Capitolo 22

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Guardai l'orologio della libreria per l'ennesima volta. Mancavano solo dieci minuti alla fine del mio turno ed ero in completa agitazione. Zayn avrebbe conosciuto Niall e mio fratello avrebbe scoperto che il padre di mio figlio era quel tizio sgarbato del chiosco che, per di più, non era nemmeno il mio fidanzato.

«Agitata?» chiese Harry, con un sorrisetto sul volto. Non era ancora offeso per la storia del nome, ma non mi aveva comunque detto con chi fosse stato l'appuntamento di quel giorno, anche se in realtà non avevo dubbi su chi potesse essere la ragazza 'misteriosa'.

«Agitata è un eufemismo. - sbuffai, indicando poi a un uomo il reparto dei grandi classici - Mi sento come un tacchino che sta per essere imbottito il giorno del ringraziamento in uno di quei telefilm americani che ti guardi.» borbottai, non provocando altro che la risata del mio migliore amico. Assurdo come potesse ridere in un momento del genere. Gli rivolsi un'occhiataccia e lui alzò le mani in segno di resa.

«Piuttosto, com'è andata con Scarlett l'altro giorno?» chiesi maliziosa, cambiando volutamente argomento e facendolo sussultare. Arrossì e io ridacchiai, avendo la conferma sul mio precedente dubbio.

«Chi ti dice che io sia uscito proprio con lei?» cercò di ricomporsi, ma i suoi tentativi risultarono inutili.

«Caro Styles, che razza di amica sarei se io non...» il suo sguardo mi interruppe. Mi voltai per seguirlo e trovai Zayn fuori dalla vetrata della libreria, in tutto il suo splendore. Indossava dei jeans chiari a vita bassa e una felpa verde coperta dalla sua giacca di pelle. Il sorriso sul suo viso mi fece trattenere il respiro.

«Vai, il tuo Zayn ti sta aspettando.» il tono malizioso di Harry mi fece roteare gli occhi. Non riusciva mai ad essere serio.

Lo salutai con un bacio sulla guancia e uscii di fretta dalla libreria, dopo aver indossato il giubbotto.

«Ehi. - premette le labbra sulla mia guancia, a pochi millimetri dalle mie, e avvampai - Scusa se sono in ritardo, ma mi hanno trattenuto in officina.» alzò scherzosamente gli occhi al cielo e io scossi la testa, come per dirgli di non preoccuparsi. Zayn non nominava spesso l'officina in cui lavorava come meccanico, sapevo solo che non era il lavoro che avrebbe voluto fare e che era l'unico modo per arrivare a fine mese senza chiedere aiuto ai suoi genitori. In quel momento mi sentii fortunata perché, nonostante quel lavoro me l'avesse trovato Harry per necessità più che per altro, era ciò che avevo sempre sognato di fare sin da bambina: stare circondata dai libri, ma allo stesso tempo dalle persone.

Mi attirò a sé, circondandomi la vita con il braccio e appoggiando la mano sul rigonfiamento del mio ventre.

«Allora, mamma, dove ci dobbiamo incontrare con Niall?» sussurrò nel mio orecchio, facendomi sorridere per come mi aveva chiamata.

«Al chiosco di gelati. - risposi, per poi ridacchiare - Credo sia l'unico posto che Niall conosca.» commentai, ripensando al nostro primo incontro a Londra e al secondo.

In pochi minuti arrivammo davanti al chiosco e Niall, seduto ad un tavolino, si alzò non appena mi vide per venirci incontro. Mi strinse fra le sue braccia, allontanandomi da quelle di Zayn, facendolo quasi sbuffare. 'Quasi' perché era pur sempre mio fratello.

«Come stanno Niall Junior e la sua bellissima mamma?» mi accarezzò la guancia e io lasciai sfuggire dalle mie labbra una risata.

Niall Junior? Per quale oscuro motivo volevano tutti che mio figlio si chiamasse come loro?

«Niall Junior Malik non suona molto bene.» commentò il moro, circondandomi nuovamente la vita.

Mio fratello rivolse i suoi occhi azzurri a Zayn e uno strano luccichio li attraversò. Probabilmente si era appena reso conto di chi avesse davanti.

Le sue labbra si aprirono in un sorriso sincero e io lottai con me stessa per trattenere un sospiro di sollievo «Io sono Niall e tu devi essere...» lo incitò a presentarsi, allungando la mano verso Zayn, che la strinse velocemente.

«Zayn, il padre del piccolo o piccola Malik e il suo fidanzato.» ricambiò il sorriso e io lo guardai, confusa. Fidanzato? Per quale motivo lo aveva detto?

Il moro ignorò la mia occhiata, mentre Niall annuì, senza che quel sorriso abbandonasse le sue labbra.

Ci sedemmo al tavolino, precedentemente occupato da mio fratello, e Zayn ci lasciò soli per ordinare i gelati.

«Questo... Zayn? - annuii e lui continuò - Ecco, Zayn mi sta simpatico. Sembra un tipo a posto.» commentò compiaciuto e io alzai un sopracciglio.

Si erano solo presentati e Zayn la volta precedente lo aveva praticamente traumatizzato con la notizia della mia gravidanza. Con quale criterio diceva quelle parole? Forse per non ferirmi o per non remare contro a quelli che credeva fossero i nostri piani per il futuro. Che tutti avrebbero creduto lo fossero, anzi, dato che dalla presentazione di Zayn sembrava che fossimo fidanzati. In realtà eravamo solo attratti l'uno dall'altra, come lui aveva ammesso la sera precedente.

«Sai, anche io mi sono fidanzato.» una luce, a cui non ero più abituata, illuminò i suoi occhi. Questa ragazza doveva davvero piacergli.

«Davvero? Come si chiama?» chiesi subito, per nascondere la delusione dell'averlo saputo in quel modo e mostrando solo la mia enorme curiosità.

«Astrid.» rispose, sorridendo, con lo sguardo a fissare un punto indefinito.

Era bello vedere finalmente mio fratello felice, dopo quel terribile periodo che avevamo passato.

«Avete intenzioni serie?» chiesi, appoggiando i gomiti sul tavolino e reggendo la testa con le mani.

Ridacchiò «Be', non come te e Zayn, - arrossii a quelle parole, pensando automaticamente ad un futuro con lui, per quanto fosse assurdo - ma credo di... amarla. Te la presenterò al matrimonio di mamma e Robert, che non vedono l'ora di vederti. Chissà come saranno felici di sapere che sei incinta.» mi irrigidii a quelle parole e distolsi lo sguardo dal suo viso. Non sarei andata a quel matrimonio.

In quel momento, per mia fortuna, tornò Zayn con in mano tre coppette gelato e, dal suo sguardo, capii che aveva sentito la parte di conversazione fra me e mio fratello sul matrimonio di mia madre.

«Spero ti piaccia il gelato al pistacchio.»

Niall sorrise «Certo, io mangio tutto, - ridacchiai, ripensando alla sua passione per il cibo - a differenza di qualcuno. Odi ancora il cioccolato al latte?» chiese, guardando il mio gelato ai gusti stracciatella, cioccolato bianco e fondente, gli stessi del primo gelato mangiato con il moro.

Afferrai il labbro inferiore fra i denti, quando il mio sguardo finì involontariamente su Zayn. I suoi occhi profondi fissi nei miei mi fecero arrossire «Ho iniziato ad apprezzarlo. Credo... credo di essere sulla strada giusta per amarlo.» risposi, sapendo che le mie parole non erano rivolte proprio al cioccolato. Zayn sorrise compiaciuto e Niall tossì per nascondere una risata.

Con la sua solita eleganza e delicatezza, si rovesciò la coppetta di gelato sui jeans «Merda. Vado a prendere dei fazzoletti.» si allontanò, borbottando qualcosa a proposito dei suoi pantaloni nuovi e io portai il cucchiaino colmo alle labbra.

«Mi spieghi per quale dannato motivo hai detto a Niall di essere il mio ragazzo?» forzai un tono freddo per distogliere l'attenzione dalla mia patetica dichiarazione d'amore, se così poteva essere chiamata, sapendo che Zayn avrebbe ripreso quel discorso.

«Piccola, ci siamo baciati tre volte e...» lo interruppi.

«Due.» precisai e lui sorrise soddisfatto.

«Oh, ma davvero? Allora bisogna rimediare.» le sue labbra furono sulle mie prima che me ne rendessi conto e mi sentii stupida. O forse ero contenta di essere caduta nella sua trappola.

«Dicevo, - riprese, staccandosi dalle mie labbra - ci siamo baciati tre volte, viviamo sotto lo stesso tetto, abbiamo dormito insieme e sei incinta di mio figlio. Fidati, mi appartieni più di quanto tu creda.» concluse, quando una serie di innumerevoli brividi mi percorse la schiena.

Cioccolato al latteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora