Giorno 10: trofeo

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"Cos'è questo?" chiese Charlie, indicando un oggetto nero dalla forma squadrata.
"Quella, mio caro amico, è una scatola."
L'occhiataccia che Jennifer si beccò dall'amico fu alquanto comica.
Ridacchiando, la donna si alzò dal divano e si diresse verso la scatola. Aprendola, essa rivelò il proprio contenuto: una sigaretta perfettamente intatta.
Charlie era allibito.
"Tu fumi?"
Jennifer richiuse la scatola e la ripose al suo posto, poi si voltò verso l'amico.
"Charlie", disse. "Credi davvero che terrei una sigaretta in una scatola da scarpe, se fumassi? Una singola sigaretta, isolata dal pacchetto?"
"Sì...?" rispose titubante l'uomo, per poi correggersi a un'occhiata diffidente dell'amica.
"La tengo come promemoria. Sono ormai 6 anni che non fumo più, e la mia salute non ha fatto che migliorare da allora.
Smettere è stato difficile, dopo un'adolescenza passata a fumare, sai, per ribellarsi alle regole."
Charlie soppesò un po' le parole che aveva appena sentito.
"E cosa ti ha spinto a smettere?"
"C'era una donna che comprava le sigarette dove le prendevo io, a volte le prendeva anche per me. Non avevamo legato molto, ma ogni tanto fumavamo una sigaretta insieme chiacchierando del più e del meno. Un giorno smise di venire, e non tornò più. Andai al suo funerale, e fu lì che mi accorsi che, continuando su quella strada, la volta dopo sarebbe potuto toccare a me. È questo che mi ha motivato a smettere."
Fece una breve pausa.
"La sigaretta che hai visto prima non è solo una sigaretta: è un trofeo. Ho combattuto contro un avversario molto forte, ma il contenuto di quella scatola significa che ho vinto io."

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