Era notte fonda quando Cassandra fu svegliata dal rumore di un vetro che andava in frantumi. Qualcuno si era introdotto in casa sua, ne sentiva i passi al piano di sotto. Immobile, nel letto, la donna iniziò a vagliare mentalmente ogni soluzione: la cosa più simile a un'arma che avesse in camera era una penna, piuttosto dannosa se infilata in un occhio ma non particolarmente efficace contro un aggressore; i coltelli erano in cucina, la mazza da baseball che aveva fin da piccola era in garage. Nascondere tutto ciò che un ladro avrebbe potuto rubare era impossibile, rintanarsi nell'armadio sperando di non essere vista era poco pratico (e la probabilità di restare celata era davvero bassa, oltretutto).
Prese il cellulare e chiamò la polizia, spiegando all'agente la propria situazione a voce bassa ma ferma. Tuttavia, nessuna volante sarebbe stata così rapida: doveva trovare un modo di difendersi per il tempo necessario ai soccorritori per giungere in suo aiuto.
"In quanti modi si può temporaneamente stendere una persona?" si chiese. Un pugno ben assestato con la giusta potenza? No, si disse, non aveva la forza necessaria. Far battere la testa all'aggressore? "Sì, ma contro cosa?"
Si alzò dal letto, mentre al piano di sotto sentiva l'intruso aggirarsi, i suoi passi come il ticchettio dell'orologio che segna il tempo che separa un condannato a morte dalla propria esecuzione. Guardandosi intorno, le venne un'illuminazione: il cuscino! Poteva soffocare il ladro con il cuscino; non era abbastanza forte da ucciderlo, ma forse avrebbe potuto fargli perdere conoscenza. Tuttavia, per farlo doveva coglierlo di sorpresa.
Cassandra prese il cuscino e, per precauzione, mise la penna in una tasca del pigiama - "non si sa mai", si disse -, poi si diresse con circospezione verso le scale. La luce della luna che entrava dalla finestra infranta illuminava debolmente il salotto. Dalla sua posizione sulle scale poteva vedere l'intruso di spalle, intento a frugare nei cassetti di un mobile: era un uomo alto, non particolarmente muscoloso e con un cappuccio calato in testa. Non trovando molto si sarebbe senz'altro diretto verso le scale, si disse la donna. Doveva intercettarlo lì.
Coi nervi tesi come corde di violino, Cassandra attese per un minuto intero prima che il ladro cessasse di frugare all'interno del mobile e si decidesse a dirigersi verso le scale. La donna, il cuscino stretto tra le mani, lo aspettava immersa nel buio, all'inizio della scala; la poca luce le permetteva di scorgere vagamente i movimenti dell'uomo, che non era invece in grado di vedere lei.
Il ladro mise un piede sul primo scalino, poi sul secondo, avanzando lentamente; non sospettava minimamente che qualcuno fosse lì, pronto ad aggredirlo.
Quando egli si trovò a un paio di scalini di distanza da Cassandra, la donna attaccò. Mettendo in pratica i due anni di arti marziali che aveva fatto al liceo, si slanciò con tutto il proprio peso contro all'uomo, il cuscino proteso in avanti, costringendo l'aggressore contro il muro. L'assalto colse di sorpresa il ladro, che, tentando di sfuggire, arretrò; il suo piede non trovò l'appoggio dello scalino, e l'uomo si ritrovò a cader giù per le scale, mentre Cassandra lo guardava, il battito accelerato per lo spavento e l'adrenalina. Tremando un po', la donna si diresse verso l'interruttore e accese la luce: in questo modo fu in grado di vedere l'aggressore riverso a terra in una posizione scomposta, una piccola ferita su una tempia e gli occhi chiusi. Cassandra si fece coraggio e scese lentamente al piano di sotto, uno scalino per volta, brandendo il cuscino come se fosse un'arma. L'intruso pareva aver perso conoscenza, ma respirava.
La donna trascorse i cinque minuti successivi nell'ingresso, in un punto che le permetteva di tener d'occhio sia le scale che la porta. Quando sentì le sirene della polizia, un sorriso le illuminò il volto: era riuscita a difendersi e a impedire che qualcosa le venisse sottratto, usando solo un cuscino. Poteva ritenersi più che soddisfatta.
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Writober 2019
Historia CortaAvete presente l'Inktober? Ecco, questo è simile: al posto di disegni ci sono racconti più o meno brevi, la cui tematica varia ogni giorno del mese. Vediamo quanto ci metto prima di fallire miseramente :)