Capitolo 15

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*Dal primo
istante
in cui
la vidi,
Capii
che lei
era l'eccezione.
Con lei
anche
il cuore
a pezzi
avrebbe avuto
senso*
~~

Natsu's pov
Seduto sul solito davanzale, chiudo gli occhi prendendo un profondo respiro, inalo l'aria fresca e limpida di questa fredda serata, osservo le stelle brillare e luccicare sotto il mio sguardo attento. Rilasso le spalle portando la sigaretta accesa alle mie labbra, aspiro diverse volte buttando poi fuori quel fumo che deteriora pian piano i miei polmoni, Zeref è seduto ancora sul divano a parlare con mamma e papà. Sento un brivido gelido attraversarmi veloce la spina dorsale, il corpo trema leggermente, ritmicamente, il sol pensiero che ancora si allontanerà, mi lacera il petto, squarta quel che rimane di ogni mio battito, inghiotte le ombre dei miei più invisibili sorrisi, consuma quel che resta di me stesso. Sospiro cercando di sorridere, guardando in alto, il cielo colorato di quel nero scuro, il blu sfumato che risplende attorno alle stelle, la luna che rischiara tutto. Curvo le mie labbra all'insù seguendo l'esempio che dentro di me cresce, l'esempio che regalano le stelle e che custodisco amaramente.

Vedo mio fratello alzarsi e avvicinarsi, si accomoda di fronte a me e sposta lo sguardo sul cielo notturno.

"Natsu, quando nascerà mio figlio, per favore, non sparire dalla mia vita"

Il cuore si stringe, un dolore lancinante colpisce inevitabilmente il mio petto, quel vuoto familiare torna a risucchiare il mio essere, le mura si alzano, una corazza terrificante mi circonda, il vuoto nel petto lega le mie ali, in trappola, mi sento morire. Le mani tremano, gli occhi si chiudono aggressivamente per quel male che ora mi circonda, sprofondo nell'odore ripugnante di una vita ormai danneggiata brutalmente, annego nel maledetto, lurido, vomitevole pianeta che reprime ogni mio dannato respiro percettibile, crollo in una strada deserta, vuota, cemento repellente che graffia selvaggiamente le mie ginocchia. Il fiato si mozza. Non riesco a respirare, la gola si secca improvvisamente. Mordo nervoso il mio labbro inferiore, la mano si chiude in un pugno fino a schiarire le nocche, lo stomaco duole. Fa male.

"Mi dispiace" sussurro flebilmente con ancora gli occhi chiusi.

"Agosto è il mese più bello dell'anno. Ti ricordi vero? In quel mese andavamo sempre al mare. Ricordi quando ti insegnai a nuotare? 'Non mi lasciare Zeref, ho paura' dicevi aggrappandoti alle mie braccia. Quando poi ce l'hai finalmente fatta, mi venisti ad abbracciare forte gridandomi e mostrandomi il tuo amore" inizia, cerco di respirare, prendo fiato a ogni parola pronunciata, mi stringo nelle spalle, scusami "Agosto è il mese che più rappresenta l'estate, quello che più ci appartiene. Stavamo in quella casa, sulla veranda e puntualmente uscivamo di corsa andando in quell'acqua salata. Ricordi come ti superavo sempre, nuotando? Tu, con le tue piccole braccia, non ce la facevi proprio e ogni volta facevi quel tenero broncio, sono certo che se ci sfidassimo ora, mi supereresti tranquillamente. Ricordi quando giocavamo a palla nella spiaggia? Io e te contro papà e mamma, volevi sempre stare con me. E ricordi quando la notte uscivamo a dormire sulla sabbia? Entravi a piccoli passetti nella mia stanza, mi sussurravi all'orecchio dolcemente svegliandomi, andavamo fuori, ci sdraiavamo sotto le stelle e sorridevi contagiandomi sempre. 'Le stelle sorridono, Zeref sorridi' bisbigliavi. E le stelle sorridono davvero, non dovresti sorridere allora, Natsu?" Alzo lo sguardo incontrando i suoi occhi, 'non dovresti sorridere, Natsu?' Ripeto nella testa. Non lo so, so solo che è difficile, so solo che fa male.

"Ad agosto stavamo sempre insieme, il calore dell'estate che custodiamo, è tutto racchiuso in quel mese. E lo so, so che fa male ricordare, e passano i ricordi felici della nostra esistenza mentre adesso soffochiamo e anneghiamo in un doloroso vortice di terrore, sorridendo a quel passato ormai lontano. Agosto è tutto quel che ci resta, per questo il nome di mio figlio sarà August. Io voglio quel tuo unico calore nelle sue giornate, Natsu, voglio che tu gli dica come sorridono le stelle, so che credi di essere un mostro, non lo sei cazzo. Natsu io ti voglio nella vita di mio figlio, io ti voglio nella mia vita"

| Nalu | Non ti credo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora