Capitolo 27

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*Dove sei?
Persa nel cielo stellato;
I tuoi occhi miei;
Un'aria che mai ho respirato.
Dove sei?
Quando ho più bisogno di te
Quando qui ti vorrei;
Non ci sono forse quando chiedi di me?
Dove sei?
Sto urlando al cielo, senza fiato;
Ancora una volta ti abraccerei;
E questo mondo ancora è crollato
Dove sei?
Il respiro ormai è andato,
E un'ultima volta tra le braccia tenerti vorrei;
Graffio straziata il mio pianeta squarciato.
E con questi occhi ancora ti assaggerei.
Dove sei finita!?
Ti odio! Perché mi hai lasciato!?
Sentire le sue atroci grida...
Perché tuo figlio hai abbandonato!?
Perché tutto questo dolore hai causato!?
Fa male! Fa tanto male
Sentirlo disperato
Non riesco a respirare,
"Sta bene!" hanno affermato;
Menzogne che continuavano a sputare!
"Domani uscirà in perfetta salute"
E sei uscita, hai iniziato a volare.
Fa male, FA MALE.
Non riesco a piangere
Non riesco a gridare
Non riesco a urlare
Non riesco a sorridere
Non riesco a parlare
Non riesco a respirare
V.U.O.T.O
Ironia della sorte, ritorna a dominare
Mia condanna eterna, fa male.
Maledizione inebriante che ricompare;
Ti sono casomai tanto mancata?
E tornerò di nuovo a soffocare,
E oggi ancora un'altra vita, mi è sfuggita*
(Dedicato a mia nonna)

Natsu's pov
Socchiudo lentamente gli occhi rivelando quel mio brillante smeraldo, tra le bracca tengo quel suo esile corpo caldo, sonnecchia leggermente abbracciandomi, il cuore che batte freneticamente, il suo respiro sul mio petto, la stringo, quel vuoto che circondava la mia lugubre figura tra amari sussurri, quei pugni che sullo stomaco ricadevano fino a far risalire quel vomitevole, metallico sangue agghiacciante in bocca, ora sembrano nulla, ora, adesso, paiono non importare, in questo momento, accompagnato da quel suo terpore che penetra fin dentro la mia marchiata pelle, nella sanguinosa carne segnata violentemente, con quel suo ardore che riempie quel mio dannato vuoto e distrugge quelle mie potenti mura, c'è solo lei, il suo sorriso, le sue ali, le sue stelle, lei. E sembro tornare a vivere, ancora una volta riesco a rilasciare quel flebile respiro che fiorisce lieve tra le labbra, risalgo, raggiungo la superficie di questo orribile e reprimente oceano soffocante, testa fuori dall'acqua opprimente, respiro, vivo, sorrido, la sua mano tesa che mi risolleva, distrugge quelle catene arrugginite che fiere circondavano furiosamente il mio corpo. E prima che il mondo ti schiacci, prima che quell'oceano avvelenato ti anneghi, prima che il ripugnante essere mostruoso e nauseante ti inghiotti; alzati, respira, urla, sorridi, grida, vola, non ti arrendere, combatti.

Sorrido avvicinando ancor di più il suo corpo al mio, la mia pelle calda che si scontra con la sua, chiara con quei miei morsi ancora visibili, strisciando in una sensazione fremante, magica; e col suo gelido fiato sul mio collo, rabbrividisco circondandola con le braccia, stretta a me solo, non la lascio, la stringo forte, quasi a gridarle di non abbandonarmi, lì, su quel letto, col sudore che cola aspro lungo la fronte, nel chiarore di un mattino appena accennato, inoltrato il sole nell'azzurro cielo, tra quelle bianche nuvole che i miei occhi ancora non raggiungono, e tra queste pallide lenzuola, con quegli irrefrenabili tremiti lungo la spina dorsale. Non mi lasciare, quando quel male ancora risale, e ti supplico, ti grido: 'resta', quando il mio buio s'impregna di quella folgorante tempesta.

"Lucy" sussurro al suo orecchio. Strofina il naso contro la mia maglia, sorrido ancora dandole un lieve bacio.

Apre piano le palpebre mostrando quel suo magnifico nocciola.

"Cerchi un investimento garantito, valido e sicuro? Vai a passeggiare sull'autostrada e non svegliarmi!" Esclama per poi rigirarsi tra le coperte.

| Nalu | Non ti credo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora