19. Punizione

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"Puoi ripetermi come si catalogano i libri, Lucy?" Chiede Natsu tenendone due in mano e osservandoli come fossero oggetti venuti da un altro pianeta.

"Per la milionesima volta, devi guardare il colore dell'etichetta ed andare alla sezione corrispondente, poi leggi il numero sul retro e lo metti sul ripiano apposito. Non mi sembra così difficile".

Lui annuisce e si mette alla ricerca della sezione verde. Lucy intanto ha diviso i suoi libri per colore ed ora sta sistemando quelli blu per numero.

Sono ore che sono rinchiusi in biblioteca e la pila di libri da sistemare non pare minimamente diminuita da quando hanno cominciato.
Certo, come punizione avrebbe potuto andarle molto peggio: Erza e Gray infatti devono pulire la palestra e gli spogliatoi e in confronto, essere circondata da montagne di libri, non le sembra affatto male.
Quello che l'ha lasciata perplessa però è il fatto che Natsu si sia offerto di aiutarla, obbligando così la rossa a prendere il suo posto al fianco del moro.
Insomma, il rosato odia stare in biblioteca! Le poche volte che la raggiunge dopo l'addestramento l'aspetta di fuori e adesso, invece, si sta impegnando seriamente senza perdere tempo.

Il che è molto strano, lui è strano!.
Da quando sono tornati da Crocus, Natsu si comporta in modo diverso: è più serio, si allena di più, non bazzica tra videogiochi e cibo fino a tardi e non battibecca con Gray.
Tutti credono sia per la recente notizia appresa dal moro, ma Lucy sa benissimo che non è quello, (d'altronde li ha visti azzuffarsi in palestra pochi giorni prima); deve esserci qualcosa che lo turba.

Il problema è capire cosa. Ogni volta che lei prova a farlo parlare, lui sorride e liquida il discorso, facendola preoccupare ulteriormente.
Natsu non è mai evasivo, è sempre semplice da capire e diretto.

Lancia un'occhiata al suo amico che si muove tra uno scaffale e l'altro e torna a concentrarsi sul suo lavoro.

Fuori la pioggia batte forte sulle finestre e i lampi creano strane ombre nella stanza. Le temperature sono precipitate velocemente e Lucy rimpiange il suo letto caldo che ha dovuto lasciare troppo presto per i suoi gusti.

Sistema l'ultimo libro e batte le mani felice di aver finito. Il gesto però le fa perdere l'equilibrio e se due forti braccia non l'avessero presa in tempo, sarebbe caduta dalla scala.
"Il cavaliere che salva la principessa in pericolo, non ti sembra un po' clichè?" Domanda Nastu sorridendo.

"Io non vedo nessun cavaliere nei paraggi" lo stuzzica.

"Hai ragione, io sono il drago. É lui il personaggio più figo delle favole".

"E perchè?"

"Perchè protegge la principessa dai pericoli esterni e impedisce che qualcuno venga a farle del male".

"Non l'avevo mai guardato da questo punto di vista".

"Perchè voi ragazze siete sempre ammaliate dal cavaliere" e la rimette a terra, tenendole ancora blandamente le mani sui fianchi.

"Una è sempre in tempo a cambiare idea" gli fa l'occhiolino sorridendo. "Bella presa comunque, grazie".

Annusce e sta per allontanarsi, ma Lucy lo blocca con una mano sul braccio.
"Natsu, va tutto bene?".

"Certo, perchè me lo chiedi?".

"Perchè vorrei che tu mi dicessi la verità. So che qualcosa ti turba, ti conosco".

"Sono solo stanco, questi giorni sono stati molto frenetici".

La mano di lei corre alla sua guancia accarezzandola e obbligandolo a guardarla negli occhi.
"Sono io, Lucy, la tua Lucy. Sfogati con me, ti prego".

Natsu prende la sua mano abbassandola e, afferrando anche l'altra, appoggia la testa sulla sua spalla.
"Luce" mormora e le braccia della bionda si riempiono di brividi.
Lui è l'unico a chiamarla così e non lo fa mai davanti agli altri, quasi fosse una cosa intima tra di loro, perciò questo basta a donargli la sua completa attenzione.
"Non ho potuto far niente. Sono stato messo al tappeto in un attimo e a causa della mia debolezza ti ho quasi persa. Eri nelle loro mani ed io non potevo muovermi, non potevo venire da te... io..." la sua voce si spezza e stringe la presa sulle sue mani.
"Se non fossero arrivati Luxus e gli altri ti avrebbero portato via davanti ai miei occhi ed io non sarei riuscito ad impedirlo.".

"Sono qui Natsu. È questo l'importante. Abbiamo rischiato tutti la vita in quel capannone, tu non meno di me".

"Ma avrei dovuto proteggerti e non ce l'ho fatta!" Alza la testa per guardarla.

"Non dire così, pensi sempre prima agli altri, a me. Devi pensare anche a te stesso. Eri bloccato a terra ricoperto di sangue e lividi e nonostante tutto ti preoccupavi per me!".

"Sono debole" e lascia la presa, le mani strette a pugno e lo sguardo distante.

Quella perdita di contatto, sbilancia Lucy per un attimo, ma si riprende in fretta.
"Debole perchè non sei stato l'eroe della situazione? Debole perchè qualcuno è più forte di te? Debole perchè non sei stato tu a portare a termine la missione?
È questo che secondo te significa essere deboli?"
Lo sguardo della bionda è determinato come in pochi momenti prima d'ora, ma lui non può saperlo, visto che se ne sta con la testa china.

Un tuono rimbomba tra le pareti, quasi a voler dare un suono ai suoi tumulti interiori.
Pochi minuti di silenzio dopo, un lampo illumina le loro figure immobili al centro della biblioteca.

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Lo so, pessimo modo di finire un capitolo, ma sarebbe uscito veramente troppo lungo farlo intero e poi un po' di suspance fa bene dai... non odiatemi!

Voglio impegnarmi molto per il prossimo capitolo, perchè questa discussione tra i protagonisti è molto importante.

Intanto, ho preso una decisione.
STABILISCO GLI AGGIORNAMENTI OGNI 3 GIORNI. (Anche se praticamente lo sto già facendo ma almeno ora è stabilito).

A mercoledì,
Jade 🌼

Un giorno di Pioggia {NALU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora