Un noioso pomeriggio autunnale era iniziato da circa mezz'ora, quando i radar segnalarono un'intrusione all'interno dell'atmosfera del pianeta. Un oggetto non identificato si stava avvicinando alla superficie rocciosa, decelerando lentamente a causa dell'attrito. Dar e Gillis, che al momento stavano osservando i monitor, mandarono subito due droni da ricognizione. Dopo pochi minuti le prime immagini furono disponibili, e i due restarono stupiti da ciò che si parava davanti ai loro occhi: una piccola navicella grigia, di forma trapezoidale, solcava i cieli altrimenti limpidi di Naar, pianeta che, per la propria posizione defilata, non era mai visitato da nessuno.
Subito fu diramata un'allerta arancione, sufficiente a mobilitare le autorità ma non a seminare il panico tra i civili: benché tutti si comportassero con la massima cautela, non c'era motivo per diffidare degli intrusi che, nel frattempo, stavano scendendo verso terra. In quel luogo si era già radunato un capannello di persone, strettamente sorvegliato da militari; a breve sarebbe arrivata una piccola ambasciata, era una questione di minuti.
Non appena la navicella toccò terra, la folla rimase col fiato sospeso. In un silenzio surreale, rotto solamente dai rumori provenienti dal motore che stava spegnendosi, il portellone si aprì, rivelando il ventre scuro del velivolo. Sulla porta c'erano due figure dall'aspetto curioso. I giornalisti di Naar non facevano che scattare foto, mentre la popolazione osservava la scena in preda allo stupore: non capitava spesso di vedere dei Terrestri, eccetto che nei libri scolastici. Le due persone in questione erano bipedi e di aspetto simile ai Naariani, eccetto per alcuni dettagli che non passavano certo inosservati: la pelle non era verde, neanche di una lontana sfumatura, ma di un rosa particolarmente chiaro, tendente al bianco; gli occhi, azzurri, erano solamente due, mentre al posto dei due semplici fori che avevano i Naariani c'era un'escrescenza con due narici. I due soggetti, tra loro molto simili, parevano di sesso femminile, anche se non potevano esser fatte distinzioni precise: d'altronde, su Naar, l'identità di genere non era rigidamente binaria, come accadeva in altre parti dell'universo.
Schiaritosi la voce, l'Ambasciatore Val Dirîi esordì con queste parole: "I nostri radar hanno captato la vostra navicella mentre si introduceva nell'atmosfera di Naar: siete forse venuti in guerra, Terrestri, o in pace?"
"In pace, signore" disse una delle due intruse, un tremolio nella voce.
"Siamo fuggite dal nostro pianeta", continuò l'altra, "poiché ormai non c'era più niente per noi. Siamo qui per chiedere asilo."
La tensione, che fino ad allora era tale da poter essere tagliata con un coltello, calò rapidamente. I Naariani erano un popolo notoriamente accogliente, benché fosse anche dotato di un efficente esercito, usato esclusivamente per scopi difensivi.
"Diteci di più" le esortò l'Ambasciatore.
Quella che aveva parlato per seconda prese la parola: "Mi chiamo Shirley e questa è mia sorella Edith. Siamo nate sulla Terra, ma il pianeta non era più il luogo ospitale che i miei nonni ricordavano. Guerre, odio e inquinamento hanno portato il mondo sull'orlo del declino: l'unica possibilità che ci era rimasta, dopo la morte della nostra famiglia, era tentare di andare il più lontano possibile, in un posto dove la diversità è accolta e compresa. Siamo venute qui, su Naar, poiché abbiamo appreso che il vostro è un popolo ospitale e generoso, e tutto ciò che chiediamo adesso è di poter vivere qui permanentemente."
"Su questo pianeta vige una regola fondamentale: rispettare gli altri per esser rispettati da loro" disse l'Ambasciatore. "Non vedo perché questa regola non debba valere ora, quando due persone hanno bisogno del nostro aiuto."
La folla accolse le parole di Val Dirîi con grida di giubilo. Mentre le due terrestri venivano scortate verso la città, l'Ambasciatore si fermò a riflettere, osservando la navicella delle due ospiti; era assai fiero del popolo che rappresentava, fatto di persone che ponevano il rispetto alla base di tutto.
Se solo fosse comune ovunque...

STAI LEGGENDO
Writober 2019
Short StoryAvete presente l'Inktober? Ecco, questo è simile: al posto di disegni ci sono racconti più o meno brevi, la cui tematica varia ogni giorno del mese. Vediamo quanto ci metto prima di fallire miseramente :)