*La prova finale della
vera grandezza di un uomo,
È la sua percezione
della propria piccolezza*
~Conan Doyle~Natsu's pov
A volte esco dalla mia stanza, mi siedo davanti a quella finestra e inizio a fumare. Gli occhi dei miei genitori si illuminano sempre. Zeref si siede spesso vicino a me, in completo silenzio, e resta a guardare le stelle. Spezza, quando capita, quel silenzio e inizia a parlare, a colmare tutto quel vuoto che si crea. Racconta di tutte le sue paure, delle continue e infinite ansie. 'L'idea di diventare padre mi spaventa' mi disse una volta. Io lo guardai, semplicemente osservai quei suoi occhi scuri abbassati. Un uomo che all'arco dei suoi 24 anni cerca di affrontare tutte le difficoltà per dar forza alla compagna. Ragazza che non ho ancora conosciuto, donna ormai entrata a far parte della famiglia e io ho paura. Ho il terrore di essere giudicato da lei, dalla mia famiglia, di essere guardato con quei occhi penosi e di sprofondare ancora una volta, ancora di più. E a quel punto nulla più mi resterà, solo quelle stelle e il loro sorriso.È un maschio, August. Non crescerà in questa casa, fortunatamente non subirà il marcio che sono, non entrerà a contatto con la merda che mi lacera, con il male che provo.
Ora è tardo pomeriggio e sono alla gigantesca finestra del salotto. Sto fumando, a quest'ora solitamente lo faccio, stare qui ancora mi è difficile, mi rilassa questa sigaretta.
Mio fratello è a casa, aveva la visita ginecologica con la sua ragazza e ha preferito non andare a lavoro. Si accomoda di fronte a me con il suo solito sorriso.
Ricordo che mi rifugiavo sempre da lui, quando ero piccolo. Mi passano per la testa tutti quei momenti in cui ci urlavamo contro per poi scoppiare a ridere insieme. Quando di notte scappavo dalla mia stanza per correre tra le sue braccia. Sono cresciuto, cambiato, appassito. Quei ricordi non torneranno più, quel tempo è passato e lo saluto da lontano gridando un sofferente addio. E lo so, fratello, che ti manco e cerchi continuamente il mio sostegno, ma io sto cedendo, non riesco a sostenere me stesso, sto morendo.
"Come è andata?" Domando riferendomi al bambino.
Mi guarda sorpreso per poi sorridere nuovamente.
"Tutto bene, sta crescendo molto ultimamente" annuisco portandomi la sigaretta alle labbra "mancano solo tre mesi ormai, penso che il mese prossimo andremo a vivere insieme, per essere più presente" aggiunge cercando di leggere il mio sguardo.
Aspiro chiudendo gli occhi. È troppo presto, perché? Questo senso di vuoto mi opprime sempre. Il cielo sembra schiacciarmi, le nuvole soffocarmi. Quest'aria pare veleno. La vita mi boccia, crollo, cado, come avessi sopra un'enorme roccia.
Non va mai nulla bene.
Non oso chiedere aiuto, nessuno sarà in grado di rialzarmi. All'interno ho il diavolo. Un mostro tramutato in persona. Ho il nero oscuro e marcio nel cuore, nella bocca un orrido sapore.
Sono un egoista del cazzo, avrei solo voluto averti più affianco. Per adesso soltanto.
Non te lo dico, ti lascio allontanare da me, di dolore te ne ho già donato un macigno.
"Natsu..."
"Sto bene" scuoto la testa tranquillizzandolo. Ma i suoi occhi tristi rimangono impressi sul suo volto.
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| Nalu | Non ti credo
FanfictionCompletata [ DAL TESTO 《Se mai ti dicessi che ti amo... ti prego, non mi credere》 Guardo quegl'occhi che già mi appartengono, occhi lucidi, illuminati da quella grande luna. Occhi, ormai da tempo, abituati ad ascoltarmi. 《Perchè?》 Il suo fiato sul m...