Harry appoggiò il braccio sulle mie spalle e mi avvicinò a sé. Mi lasciai stringere e sospirai.
Zayn quel pomeriggio aveva il turno in officina e io avevo chiamato il mio migliore amico, che era arrivato pochi minuti dopo, per non restare sola con i miei pensieri. Il sogno di poche notti prima, infatti, mi spaventava ancora e non volevo avere un solo istante libero per pensare a riguardo.
«Grazie, Harry.» mormorai, mentre lui abbassò il volume della televisione.
Sorrise, appoggiando le labbra sulla mia fronte, «E per cosa?»
Alzai lievemente le spalle. Per esserci sempre stato per me, per avermi fatta alzare da quel marciapiede, due anni prima, per aver rinunciato ad un intero pomeriggio con Scarlett alla mia chiamata. Per tutto.
Socchiusi le labbra, pronta a rivelargli tutta la mia gratitudine nei suoi confronti, ma la suoneria del mio cellulare mi interruppe.
«Pronto?» risposi senza verificare chi mi avesse cercata.
«Tesoro mio, - sorrisi, sentendo la voce di Niall, - potrei morire prima di ricevere una tua chiamata, eh?» il suo tono era scherzoso, ma sapevo che diceva sul serio.
Il mio cuore si arrestò per un istante interminabile, sentendo parlare di morte. Deglutii, cercando di non pensare a quella festa, e poi sospirai.
Che razza di sorella ero?
«Oddio, perdonami Niall. - mi affrettai a dire, - Questo periodo è...»
«Non preoccuparti, Cecilia. - mi interruppe, ridendo, - Stai bene?» concluse serio, probabilmente notando il mio tono. Quel sogno mi tormentava e non riuscivo a nascondere del tutto i miei sentimenti nella mia voce.
Rivolsi lo sguardo alla mano di Harry, intrecciata con la mia, e sorrisi.«Sono con Harry.» risposi semplicemente, alludendo al fatto che mi bastasse averlo vicino per stare bene. Di certo non volevo che Niall sapesse del mio tentato suicidio, così come Harry e Zayn.
Il ragazzo sorrise, mostrando la sua adorabile fossetta.
«Oh, Harry. - disse mio fratello, ricordandosi forse di quando gli avevo detto che era il mio migliore amico, - Dovrai presentarmelo al matrimonio di mamma, fra un mese.» propose in tono allegro, mentre io tentai con tutta me stessa di non sbuffare.
Perché non riusciva a capire, nonostante lo avessi ripetuto più volte, che non ci sarei andata?
Mi alzai di scatto dal divano, lasciando Harry con un'espressione perplessa sul viso.
«Non verrò a quel dannato matrimonio, Niall. - quasi urlai, frustrata, - Cerca di capirlo.» conclusi, per poi interrompere bruscamente la conversazione telefonica.
Harry sospirò, senza dire nulla. Allargò lievemente le braccia e io non esitai un attimo a farmi stringere e a liberare le lacrime.
Qualche ora dopo, il mio migliore amico mi salutò, dicendomi che aveva promesso a Scarlett che l'avrebbe almeno accompagnata a fare la spesa.
Mi chiusi nella stanza, che dopo tutti quei mesi faticavo ancora a definire 'mia', e aprii l'armadio. Scrutai il riflesso della mia immagine sullo specchio dell'anta e notai come il pancione si fosse gonfiato in quel periodo. Mi sfilai la felpa e la maglietta che stavo indossando e osservai il profilo del mio grembo. Era incredibile la velocità con cui quei quattro mesi erano passati.
Afferrai una maglietta bianca e la indossai con non poca fatica. Non mi entrava più. Abbassai lo sguardo verso il mio ombelico, quando due mani calde si appoggiarono sulla mia pancia.
Sobbalzai e rivolsi subito lo sguardo allo specchio di fronte a me. Zayn aveva le labbra appoggiate sul mio collo scoperto e le mani ad accarezzare nostro figlio.«Non ti ho sentito entrare.» balbettai.
Sospirò, «Da qualche giorno non ti accorgi di molte cose, Cecilia. - mormorò, - Cosa succede?» la preoccupazione nella sua voce mi provocò una fitta al cuore.
Abbassai nuovamente lo sguardo, per poi scuotere la testa. Mi allontanai da lui, in modo da girarmi e guardarlo negli occhi.Il silenzio si fece spazio fra di noi e restammo qualche istante a fissarci, senza sapere cosa dire.
«Sai che mi puoi dire tutto.» avvicinò una mano al mio viso, per poi accarezzarmi la guancia.
Lo sapevo, sì, ma ciò che mi tormentava era troppo persino per me. Mi sedetti sul letto e aspettai che lui facesse lo stesso.
«Io... qualche notte fa mi sono ricordata della festa.»
Uno sguardo confuso si dipinse sul suo viso, prima di essere sostituito da uno indecifrabile, «Quella festa? - chiese e io annuii, - Qualsiasi cosa ti sia venuta in mente, ricordati che eravamo entrambi ubriachi e quindi non potevamo...»
«Zayn, - lo interruppi, - io mi stavo per suicidare quella notte.» mormorai ma mi sentì ugualmente, considerando l'espressione sul suo volto. Il ragazzo, infatti, sgranò gli occhi e spalancò la bocca. Abbassai lo sguardo, vergognandomi di me stessa, per poi stringere le gambe al petto. Quella volta, però, non bastò a darmi conforto.
Provò a dire qualcosa, ma poi scosse la testa. Molto probabilmente non aveva la più pallida idea di come formulare una frase, in quella situazione assurda.
«Tu volevi...? - non continuò nemmeno la domanda, - Grazie a Dio hai cambiato idea, quella sera.» sospirò di sollievo.
Scossi la testa, «Tu mi hai salvata, proprio quando ero sul punto di...»
«Non dirlo, ti prego.» mi interruppe, supplicandomi. Subito dopo, iniziò a torturarsi il labbro inferiore, perso fra i suoi pensieri.
Di sicuro stava pensando che ero una pazza, che sarebbe stato giusto chiudermi in un manicomio, e probabilmente stava pure maledicendo il giorno in cui mi aveva permesso di entrare in casa sua. Io ero solo un problema.
Si prese la testa fra le mani e un singhiozzo scosse il suo petto. Stava piangendo?
«Zayn...»
«Ho il terrore di poterti perdere, Cecilia.» sussurrò, mostrandomi i suoi occhi lucidi.
Socchiusi le labbra. Come poteva anche solo pensare che ci avrei provato di nuovo? Non era per niente nei miei piani, avendo lui nella mia vita.
«Non potrei mai, Zayn. Voglio viverti, ora che ti ho trovato. - una lacrima percorse il mio viso, fino a soffermarsi sulle mie labbra, - Hai salvato due vite.» conclusi e lui mi rivolse uno sguardo ricco di confusione.
Rivolsi gli occhi al mio pancione e lo sentii sorridere, per poi attirarmi senza esitazione a sé.
Non aveva salvato la vita solo a me, quella notte, aveva anche garantito un futuro a nostro figlio.
«Superman mi invidia.» scherzò e io risi, ringraziando mentalmente Zayn per essere entrato nella mia vita.
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Tall, dark and Superman... prendo in prestito una frase della mia Tay per descrivere Zayn aka il nostro eroe HAHAHHAHAHAHHA
Bene, non ho molti commenti da fare a riguardo, vorrei solo dirvi come al solito grazie per il sostegno ❤️
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Cioccolato al latte
Fanfiction«Come lo vuoi il cioccolato? Be', esiste anche con la menta, ma deve fare davvero schifo, come facciano a venderlo non mi è chiaro. Cioè, non mi fraintendere, se lo vuoi te lo prendo subito.» le parole uscirono una dietro l'altra senza interruzioni...