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 "Ehi, tesoro quanto vuoi per un cesto di mele?" Chiese San, allungando una mano per giocare con una ciocca di capelli neri della ragazza e sfoggiando un sorriso smagliante. Lei arrossì e balbettò la risposta, senza accorgersi dell'altra mano che furtivamente prendeva le mele e le infilava nella borsa che il ragazzo teneva ai fianchi.

"C-Ci-Cinque..."

"Cinque?" Disse, mantenendo un tono dolce e innocente. "Ti andrebbe bene tre? Sono mortificato, ma credo di non avere denaro a sufficienza." Si chinò verso di lei, osservandola da sotto la frangia di capelli biondo chiaro.

"S-si. Nessun problema." Arrossì nuovamente la ragazza, e preparò una borsa piena di mele mentre San le porgeva le monete.

Lui le fece l'occhiolino prima di girarsi e perdersi nella folla.

Era stato troppo facile. Tirò fuori una mela e la addentò, facendo l'occhiolino ad un'altra ragazza che gli passò a fianco, e ne approfittò per infilare una mano nella borsetta di lei e fregarle il portafoglio.

Tutto ciò era un semplice gioco per lui. Testava i suoi limiti per vedere quanto si sarebbe potuto spingere oltre prima di essere beccato. Quel giorno il suo bottino consisteva in cinque portafogli, tre bracciali, e tutte quelle mele in più e non era nemmeno passato mezzogiorno.

Si spostava di città in città, evitando qualsiasi lupo di cui percepisse la presenza nelle vicinanze, e godendosi la sua libertà. Anche se aveva rubato una discreta somma di denaro, tentava comunque sempre di non usarla se poteva, oppure cercava di contrattare per riuscire ad ottenere ciò che voleva ad un prezzo più basso.

Mentre cercava la sua vittima successiva, sentì i capelli sul retro del collo rizzarsi. Iniziò a guardarsi attorno freneticamente. C'era un altro alpha nella zona. Non si sentiva in vena di averci a che fare, così alzò i tacchi e si diresse fuori dal mercato.

L'alpha si fece più vicino, allora San si nascose dietro una bancarella e continuò a scrutare lo spazio attorno a sé.

Eccolo. Lo vide, ma l'alpha non sembrò nemmeno avvertire la sua presenza...

Camminava attraverso le bancherelle del mercato, tenendo per mano un beta che osservava ogni suo passo. Si muovevano in sincrono, come se si conoscessero da anni. Entrambi avevano delle facce gentili e sembravano a proprio agio tra gli umani.

L'alpha baciò la fronte del beta, sorridendo quando questi gli si strofinò contro il collo.

San piegò la testa ed emise un breve gemito osservando quelle interazioni. Agli occhi di qualsiasi umano sarebbero apparse come semplici scambi tra innamorati, ma San sapeva che il beta stava fiutando un marchio.

Il suo lupo fremette con lui, un'improvvisa sensazione di solitudine gli invase tutto il corpo. Si sgridò immediatamente per aver provato una cosa del genere e si girò per andarsene.

Era pronto a farlo poi, però, il suo lupo percepì qualcos'altro. Si raddrizzò e si voltò, il battito del cuore accelerato.

Non poteva essere vero... Doveva essersi sbagliato. Non esistevano più. Non potevano.

Si stavano dirigendo proprio verso la coppia.

San sentì il suo lupo bramare dal desiderio di essere lasciato libero, dovette forzarlo di nuovo dentro di sé. Guardò numerose figure incappucciate farsi strada tra la gente dirette verso la coppia ancora ignara.

Ringhiando, San prese una delle sue mele e la lanciò verso un sacco di farina con tutta la forza che riuscì a metterci. Grazie alla forza del suo lupo il sacco si squarciò creando una nuvola bianca sulla gente. Qualche persona sussultò, e in molti cominciarono a tossire.

San si lanciò in avanti e afferrò la prima mano che riuscì a trovare. Si accorse ben presto che era quella del beta e che sarebbe stato in grossi guai più tardi, ma almeno era sicuro che l'alpha l'avrebbe seguito.

"Ehi!" Gridò il beta, tentando di liberarsi dalla presa.

"Non farlo." Gli ordinò San, tirandolo con più forza.

Il beta piagnucolò, ma lo seguì. San poteva percepire anche l'alpha seguirli, ed era decisamente furioso.

Grazie alla confusione provocata dalla farina, riuscirono ad allontanarsi dal mercato. San non si fermò fino a quando non furono molto al di fuori dei confini della città.

"Ti dispiacerebbe spiegarmi cosa sta succedendo?" Chiese il beta, guardandolo con occhi spalancati. San portò un dito alle labbra e guardò verso il basso. Le sue orecchie e il naso ancora si sforzavano di percepire tracce di ciò da cui erano fuggiti.

"EHI. Togli le tue mani di dosso dal mio beta."

San alzò gli occhi verso l'alpha proprio quando questi lo gettò a terra. Si ringhiarono a vicenda, e San dovette sforzarsi per evitare di trasformarsi. L'altro alpha aveva tutto il diritto di essere arrabbiato con lui, ma questo non lo avrebbe fermato dal cercare di difendersi.

"Non stavo cercando di portartelo via. Stavo tentando di proteggervi!" Ruggì San, spingendo l'alpha lontano da sé.

Il beta corse al fianco del compagno e si aggrappò al suo braccio. "Non ha tentato di farmi nulla. Forse dovremmo provare ad ascoltarlo." L'altro alpha sospirò e gli lasciò un bacio sulla fronte.

"Prima di tutto, come ti chiami? E poi spiegami cosa diavolo è appena successo."

San si raddrizzò, assicurandosi di presentarsi fiero e a testa alta. "San. E ho fiutato dei Cacciatori."

La coppia sussultò e gli occhi dell'alpha diventarono rossi. "Pensavo avessero abbandonato queste terre."

"Anche io lo pensavo. Ma non sarei stupito se quella gigantesca battaglia li avesse riportati indietro." San vide il beta trasalire e nascondersi dietro la schiena dell'alpha.

Questi sospirò passandosi una mano tra i capelli biondo scuro. "Grazie, per averci tirato fuori da lì. Mi chiamo Hongjoong, e lui è il mio compagno, Yeosang." Osservò San incuriosito. "Dov'è il tuo branco?"

"Non che siano affari tuoi, ma non ne ho uno. Non ne ho mai avuto uno." San giocherellò con le sue unghie.

"Sei un lupo solitario?" Disse Hongjoong, alzando un sopracciglio sorpreso.

"Non preoccuparti, non voglio il tuo beta. Sto meglio da solo." Arricciò le labbra. "Fareste meglio ad andarvene."

Yeosang si fece avanti. "Se davvero ci sono Cacciatori la fuori, si è più sicuri in gruppo. Potresti venire con noi."

San rise vedendo lo sguardo agitato che gli rivolse Hongjoong. "No, come ho già detto, sto meglio da solo. Però voi due fareste meglio ad imparare a riconoscerne l'odore. Emettono una certa energia, quasi come un capobranco, ma...peggio."

"Sei sicuro di non voler venire con noi?" Chiese Yeosang, avanzando ancora.

"Si!" Accentuò la 's'. "Statemi bene piccioncini. Magari ci rivedremo in giro." Si girò e si allontanò.

Quando fu abbastanza lontano, si svestì, mise gli abiti nella borsa e si trasformò. Si scrollò la pelliccia e chiuse gli occhi, godendosi la sensazione del vento contro il muso.

Poi afferrò la borsa con i denti e corse nel fitto della foresta. 

My Way ||| Ateez [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora