Stai camminando verso casa, di ritorno da una lunga giornata faticosa. Tutto ciò che desideri è sdraiarti sul divano a guardare un film, magari mangiando delle patatine o dei pop corn. D'un tratto inizi a sentirti un po' debole, come se avessi fatto uno sforzo davvero enorme. Ti gira anche la testa. "È stata una giornata pesante", ti dici. "Non vedo l'ora di arrivare a casa."
Quando finalmente vedi la porta a te familiare ti riempi di sollievo: la testa non ha smesso di girarti e senti un lieve senso di nausea, ma almeno sei a casa, puoi riposarti e, se necessario, prendere qualcosa per star meglio.
Infilare la chiave nella serratura ti richiede qualche minuto: ti senti così intorpiditə che ti sembra di aver bevuto troppo. Ad ogni modo, riesci a entrare, e subito ti liberi del cappotto e delle scarpe. Hai un capogiro, ma appoggiandoti alle pareti riesci a raggiungere il divano e a gettartici sopra a peso morto. Resti così per un po', a occhi chiusi, cercando di concentrarti sulla respirazione. Ti senti un po' meglio, quindi allunghi una mano per prendere il telecomando della TV. Appena i tuoi occhi si posano sullo schermo illuminato senti una fitta alla testa, e sei costrettə a chiuderli.
Dopo qualche secondo inizi a sentire una strana sensazione. Provi a girarti su un fianco, ma il tuo corpo non ti sostiene. Anche un movimento piccolo come quello ti sembra uno sforzo immane, perciò desisti, la testa sempre più dolorante. Se apri gli occhi, la vista è completamente appannata e il tuo campo visivo si riduce a pochi centimetri. Le palpebre sono pesanti, molto pesanti, troppo.
Mentre gli occhi ti si chiudono e le forze paiono abbandonarti, senti in sottofondo la sigla del notiziario. Sebbene intorpiditə riesci a cogliere qualche frase: "Dalle indagini è emerso che il serial killer, un uomo di mezza età, si aggira travestito da anziana regalando caramelle avvelenate ai passanti. Non è chiaro se le vittime siano scelte secondo un criterio o meno, ma..."
Mentre il notiziario continua, hai la sensazione di non riuscire a respirare. I pensieri sono confusi, non hai più alcuna percezione di ciò che ti circonda. Riesci solo a formulare un unico, ultimo pensiero: "Forse non avrei dovuto accettare quella caramella dalla vecchietta del parco."
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Writober 2019
Short StoryAvete presente l'Inktober? Ecco, questo è simile: al posto di disegni ci sono racconti più o meno brevi, la cui tematica varia ogni giorno del mese. Vediamo quanto ci metto prima di fallire miseramente :)