    

*E questo cielo stellato
Sussurrava
Riempiva quel vuoto
Mi attirava
In alto mi chiamava
Con sospeso il fiato
Amava chi amava*

Natsu's pov
Abbraccio l'esile corpo della ragazza sdraiata al mio fianco, ora sul mio letto, che si stringe fortemente al mio petto. Le bacio una guancia osservando quel suo meraviglioso sorriso, quelle stelle incastonate nei suoi magnifici occhi nocciola, adesso miei. Abbasso una mano sul suo candido fianco, avvicinandola al mio corpo. Sento quell'unico calore scorrermi velocemente sulla pelle, entrare avidamente nel mio petto, restarci, impossessarsi di ogni cosa, ormai tutto solo, unicamente suo, siede nel cuore facendolo danzare, vive nel petto permettendomi di respirare, custodisce le mie ali facendomi volare. Guardo la mia felpa scura sul suo corpo, minuta in mezzo al mio odore, circondata dal mio fervido calore. Intreccia le sue gambe alle mie, la stringo tra le mie braccia assaporando questo suo e mio amore, chiudo gli occhi poggiandomi sul cuscino, percependo quelle stelle che ci osservano attentamente dalla finestra aperta, brivido solenne che ora ci attraversa.

Voglio viverti adesso, voglio amarti col mio buio stesso, voglio sentirti sorridere nel mio abbraccio. Alza questo mostro distrutto, alzami perchè sei il mio tutto.

"Fenicottero, i tamarindi ti mozzeranno quelle mani" sussurra indietreggiando leggermente.

Ridacchio quando sposta la mia mano da sopra le sue gambe.

"Sono due giorni che non mangio Mikado" bisbiglia per poi addormentarsi immediatamente sul mio petto.

Spengo le luci ammirando le stelle ben visibili. Per quelle urla che sono, per poco, riuscito a placare, per quelle ali che lei mi ha fatto ricostruire, per quel respiro che mi sei riuscita a donare, per quel sorriso che sono forse riuscito a ricambiare, grazie.

La mattina dopo apro gli occhi stiracchiandomi, sbadiglio sedendomi sul letto, guardo la bionda profondamente addormentata, sorrido automaticamente al pensiero che forse non sa nemmeno che oggi è lunedì. Le sposto una ciocca di capelli dal viso, passo lo sguardo sul suo volto rilassato. Sto bene.

Indosso rapidamente una maglia, senza soffermarmi sui disegni che viaggiano indelebili e amari sulla mia pelle, che imprimono dolore schifosamente penoso e mostruosamente angoscioso.

Sospiro uscendo silenziosamente dalla stanza, precipitandomi al piano inferiore.

Noto i miei genitori sul divano mentre parlano e ridono tranquillamente. Sorrido appena avvicinandomi lentamente.

Mamma mi nota e sorride ampiamente, papà si volta e gli si illuminano gli occhi.

Mi siedo sul divano, accanto a loro.

"Come stai?" Chiede papà passando un braccio sulle mie spalle, facendomi irrigidire, aspettandosi un mio ennesimo rifiuto.

"Bene" rispondo sinceramente calmandomi appena sotto il suo tocco.

Mamma mi dà un abbraccio impacciato, sorrido ricambiando vedendo la felicità sul suo volto.

Andiamo in cucina, stanno cucinando aiutandosi a vicenda, seduto al tavolo osservo i sorrisi che si scambiano, gli occhi che brillano al solo guardarsi, la forza che vibra nell'aria che circonda le nostre figure.

| Nalu | Non ti credo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora