Capitolo 27

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«Oh, mio Dio.» mormorarono i Malik, ovviamente escluso Zayn, alla nostra grande rivelazione.

Un silenzio pieno di domande si fece spazio fra di noi e io mi chiesi cosa sarebbe successo di lì a poco, come avrebbero reagito. Ero pronta ad un rifiuto, essendo ormai stata abituata dalla vita alle brutte notizie, ma Zayn? Cosa avrebbe fatto il ragazzo se la sua famiglia non avesse accettato che, già a ventuno anni, sarebbe diventato padre? La paura di un possibile abbandono da parte sua raggiunse il mio cuore, facendomi provare un dolore intenso e insopportabile.

Incredibilmente, Trisha scoppiò a piangere, facendo rimanere sia me che suo figlio con il fiato sospeso. La donna trovò rifugio fra le braccia del marito, che la strinse con affetto.

«Diventerò nonna, Yaser, - mormorò con il viso sul suo petto, - finalmente.» concluse, alzando lo sguardo verso di lui e mostrando a tutti noi un sorriso carico di gioia.

Sospirai, rendendomi conto di aver trattenuto il respiro per un periodo di tempo interminabile, e Zayn mi attirò fra le sue braccia, senza esitare un attimo. Affondai la testa nell'incavo del suo collo e piansi. Piansi perché era da molto che non provavo una paura del genere, persino più grande di essere scoperta nel magazzino della libreria, e in quel preciso istante capii che non avevo mai provato una gioia più profonda del sapere che Zayn era al sicuro, che il rapporto con i suoi genitori non era stato compromesso.

«Ti amo tanto.» sussurrò il moro, in modo che solo io potessi sentirlo, come se fosse il nostro piccolo segreto. In realtà, la nostra più grande dimostrazione d'amore era la gravidanza che stavo portando avanti, nonostante tutte le difficoltà, e che tutti potevano vedere.

«Ti amo, Zayn.» mormorai. Sarebbe impossibile descrivere le sensazioni provate precisamente in quel momento, ma erano intense e... mi facevano sentire davvero bene.

Mi allontanai lentamente dal ragazzo e tornai a guardare il resto della famiglia Malik, che sarebbe diventata presto quella del mio bambino. La futura nonna ci guardava commossa, suo marito e Safaa erano sorridenti. Come avrebbe reagito, invece, mia mamma? Di certo non avevo intenzione di andare al suo matrimonio, come avevo già più volte ripetuto, ma avrei mai potuto negarle di sapere che ero incinta? Certo che no.

«Voglio preparare la cena con la mia futura nuora.» disse a un certo punto Trisha, facendomi arrossire. Abbassai lo sguardo, in imbarazzo, mentre Zayn mi strinse maggiormente al suo corpo.

Avvicinò le labbra al mio orecchio e mille brividi mi percorsero la schiena, «Potrei davvero prendere in considerazione l'idea di sposarti e renderti mia ancora, in tutti i modi possibili.» le farfalle invasero il mio stomaco e mi chiesi come il ragazzo fosse in grado di farmi provare sensazioni così... piacevoli.

Fino a mezz'ora prima mi aveva fatta sentire terribilmente inutile e come qualcosa da nascondere e di cui vergognarsi, insieme al bambino, ma potevo capirlo, in un certo senso. Diventare genitori non è una cosa da niente, soprattutto quando si è giovani e incerti di come potrebbe prenderla la proprio famiglia.

«Lasagne.» disse poi, rivolgendosi a sua madre e facendomi pensare di aver sognato tutte le sue parole su un nostro possibile matrimonio. Mi avvicinai alla porta della cucina, seguita da Trisha, e mi girai un attimo verso quel ragazzo meraviglioso. Mi rivolse un occhiolino e un sorriso estremamente dolce, «Mi appartieni, ricordalo.» riuscii a leggere sulle sue labbra. Non sapevo se mi avrebbe mai davvero sposata ma, in ogni caso, ero estremamente grata di averlo accanto. Con o senza una fede al dito.

Una volta in cucina, afferrai la teglia e la foderai con la carta da forno. Aprii lo sportello della credenza e tirai fuori le lasagne, pronta a cuocerle lievemente nella pentola.

«Dovete amarvi davvero tanto per aver deciso di fare un figlio, tu e Zayn. - commentò Trisha, con un sorriso sulle labbra tinte di rosso, - Non l'ho mai visto così preso da una ragazza.» concluse e io, se da un lato mi sentii lusingata dal fatto che pensasse una cosa del genere, dall'altro mi vergognai. Come avrei fatto a dirle che mi aveva messa incinta ad una festa? Nonostante sembrasse una donna molto dolce e comprensiva, di sicuro a nessuna mamma avrebbe fatto piacere sapere che il figlio se l'era spassata con la prima ragazza che si era ritrovato davanti.

Presi un respiro profondo, immergendo le lasagne nell'acqua salata e bollente, «Non ci conoscevamo davvero così bene, - precisai, evitando di entrare proprio nei minimi particolari, - ma...» mi interruppi, sorridendo al pensiero di ciò che provavo per Zayn.

La donna ridacchiò e io arrossii.

«Sono felice.» disse semplicemente, quando la porta, precedentemente socchiusa, si spalancò e mostrò la figura del moro. Si grattò il retro del collo, in imbarazzo per essere stato scoperto, e io lo guardai con le mani sui fianchi.

«Ci stavi spiando, per caso?» chiesi, inarcando un sopracciglio, mentre sua madre trattenne una risata per la scena.

«Io? Non mi permetterei mai, Cecilia.» alzò entrambe le mani, per discolparsi, e iniziò a correre, mentre io spalancai la bocca, in disapprovazione.

Lo inseguii per tutto l'appartamento, ridendo e divertendomi come una bambina. Poco dopo ci ritrovammo nella sua camera da letto e Zayn mi afferrò per i polsi, prima di guardarmi intensamente negli occhi. Con il battito del cuore accelerato, afferrai il labbro inferiore fra i denti, perdendomi nei suoi profondi occhi ambrati. Non fece passare molto tempo prima di premere le sue labbra sulle mie. Lasciò i miei polsi e passò a stringere i miei fianchi.

«Non hai idea di cosa ti farei se non ci fosse mia sorella Safaa nell'altra stanza.» mormorò, facendomi gemere a pochi millimetri dal suo viso.

«Ci sono i tuoi genitori, Malik.» commentai, con un sorrisetto, mentre lui strinse maggiormente il mio corpo.

«Loro non si sono preoccupati di me, quando hanno fatto Safaa.» scoppiai a ridere alle sue parole.

Per la prima volta, da qualche mese a quella parte, sentii di non aver bisogno di prendere la solita pastiglia prima di cena. Mi sentivo bene e senza alcuna preoccupazione per la mente. Niente, niente, avrebbe potuto rovinare quel momento. Mi bastava stare accanto a Zayn e sentire la sua mano spostarsi fino al rigonfiamento della mia pancia.

Alzò il maglione che avevo indossato per nascondere il bambino ai suoi genitori e accarezzò la mia pelle con tutta la sua dolcezza.

«Ti amo.» mormorò sulle mie labbra, chiudendo gli occhi, prima di baciarmi di nuovo, «Ti amo, ti amo, ti amo.» sussurrò ancora, facendomi scoppiare il cuore.

*****

There'll never be another one like my Ceciliaaaaa ❤️

Ieri mi sentivo particolarmente ispirata e ho riscritto il capitolo 27, rincarando la dose di zucchero.

Sappiate che vi adoro e che cercherò di aggiornare presto. Mi piacerebbe tornare come ai primi tempi, quando aggiornavo una volta al giorno ❤️ ma sarà impossibile, considerando la mole di lavoro che i prof danno in terza superiore HAHAHHAHAHAHHA spero almeno due volte a settimana, dai.

Sempre vostra, Morena aka @noahslake

Cioccolato al latteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora