Cap.49

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Cameron pov's

L'avevo fatto. Avevo detto che non amavo più Jasmine. Quello schiaffo che mi diede subito dopo mi fece capire che avevo fatto una cazzata. Un'enorme cazzata. L'avevo lasciata per far comodo a Maya,la stessa ragazza che mi ha spezzato il cuore.
Rimasi seduto,non mi alzai,non feci niente.

Sarei potuto andare dietro di lei e rincorrerla,per poi spiegarle tutto quanto. Che l'avevo fatto per lei,solo per lei. Sarei diventato lo scemo di turno. Non avevo la forza di correrle dietro. Non ci riuscivo anche se avessi voluto.
Tutti nel ristorante si erano girati verso di me,facendo scaturire in me la rabbia. Non sono un tipo che si arrabbia facilmente.

«Che avete da guardare?»,urlai e tutti ritornarono a guardare nel loro piatto.
Poso il tovagliolo sul tavolo e mi alzo bruscamente per poi uscire dal ristorante.
Avevo lasciato andare via l'amore della mia vita. Ed era accaduto per colpa di una stronza come Maya.

Non gliel'avrei mai perdonato,mai. Dovevo risolvere tutto,dovevo aggiustare le cose. Sali in macchina e andai a casa di Jasmine. Ad aprirmi la porta fu Lory,sua sorella.
«Hey Cameron,tutto bene?»,mi chiede lei stropicciandosi gli occhi.
«Sei da sola a casa?»,le chiedo.
Scuote la testa. «C'è mia nonna,ma sta dormendo»,mi dice.

«Ti serve qualcosa?»,mi chiede.
«Jasmine ha dimenticato una cosa in camera sua sul letto,posso andare a controllare?»,le chiedo.
Lei annuisce e mi lascia entrare. Non è qui,ne sono certo. Ma dove potrebbe essere? Vado verso la sua camera,per reggere il gioco della bugia,dopo qualche minuto scendo giù. Ringrazio Lory ed esco fuori.

Appena entro in macchina appoggio le mani sul manubrio e lo stringo. Gli occhi iniziano a lacrimare,mentre mi mordo il labbro. Sono stato un cretino. Non dovevo. Sono stato un fifone. Dovevo proteggerla. Ho pensato solo a me.
Non hai pensato solo a te,penso. È la parte di me ottimista. Ma non è vero. L'ho fatto senza pensare a come si sarebbe potuta sentire lei. Non l'ho fatto. E mi sento male per questo.

Passo tutta la notte a cercarla,da Angela,sulla spiaggia perfino nella biblioteca della scuola. Ma non l'ho trovata. Alla fine mi arrendo,ritorno a casa peggio di sempre. Poso le chiavi della macchina e mi tolgo la giacca e le scarpe. Entro in bagno e mi sciacquo la faccia,poi alzo la testa verso lo specchio appoggiando entrambe la mani sul lavandino.

I sensi di colpa iniziano a divorarmi e inizio a piangere. Chi l'avrebbe mai detto che un ragazzo come Cameron Dallas,possa piangere per una ragazza?
Per una ragazza che ama più della sua stessa vita?

Il baby sitter di mia sorella||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora