Cap.48

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Lei era proprio di fronte a me,accanto a Cameron. Non riuscivo a crederci e quasi non volevo.
Perchè era qui? Perchè doveva rovinarci i momento più belli? Perchè?
Speravo fosse solo un incubo.
«Beh? Non si saluta?»,ci chiese.
Evidentemente entrambi eravamo troppo scoccati per parlare.

Vidi Cameron stringere le sue mani in due pugni. Poi spostai lo sguardo dalle sue mani ai suoi occhi. Fissava il vuoto,come se stesse pensando a qualcosa.
«Cosa vuoi Maya?»,era lui a parlare ma non si mosse di un millimetro.
«Beh sono venuta a cena qui e vi ho visto,mi sono chiesta "non passo a salutarli?". Ed eccomi qui»,sorride lei.

Vorrei tanto tirarle quelle quattro extension che ha sulla testa. Mi fa bruciare dentro il fatto che lei se la spassi,mentre noi no. Mi fa rabbia.
«Sai che non sei la benvenuta,vero?»,le chiedo guardandola negli occhi.
«Questo non è bello da dire,lo sai,Jasmine?»,mi chiede mettendosi una mano sul petto,per sembrare offesa.

Ma sinceramente non mi interessa.
«Se non ti dispiace Maya,vorremmo che te ne andassi. Come ha detto Jasmine non sei la benvenuta,come dobbiamo dirtelo?»,le chiede Cameron.
Maya si siede in mezzo a noi e appoggia entrambe le mani sul tavolo. Sta volta è seria,fa quasi paura. Ma di certo non glielo lascerò vedere.

Inizia a ridere e io spalanco gli occhi.
«Come siamo simpatici sta sera,eh?»,fa lei.
«Beh sono passata qui per avvisare Cameron»,e sta volta sposta il suo sguardo freddo su Cameron.
La mia mente cerca di elaborare quello che Maya ha appena detto.
«Di cosa?»,mi intrometto io.
Maya ridacchia nel guardare lo sguardo di Cameron. Potrei descrivere il suo sguardo come perso. Vorrei poter sapere a cosa sta pensando ora,ma non posso.

«Non gliel'hai detto?»,chiede Maya a Cameron.
Lui sembra essersi risvegliato dal suo stato di trance e mi guarda. Ora non riesco a descrivere il suo sguardo. È strano,non sembra lui.
«Oh bene,credo che voi sta sera avrete molto di cui parlare,sarà meglio che io vada»,dice Maya alzandosi dalla sedia e prima di andarsene via, lascia un bacio sulla guancia a Cameron,sotto il mio sguardo attento.

La guardò andarsene via con la bocca aperta dalla sorpresa. Poi lo guardo.
«Mi spieghi di cosa stavate parlando,Cameron?»,gli chiedo.
Alza lo sguardo verso il mio e si morde il labbro inferiore.
Sospira e poi inizia a parlare.
«C'è un motivo per cui ho voluto fare questa cena»,mi dice iniziando.
Io lo ascolto senza parlare.

«E c'è un motivo per cui sono così strano sta sera»,mi dice.
Chiude gli occhi e deglutisce. «È da un po' che ci penso e credo di non amarti più come prima»,continua.
Li il mio cuore si spezza,come un bicchiere di vetro che cade per terra. Il mio cuore è stato spezzato dalla persona di cui sapevo di potermi fidare,o almeno credevo,fino ad ora.
Sento le lacrime uscire dagli occhi,non le fermo e non le asciugo. Le lascio correre.
Poi,senza neanche pensarci troppo,la mia mano colpisce la guancia di Cameron,lasciandolo spiazzato.

Ora come non mai vorrei solo andarmene,in qualsiasi posto,ma non a casa di Cameron e neanche a casa mia. Lontano da lui

Il baby sitter di mia sorella||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora