«Sì, mamma, non sparirò di nuovo.» abbassai lo sguardo verso le mie scarpe, sentendo il rimprovero nelle parole di mia madre. Certo, non mi aveva sgridata direttamente, anzi ero sicura che avesse capito il motivo della mia fuga due anni e mezzo prima, ma sapevo comunque che aveva fatto stare male entrambe e il solo pensiero della sua tristezza mi spezzava il cuore in mille pezzi.
Seguii i passi svelti di Harry e Zayn, continuando ad accarezzare Astrid, che aveva cercato conforto sulla mia spalla, nonostante non mi conoscesse affatto.
Niall trascinava la valigia con i vestiti suoi e della sua ragazza, con lo sguardo perso nel vuoto.
Sospirai, «Mi sarebbe piaciuto dirti un sacco di cose, tesoro.» sussurrò, facendomi sentire anche peggio di pochi secondi prima.
Anche io avrei voluto passare qualche giorno sola con mia madre per recuperare il tempo perduto, ma qualcosa di più grande andava affrontato.
Astrid, al pranzo del matrimonio, aveva iniziato a piangere e io avevo capito che era davvero la migliore amica di Liam. Quando poi era corsa via dal tavolo con Niall, mi ero pentita immensamente per non aver pensato a come avrebbe potuto reagire alle mie parole, prima di parlare. Io, Zayn e Harry eravamo andati in una pensione lì vicino senza salutare nessuno e avevo deciso che mi sarei scusata con Astrid, per poi cercare di passare il restante tempo della nostra vacanza con la mia famiglia. Il giorno dopo, però, la ragazza era venuta a trovarmi, supplicandomi di portarla da Liam.
Strinsi la presa sul cellulare, «Ci saranno altre occasioni, te lo prometto.» risposi, prima di interrompere la conversazione telefonica con mia mamma.
L'aeroporto di Londra era affollato e rischiai quasi di perdere di vista i ragazzi, ma fortunatamente riuscimmo a raggiungere insieme l'uscita.
«Mi dispiace così tanto, Cecilia. Sono stata egoista a chiederti di partire quando avresti dovuto passare finalmente del tempo con tua madre, conoscere Robert e...» le parole uscirono velocemente dalle labbra di Astrid, prima che nuove lacrime la interrompessero.
Scossi la testa e le rivolsi un sorriso rassicurante, «Non devi preoccuparti assolutamente.» le accarezzai dolcemente la schiena, per poi lasciarla fra le braccia di mio fratello che, incredibilmente, non aveva aperto bocca per tutto il viaggio, privandoci quindi delle sue solite battute per alleviare la tensione. Era ovvio che sapesse quanto Astrid aveva sofferto in quegli anni e forse non gli era sembrato il caso di scherzare.
Mentre i due si abbracciavano, raggiunsi Zayn, appoggiando una mano sul mio ventre. Il ragazzo sorrise, seguendo con lo sguardo il mio gesto. Con pochi passi azzerò la distanza fra i nostri corpi e afferrò uno dei miei ricci color rame, per poi spostarmelo dietro l'orecchio.
«C'è un fottutissimo taxi che si ferma?!» sbraitò Harry, cercando con una mano di coprire la scucitura dei pantaloni con il giubbotto e con l'altra di attirare l'attenzione di una macchina. Quel genio, infatti, si era portato in Irlanda solo un paio di pantaloni.
Io e il moro scoppiammo a ridere, «Ti aspetto a casa.» sussurrò poi, afferrandosi il labbro inferiore fra i denti.
Annuii e cercai di reprimere l'istinto di saltargli addosso davanti a tutte quelle persone. Mi limitai a lasciargli un lieve bacio sulle labbra, per poi sfiorargli la guancia ruvida a causa del sottile strato di barba che gli era cresciuto durante il nostro breve, ma molto intenso, viaggio.
Un taxi finalmente si fermò davanti a Harry, che sospirò per poi sfoderare un sorriso all'autista che lo aiutò a caricare la valigia nel bagagliaio.
«A dopo.» sussurrai, per poi spingerlo gentilmente verso il veicolo.
Zayn mi sorrise e, pochi istanti dopo, salì sul taxi con Harry. Rimasta sola, mi voltai verso Niall e Astrid.
«Sicura?» le chiesi, accarezzando ancora la sua schiena. Lei annuì e io tirai fuori dalla tasca del mio cappotto il foglietto con il numero di Liam che per fortuna era rimasto lì dentro.
Digitai le cifre sul mio cellulare, presi un respiro profondo e lo portai all'orecchio.
Squillò un paio di volte, «Pronto?» lo psicologo rispose in tono allegro.
«Devi venire subito in aeroporto.» non mi soffermai nemmeno a salutarlo, perché la questione era abbastanza urgente.
Lo sentii trattenere il respiro, «Ti senti male?» la preoccupazione nella sua voce mi avrebbe fatto sorridere dolcemente, se solo fosse stata un'altra situazione.
«È urgente.» conclusi, prima di premere il tasto rosso e sorridere ad Astrid. Niall la strinse di più al suo corpo e aspettammo impazientemente l'arrivo di Liam.
Dopo una ventina di minuti, intravidi un ragazzo attraversare la strada velocemente, facendo suonare decine di clacson. Riconobbi la chioma e lo sguardo dolce di Liam, in quel momento corrucciato in un'espressione di ansia, e il ragazzo riuscì stranamente a scorgermi in mezzo a tutta quella confusione, per poi avvicinarsi di corsa.
«Cos'è successo, Cecilia? E soprattutto che ci fai qui? Devi partire?» domandò, senza nemmeno prendere fiato fra una frase e l'altra e io capii che non aveva visto la ragazza o che, forse, non l'aveva riconosciuta. Era più probabile la prima opzione, considerando che io avevo capito chi fosse Astrid senza nemmeno conoscerla.
Indicai con un cenno della testa i due al mio fianco, per poi sorridere, vedendo lo sguardo di estremo stupore sul volto del ragazzo.
«Liam, questi sono mio fratello Niall e...»
«Astrid.» mormorò, prima di non esitare un solo istante ad abbracciarla.
La ragazza ricominciò a piangere, ma sapevo che erano lacrime di gioia, finalmente.
Sorrisi a mio fratello, che ricambiò riconoscente. Mi avvicinai alla strada e alzai la mano, facendo fermare subito un taxi.
Solo quell'idiota di Harry non ne era capace.
*****
Harry, ti vogliamo tutti bene ❤️ hahahhahahahhahahahhahah
Astrid e Liam si ritrovano dopo un casino di tempo grazie alla nostra Cecilia che, svolto il suo compito, si defila.
Sto capitolo è abbastanza una stronzata, ma il pensiero che mancano al massimo due capitoli (se non solo uno) mi prosciuga quel briciolo di originalità di cui ogni essere vivente è dotato. Persino un vegetale scriverebbe un capitolo migliore, lo so, ma sono depressa T.T pur di non abbandonare questa storia sono arrivata a pensare di scrivere dei missing moments con il punto di vista di Zayn o una fanfiction incentrata su Niall e Astrid, ma mi sono resa conto che faccio prima a non pensare se poi mi vengono certe idee stupide HAHHAHAHAHHAHAHAHHAHAHAHHAHAHAHHAHAHA capitemi.
Sappiate che vi amo troppo troppo troppo troppo troppo ❤️
P.s. sono così coccolosa che ho aggiornato ben tre, e dico TRE, volte in una settimana, ASSURDOOOOOOOO!
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Cioccolato al latte
Fanfiction«Come lo vuoi il cioccolato? Be', esiste anche con la menta, ma deve fare davvero schifo, come facciano a venderlo non mi è chiaro. Cioè, non mi fraintendere, se lo vuoi te lo prendo subito.» le parole uscirono una dietro l'altra senza interruzioni...