12. Rivelazioni

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"Qui dice che Alvarez è un'organizzazione internazionale di Fiore che gestiva import/export da tutto il mondo".

"Gestiva? Ora non più?".

"A quanto pare è stata chiusa per traffici illegali e la merce posta sotto sequestro. L'AD è scappato poco prima dell'arrivo della polizia, facendo ricadere la colpa su un impiegato".

"Non dice nient'altro?".

"No Lucy, mi dispiace. Sembra che siano stati cancellati tutti gli articoli al riguardo. È già tanto aver trovato queste informazioni".

La bionda nasconde l'ennesimo sbadiglio. "Grazie del tuo aiuto, Warren. Sono una frana al computer".

"Non ti preoccupare, quando hai bisogno sai dove trovarmi." Il ragazzo si alza dalla scrivania, sfregandosi gli occhi arrossati. "Ora scusami ma mancano un paio d'ore alla sveglia e vorrei godermele dormendo".

"Certo! E scusa per averti svegliato, sei stato davvero d'aiuto".

Lucy sta per aprire la porta, quando Warren la ferma. "Potresti chiedere al Master se sa qualcosa, al momento dell'accaduto probabilmente avrà letto le notizie sui giornali".

La bionda, contenta di avere un'altra possibilità, si precipita al QG, dove Makarov, fortunatamente, sta facendo le ore piccole.

"Che ci fai in piedi alle 4 del mattino, figliola?" Chiede vedendola entrare di corsa.

"Ho una cosa importante da chiederle. Cosa sa dirmi su Alvarez?".

"Tu come conosci quel nome?". La sua voce ha perso ogni traccia della dolcezza paterna con cui le parla di solito.

"È un indizio da parte di mia madre"
E gli spiega velocemente come ne è venuta a capo. "Per questo devo sapere, Alvarez ha qualcosa a che fare con i miei genitori?".

All'inizio non ci aveva pensato, troppo  esaltata per la risoluzione dell'enigma, ma nel tunnel sotterraneo le erano tornati in mente brandelli di discorsi dei suoi genitori che ora stavano acquistando un senso nuovo.

"Tu sei Lucy Heartfilia" e la sua non è una domanda.

"Come fa a saperlo? Non ho mai rivelato il mio cognome".

"So della tua esistenza da quando sei nata, figliola. Ho mandato io Suor Mira a casa tua quel giorno, sotto supplica di Jude".

Lucy trasalisce. Sono anni che non sente pronunciare quel nome e risentirlo adesso le provoca una strana agitazione. Comincia a giocare nervosa con le mani.

"Tuo padre era un impiegato di quella falsa azienda e troppo tardi si è accorto di essere in acque burrascose. Quando ha cominciato il contrattacco, la vostra famiglia era già nel mirino."

"Vuole dire che.." ma la verità che le è stata posta davanti e così spaventosa da seccarle la gola.

Il master annuisce. "Tua madre è stata uccisa dai membri di Alvarez".

Lucy è colta da un capogiro e non riesce più a distinguere le parole di Makarov.
La vista le si appanna di lacrime che, in pochi secondi, si riversano sul viso.
Non percepisce più niente, c'è solo il dolore a sovrastarla.
Sua madre è stata uccisa; la paura che ha avuto fin da piccola è appena diventata reale.

"Non è possibile". Le sue mani corrono nei capelli. "Non è vero. Mamma è morta cadendo dalle scale, me l'ha detto mio padre. Non l'hanno uccisa, no.. NO!".

Flashback confusi la inondano, peggiorando il suo stato mentale.
La cruda realtà e quella apparente che le aveva inculcato il padre cozzano, tentando di rivalere sull'altra.

Makarov si alza di scatto vedendola sbiancare, ma non fa in tempo a prenderla che si affloscia sul pavimento svenuta.

Si risveglia ore dopo nel suo letto, in pieno mattino, con Natsu e Gray a fianco.

"Ehi" li saluta con voce flebile.

I due la guardano preoccupati.
"Come ti senti?" Chiedono in coro.

"Va tutto bene" e prova ad alzarsi, ma un altro capogiro la fa ridistendere.

"Non sforzarti, il Master ci ha detto che sei svenuta nel suo ufficio" le intima Gray sistemandole il cuscino.

"Che ti è successo? Il vecchietto non ha voluto dirci niente. C'è qualcosa che non va?" Domanda invece Natsu.

Come può spiegarlo? Ma soprattutto, come può accettare le parole di Makarov?.

"Io.." ma le lacrime ritornano irruente e come ogni volta i ragazzi vanno in panico.

"No, Lucy non piangere! Pensa a qualcosa di positivo. Ai fiori, all'estate, ai libri.. che ne so, agli arcobaleni!" esclama il moro guardandosi intorno in panico.

Completamente diversa dalla reazione di Natsu che si mette a piangere con lei. "Luuuucyy mi dispiace, non dovevo chiederti niente"

E la scena è talmente comica che, nonostante tutto, la bionda mostra un sorriso.
"Siete sempre i soliti" dice asciugandosi le lacrime. "Può accadere la cosa peggiore al mondo e voi riuscite a farmi sorridere comunque".

I due si guardano complici e Lucy non realizza in tempo le loro intenzioni, che la intrappolano in una tortura di solletico e risate.

"Bastaaaa vi pregooo, non ce la faccio più".

"Hai sentito qualcosa, Gray?"

"Assolutamente no, Natsu"

"Allora continuiamo!"

E svariati minuti dopo si ritrovano sdraiati sul letto con il fiatone e un sorriso a 32 denti.
Lucy afferra le loro mani. "Grazie".

"Ci saremo sempre per te".

"È questo che fa una famiglia".

Alla fine la bionda, ripresasi dal duro colpo e avendo la loro forza ad aiutarla, racconta cosa ha scoperto ai suoi fratelli che seri seguono ogni passaggio.

"Eppure Alvarez è un nome che ho già sentito" esclama il ragazzo dai capelli rosa d'un tratto.

"Non era la parola evidenziata sugli appunti di Fried?" Chiede il suo amico. "Quelli che abbiamo fatto cadere dal suo libro di codici qualche giorno fa".

"Fried sta investigando su Alvarez? Perchè?".

"Non lo so, ma si è arrabbiato parecchio quando ci ha colto con in mano i suoi appunti".

"Yosh! Vorrà dire che dovremo prenderli senza che lui se ne accorga"
Conclude Natsu cogliendo lo sguardo determinato della biondina.

Avrebbero scoperto la verità, insieme.

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E anche in ospedale sono riuscita ad aggiornare. Yosh!

Compaiono sempre più pezzi del puzzle. Chissà quale sarà il prossimo

Grazieee a tutti per le visualizzazioni e le stellineeeee

Domanda. Vi piace la GrayLu come friendship? Io l'adoro (*-*)

A presto,
Jade 🌼

Un giorno di Pioggia {NALU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora