Cap.33

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È domenica,e come sempre devo alzarmi presto. Oggi,più degli altri giorni,ho molte cose da fare. Dovrei studiare,andare da Cameron poi dovrei comprare qualcosa per Angela visto che è incinta. Magari dei giocattoli per bambini,devo decidere al più presto.
Prima di fare tutte queste cosa,mi alzo dal divano e vado a farmi una bella doccia.

Prendo i panni per uscire e l'intimo,poi entro in bagno.
Apro l'acqua e entro nella doccia. Dopo qualche decina di minuti,chiudo l'acqua e indosso l'accappatoio.
Mi asciugo e mi vesto. Mi lavo i denti,poi mi lego i capelli in una treccia.
Metto le scarpe,recupero la borsa e scendo le scale.

«Mamma,io esco»,entro in cucina.
Lei alza lo sguardo su di me e annuisce.
«Avvisami quando torni»,mi dice.
«Certo»,sorrido poi esco di casa.
Prendo la macchina e parto. Ebbene si,sono riuscita a prendere la patente,dopo molto tempo.
Vado in centro e cerco un negozio per bambini. Dovrei farmi consigliare qualcosa.

Entro nel primo negozio che vedo e mi guardo intorno. Ci sono molti vestitini carini sia per maschi,che per femmine,
Mi si avvicina una ragazza e mi chiede se mi serve aiuto.
«Dovrei regalare qualcosa a una mia amica,avevo pensato qualche giocattolo o un pupazzetto»,le dico.

Mi mostra qualche pupazzetto. Poi ne vedo uno che attira subito la mia attenzione. È un orsacchiotto marroncino con una scarpa attorno al collo di colore giallo. Era simile a quello che aveva Angela da piccola. Lo portava sempre con se,anche quando veniva a casa mia e giocavamo tutto il pomeriggio.

Lo prendo. «Prendo questo»
La ragazza sorride e mi fa pagare. Ringrazio ed esco dal negozio.
Spero le piaccia.
Quando esco mi guardo intorno e mi ritrovo Ronald a pochi metri da me.
Deglutisco a fatica. Volto lo sguardo e cammino verso la macchina,come se non fosse successo nulla.

«Jasmine! Aspetta!»,mi sento dire da dietro.
«Cosa vuoi?»,gli chiedo non smettendo camminare.
«Aspetti?»,mi chiede toccandomi la spalla e a sua volta mi ferma.
Mi giro impassibile.
«Si,che tu ne vada»,gli dico scrollandomi la sua mano.
«Sono serio,Jas»,mi dice guardandomi dritto negli occhi.

«Non è per me,ora vattene non voglio vederti»,apro la portiera dell'auto ed entro.
«Ci rivedremo,Jasmine»,mi dice lui prima di girarsi e camminare via.
Sospiro. Quelle parole non mi rassicurano per niente. Mi dimentico all'istante quelle parole e faccio partire l'auto diretta verso la casa di Cam.

Qualche minuto dopo,parcheggio l'auto davanti casa sua e scendo. Busso alla porta e aspetto che mi venga ad aprire.
«Sei arrivata presto,come mai?»,mi chiede lui appena mi vede.
«Ma si! Ciao anche a te Cameron,sto molto bene,grazie»,gli dico entrando.
Lui mi ferma un braccio facendomi girare verso di lui e mi sorride.
«Scusami»,mi dice per po darmi un bacio a stampo sulle labbra.

Sorrido guardandolo. «Perdonato»
«Che hai fatto fino ad adesso?»,gli chiedo andando in cucina.
«Palestra»,mi dice sedendosi su una sedia.
«Bello»
«Non sembri tanto entusiasta,che è successo?»,mi chiede.

Sospiro e mi giro verso di lui.
«Sono andata in centro per prendere qualcosa ad Angela e l'ho visto»

Il baby sitter di mia sorella||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora